Con gli ultimi ricuperi si è praticamente conclusa la prima parte dei Giochi per quel che riguarda le prove remiere. Il bilancio per quanto riguarda la Svizzera è certamente positivo: due equipaggi qualificati per la finale A, due in semifinale ed uno (quattro senza) in finale B. Questa mattina due gli armi elvetici in gara: la singolista Aurelia Maxima Janzen, impegnata nei quarti e il quattro senza maschile nel ripescaggio: Promossa la Janzen che quindi accede alle semifinali. Nulla da fare per il quattro senza, quinto classificato e quindi dovrà accontentarsi di un posto nella finale minore.
Aurelia Maxima Janzen: grande prova di maturità
Primo importante obiettivo raggiunto. Aurelia Maxima Janzen è in semifinale. Nei quarti, in programma questa mattina la giovane rossocrociata si è inchinata unicamente di fronte alla quotata atleta neozelandese, Emma Twigg (37 anni), campionessa olimpica uscente. La Janzen ha dimostrato ancora una volta di avere i numeri per recitare un ruolo di primo piano anche al cospetto di una qualificata concorrenza. La gara odierna ha visto le due citate atlete battersi ad armi pari lungo l’intero tracciato. Al comando al primo rilevamento cronometro, seppure per soli 0,4 , la Janzen si è poi vista superare dalla neozelandese al passaggio dei 1000 metri, staccata di soli 18 centesimi, seguita dalla serba Jovana Arsic, campionessa europea in carica. Piuttosto staccata – stranamente – l’iberica Virginia Diaz Rivas che, proprio in occasione della prova supplementare di qualifica sul Rotsee aveva preceduto la Janzen. Le posizioni non mutano sul traguardo quantomeno per quanto riguarda le prime due posizioni. Prima la Twigg in 7’26”89, seconda la Janzen in 7’31”12. Da sottolineare semmai il gran finale della Rivas, ciò che le ha consentito di raggiungere e superare la Arsic ed assicurarsi in tal modo quel terzo rango utile per accedere alle semifinali. Nessuna sorpresa nelle altre tre serie in programma vinte dall’olandese Karolien Florijn, dalla lituana Viktorija Senkute e dall’australiana Tara Rigney.
Nulla da fare per il 4 senza maschile
Presente a questi Giochi, grazie al secondo rango alle spalle dell’Italia ottenuto nella prova d’appello disputata nel giugno scorso a Lucerna, il quattro senza rossocrociato, impegnato questa mattina in un ricupero che, già alla vigilia, appariva proibitivo, ha dovuto fare “da spettatore” in una prova che ha visto protagonisti Italia, Francia e Romania, con a bordo il solo Tudosa, “argento” a Tokyo ma nel due senza. È la formazione transalpina a transitare al primo posto ai 500 metri, seguita da Romania e Italia. Azzurri che escono di prepotenza nel secondo quarto, pur con un occhio attento sui temibili rumeni. La Francia, a sorpresa, torna sotto ai 1500 metri, mentre che la Romania paga una flessione che rischia di lasciarla fuori dai giochi. Sul traguardo piomba di prepotenza l’Italia di Matteo Lodo e compagni che vanno a vincere con un crono di 5’52”65. Per il secondo posto valido per accedere alla finale A s’è dovuto attendere l’esito del fotofinish. La spunta la Romania con 7 centesimi sulla Francia che dovrà quindi accontentarsi della finale B così come Olanda e Svizzera, classificatesi nell’ordine al quarto, rispettivamente quinto posto. Domani sono già previste le prime finali che vedono impegnati i due quattro di coppia elvetici: quello maschile alle 12,26. Se la vedrà con Gran Bretagna, Italia, Olanda, Polonia e Germania. Alle 13,28 sarà la volta di quello femminile. Fabienne Schweizer e compagne si troveranno confrontate con Cina (campione uscente), Ukraina, Olanda, Gran Bretagna e Germania. Le due citate finali saranno precedute da due semifinali. Alle 10,34 quella del due senza maschile con Svizzera (Andrin Gulich e Roman Röösli), Lituania, Croazia, Spagna e RSA. Alle 11,14 spazio al doppio maschile pesi leggeri. Con gli svizzeri Jan Schäuble e Raphaël Ahumada ci saranno Argentina, Belgio, Irlanda, Cechia e Francia.