
“Una telefonata ti allunga la vita” recitava una notissima pubblicità degli anni 90. Quella che ho appena avuto con Marco Baroni, presidente della commissione terreni da gioco della ASF e dalla sezione impianti sportivi della FTC, non so se mi farà vivere più a lungo (anche se lo spero…) ma di certo mi ha aiutato ad andare a fondo di una questione che in questi giorni è sulla bocca di tanti ticinesi: ma il campo sintetico di Bellinzona è utilizzabile oppure no? È omologato? Può davvero aver causato tutti quegli infortuni che lamenta la dirigenza dell’ACB?
Partiamo dall’inizio, come è logico che sia. L’impianto in questione è stato costruito nel 2019 e ha ricevuto una prima omologazione valida sino al 2023. Si tratta di un terreno sintetico autorizzato ad ospitare partite ufficiali della Lega Amatori, fra queste quelle del settore allievi dell’AC Bellinzona. Per quanto riguarda lo svolgersi di allenamenti non è prevista (né richiesta) alcuna omologazione. Ognuno può allenarsi dove meglio crede. O dove gli è consentito.
Dicevamo: prima omologazione valida sino al 2023. Dunque scaduta da 2 anni? Sì, è vero e di norma gli organi preposti della FTC richiedono al proprietario dell’impianto di dotarsi di una nuova omologazione. In questo senso, nel caso specifico, la stessa FTC ha più volte segnalato nel corso dei mesi a città e club la necessità di provvedere al rinnovo dell’autorizzazione formale.
Ma il campo di Bellinzona non era dunque più utilizzabile per giocare delle partite o allenarsi? No, lì ci si poteva giocare. E il perché è presto detto: se il manto non presenta gravi lacune e non denota segni di usura tali da renderlo impraticabile, di fatto la FTC dà per tacito il consenso a continuare ad utilizzarlo. Se la situazione fosse invece catastrofica, la FTC interverrebbe per bloccare ogni attività.
Per scongiurare questa eventualità, ancora a ottobre 2024 la città ha operato un’importante manutenzione del campo da gioco.
Ciò evidentemente non è bastato all’ACB che nelle scorse settimane ha commissionato una perizia privata della superficie: dal test è emerso come i fili sintetici siano parzialmente consumati e che era presente un deficit di granulato.
A seguito di quanto scaturito la FTC si è mossa prendendo contatto con la città, chiedendole di mettersi in moto per poter giungere all’ottenimento di una proroga ufficiale dell’omologazione.
Detto, fatto. La città, in data 19 febbraio 2025, ha fornito alla FTC i documenti richiesti attestanti come il campo in oggetto raggiungesse i requisiti minimi richiesti. Risultato: omologazione ufficiale rinnovata sino al 2029.
Questo in breve (ma neanche troppo) quanto accaduto nelle ultime settimane attorno al campo della discordia.
Prima di deporre la penna ancora un paio di annotazioni.
La prima: è complicatissimo, per non dire impossibile, provare che degli infortuni abbiano un legame diretto con la superficie sulla quale ci si allena. Ben difficilmente un professionista apporrà la sua firma su un documento che inequivocabilmente affermi ciò.
La seconda: la speranza di vita di un campo sintetico va dagli 8 ai 10 anni. Quello di Bellinzona ha dunque davanti a sé ancora qualche stagione, qualche partita, qualche allenamento e… qualche polemica.