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Al via il Mondiale di F1, Allievi: "La Ferrari? Più forte del passato"
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L'ultima stagione prima della nuova era di Formula 1. Sarà un campionato equilibrato con tanti nuovi volti e il sette volte campione del Mondo Lewis Hamilton in Ferrari. "O vincono due mondiali subito o è un mezzo fallimento”, afferma il giornalista esperto di F1 Pino Allievi.

Orizzonte australiano. Semafori spenti. Monoposto rosse, arancioni, argento e blu opaco le favorite. Attenzione ai giovani. Domenica 16 marzo alle 05:00 prenderà il via il 76esimo campionato mondiale di Formula 1 con il circuito di Melbourne. Tante le novità di quest’anno per quanto riguarda il pacchetto piloti a partire dall’approdo del sette volte Campione del Mondo Lewis Hamilton in Ferrari. Una stagione che cavalcherà l’onda delle ultime gare dell’annata passata e che risulterà perlopiù equilibrata, almeno ai pronostici. Accendete i motori, si parte. Per l’occasione abbiamo intervistato Pino Allievi giornalista esperto di motori e editorialista del Corriere del Ticino.

Quattro scuderie su tutte

Nel 2026 entrerà in vigore il nuovo regolamento FIA che rivoluzionerà le monoposto esistenti. Quest’annata segnerà dunque la fine di un’era. Dopo anni di perfezionamenti ingegneristici, le vetture tendono ad assomigliarsi e a rasentare la perfezione. Per questo motivo il mondiale del 2025 sarà molto equilibrato. Ce lo conferma anche Allievi che sostiene che “se le monoposto fossero tutte nere si farebbe fatica a capire a quale scuderia appartiene”. Difficile dunque determinare un favorito. Secondo Allievi è lotta a 4 con la Rossa leggermente avanti: “Se la McLaren dovesse essere riuscita a svilupparsi ulteriormente, punterei su Lando Norris per forza di cose”, afferma il giornalista. “Sono convinto che ci sarà una Ferrari più forte del passato. Il punto interrogativo è sulla RedBull che ha perso il suo punto di riferimento, ovvero Adrian Newey, il miglior tecnico della storia della Formula 1. Un altro punto interrogativo è Mercedes perché hanno perso quello che era il coordinatore tecnico Loïc Serra trasferitosi in Ferrari. Non è stato l’unico a lasciare la scuderia delle Frecce d’Argento, ma sono convinti di aver trovato la strada giusta. Dovendo però fare una graduatoria dei favoriti metterei al primo posto la Ferrari perché ha il pacchetto piloti più forte”, dichiara.

Il neopatentato 'Kimi' e un neozelandese in RedBull

Salvo il binomio McLaren e quello di Aston Martin, ogni scuderia ha perfezionato dei cambiamenti. In Mercedes George Russell -che secondo Pino Allievi “non si capisce ancora se sia un fenomeno o solo un bravo pilota”- è affiancato dal 18enne Andrea ‘Kimi’ Antonelli. “Un fenomeno annunciato da tutti”, sostiene Allievi e continua: “Nei test in Bahrein è sempre stato tra i più veloci, come se avesse un’esperienza millenaria. Però 18 anni sono 18 anni. Credo abbia fatto la patente di guida a gennaio”, ricorda. Il neozelandese Liam Lawson, invece, è il nuovo pilota della RedBull e accompagnerà nella nuova stagione il campione del Mondo in carica Max Verstappen, un pilota che con “solo il suo piede ha 3 decimi in meno”, sostiene Allievi.

Avanti con le nuove leve

In Formula 1 è arrivata un’ondata di aria fresca. Quasi 1/3 della griglia di partenza è da considerarsi debuttante (6 su 20), come il brasiliano Gabriel Bortoleto, in Sauber che troverà una squadra in pieno cambiamento. Dall’anno prossimo, infatti, Audi prenderà le redini della scuderia svizzera e secondo Allievi “è una squadra tutta da rifare”, e aggiunge: “Quello che ha trovato Audi è un disastro, una squadra senz’anima. Ora è arrivato Mattia Binotto che è molto bravo a ricostruire. È una scuderia che potremo vedere in proiezione, da qua a tre anni”, dichiara. In Alpine, invece è arrivato Jack Doohan, figlio dell'ex motociclista Mick. Non tanto gradito da Flavio Briatore che è pronto a sostituirlo con l’argentino Franco Colapinto qualora non dovesse confermare le aspettative.

"La Formula 1 è anglocentrica"

A guidare una monoposto della Racing Bulls invece ci sarà il classe 2004 francese Isack Hadjar. “Tutti quelli con cui ho parlato mi hanno detto che la sorpresa del mondiale sarà lui”, afferma Pino Allievi. Tra gli altri, l’anno scorso in Ferrari, ha debuttato Oliver Bearman, quest’anno alla Haas: “È andato fortissimo con la Ferrari. Sembrava già un pilota esperto. Se ne parla bene, ma siccome la Formula 1 è anglocentrica, lo dicono gli inglesi. Io l’ho visto guidare e ti lascia a bocca aperta”, sostiene Allievi.

Ferrari? O vincono due Mondiali subito o è un mezzo fallimento
Pino Allievi

Il binomio rosso

I riflettori sono tutti su di lui, su Lewis Hamilton, che, trasferitosi ufficialmente in Ferrari, ha soverchiato le gerarchie contribuendo a un lavoro di marketing che ha dell’inimmaginabile per la scuderia di Maranello. “Uno che ha vinto 7 titoli mondiali non ha di certo disimparato a guidare. Arrivare alla Ferrari con un bagaglio del genere a 40 anni e competere con uno che ha 13 anni in meno; chapeau”, dice Allievi, “. Hamilton ha avuto coraggio di accettare l’incarico in Ferrari sapendo di andare a sbattere contro il monegasco. Leclerc, oggi, ha capito che il punto di riferimento della Ferrari è Hamilton. Ha capito anche che tutti sarebbero felici se l’inglese vincesse l’ottavo titolo: diventerebbe il più grande della storia… con la Ferrari. Si sente in minoranza. Se lui lo assimila e lo traduce in una forza, la Ferrari si ritrova con un problema e un pilota da Campionato del Mondo. Oggi la Ferrari non ha più scusanti: hanno più sponsor si tutti, hanno più facilities di tutti, hanno più tifosi di tutti. O vincono due mondiali subito o è un mezzo fallimento”, conclude Pino Allievi.