
Cadute tutte le accuse. È quanto è scaturito dall'udienza in conciliazione che vede contrapposti Pablo Bentancur e un dipendente della città di Bellinzona, che accusava il patron dell'ACB di aver avuto un atteggiamento aggressivo e di aver utilizzato delle espressioni pesanti nei suoi confronti. Le parti, riferisce il Corriere del Ticino, si sono trovate oggi a Palazzo di giustizia a Lugano su invito della procuratrice pubblica Valentina Tuoni.
L'episodio
I fatti risalgono al 30 luglio scorso durante l'allenamento della squadra granata. La presunta vittima accusava il manager sudamericano di averla afferrata violentemente al volto e di aver proferito frasi ingiuriose nei suoi confronti durante una discussione tra i due. Discussione alla quale hanno assistito anche il presidente dell’ACB Brenno Martignoni Polti ed alcuni giocatori nonché ex membri dello staff.
Querela ritirata
Ebbene, da quanto emerso quest'oggi il collaboratore comunale ha ritirato oggi la querela per i reati di lesioni semplici, vie di fatto, diffamazione, calunnia e ingiuria, sostenendo di essersi sbagliato e di aver avuto una percezione inesatta dell'accaduto. Dal canto suo Bentancur, che a suo tempo era stato richiamato dal Municipio, non ha mai negato l'alterco, ma ha sempre respinto la violenza e gli insulti. Dopo la caduta delle accuse, il patron granata ha rinunciato a pretese risarcitorie e a sporgere una contro querela.