Sembrerebbero volerlo chiaramente evitare gli enti di interesse pubblico, ossia quelli chiamati ad offrire appartamenti a pigioni moderate grazie alla messa a disposizione da parte dei Comuni di terreni a prezzi stracciati, grazie ai finanziamenti garantiti dalla Confederazione, e non da ultimo, grazie agli acquisti diretti da parte delle città per soddisfare gli obiettivi fissati.
Ciò risulta molto chiaramente dai regolamenti dei vari enti e delle cooperative: il “sembrerebbe” non dovrebbe sussistere per l’edilizia convenzionata, quella per intenderci sovvenzionata dal contribuente per contenere il costo dell’alloggio, ovviamente per ceti ben definiti.
Ma nessuno si sofferma su questo aspetto. Del resto siamo nell’epoca del pressapochismo! Forse è così, magari ci credono fino ad un certo punto, sarà anche possibile ma sbagliano. Insomma si tende a negare l’evidenza oppure si resta in religioso silenzio.
Ora tutto il meccanismo degli aiuti miliardari della Confederazione è demandato a due centrali di cooperative che si occupano della consulenza e del preavvisare la fattibilità delle singole iniziative.
Uno dei due collettori – Wohnen Schweiz, che raggruppa un numero ragguardevole di cooperative - tramite il suo direttore Adrian Achermann ha dichiarato che le sublocazioni non sono tollerate. Ciò è avvenuto tramite il giornale più importante e meglio la NZZ del 16.11.24.
Se per il mercato convenzionato la sublocazione non è tollerata, per quello libero tale possibilità rimane aperta. Basta però chiederla per iscritto. Ed è poi quello che chiede quanto stiamo votando!
Gianluigi Pazzini
presidente della CATEF