Calcio
Blaser: "Problemi nel settore ospiti? Ci siamo assunti il rischio di giocare fino alla pausa”
Redazione
9 mesi fa
Il CEO del FC Lugano chiarisce cosa è successo durante la partita tra i bianconeri e il FC Zurigo nel settore ospiti dedicato ai tifosi tigurini.

Durante la partita di domenica tra FC Lugano e FC Zurigo a Cornaredo, i tifosi ospiti sono stati costretti a ridistribuirsi nel settore a loro dedicato. Il problema era, infatti, la troppa affluenza di "supporters" tigurini nel settore S1 e S4 della tribuna provvisoria. A fine partita, il CEO dell’FC Lugano Martin Blaser ha chiarito la dinamica della problematica e di come la situazione si sia risolta.

Troppa affluenza nel settore ospiti

La volontà era quella di non sospendere la partita. Nella pausa si è poi deciso di risolvere il problema. Per il CEO del FC Lugano Martin Blaser la salute dei tifosi era la cosa più importante: “Non è successo niente durante la pausa. Nel mese di maggio 2026 inaugureremo un bellissimo stadio. Fino a quel momento, giocheremo in questo impianto provvisorio e dunque dobbiamo far fronte ad alcune sfide”, sostiene Blaser. “I responsabili della sicurezza hanno omologato le tribune provvisorie a Lugano per un peso preciso. Le settimane scorse abbiamo parlato con gli addetti del caso dello Zurigo e abbiamo concordato per un certo numero di tifosi". Alla fine "abbiamo dovuto capire che per il settore S1 e per il settore S4 c’era troppa affluenza. I problemi emersi sono di sicurezza e di salute. Se succede qualcosa, sono io il responsabile". Durante la partita "abbiamo poi chiarito e discusso con tutti trovando la soluzione migliore: non abbiamo interrotto la sfida e siamo riusciti a risolvere, grazie anche al portiere dello Zurigo Yanick Brecher che ha parlato con i tifosi. La scelta non aveva niente a che fare con la tifoseria tigurina, ma era un problema di salute”, precisa il CEO.

"Ci siamo assunti il rischio di giocare fino alla pausa"

"In questo momento c’è davvero bisogno che tutti a Lugano ci diano una mano", afferma ancora Blaser. "La polizia ha fatto un ottimo lavoro di squadra, ma eravamo vicini ad una possibile interruzione. La soluzione è stata distribuire in maniera più uniforme i tifosi. Dopo 20-25 minuti dall’inizio della partita non è semplice andare nel settore ospiti a chiedere ai capi ultras dello Zurigo di spostarsi. Ci siamo assunti il rischio di giocare fino al 45esimo minuto e di risolvere la situazione durante la pausa".

...sulla chiusura delle curve

Martin Blaser circoscrive il discorso a un problema generale tra tifosi e responsabili della sicurezza. Il tema della chiusura delle curve è sulle bocche di tutti, ma per il CEO del Lugano non è la soluzione migliore: “I rapporti tra la polizia, i responsabili della sicurezza e i tifosi sono barcollanti. Chiudere interamente le curve, a mio parere, non aiuta, perché a pagare è tutto il settore". Per quanto concerne il riconoscimento facciale, "se non è possibile trovare un’altra soluzione, può essere un aiuto. È fattibile organizzare una partita senza disordini. Perché in Inghilterra ci riescono? Perché hanno imparato dagli anni ’80”, conclude Blaser.

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