A Cornaredo il Lugano non va oltre il 2-2 contro il Basilea. I bianconeri rimontano lo svantaggio maturato nel primo tempo, poi Shaqiri sigla il rigore decisivo sul finale. Per l'allenatore Mattia Croci-Torti la sua squadra ha dimostrato di meritarsi il primato in classifica: "Sono sicuramente dispiaciuto di aver preso gol all’88’, perché la mia squadra ha avuto una grande reazione a partire dal 30’ del primo tempo. È stato un ottimo Lugano. Ha fatto vedere al Basilea che vuole essere primo in classifica. Il secondo tempo l’abbiamo gestito come volevamo noi. Abbiamo rischiato veramente poco. Questo gol non farà prendere sonno, però ci sono molte cose positive. Anzi, sono molte di più le cose positive che quelle negative. Abbiamo dimostrato di essere una squadra che non vuole cedere. È una squadra che ha avuto un buon carattere, ha reagito e ha giocato un buon calcio. Forse non è stata brava a chiudere la partita, quando non le chiudi, ci sta il rimpianto finale", afferma il tecnico momò.
La chiave Belhadj
Dopo trenta minuti di sofferenza il Lugano è riuscito a reagire grazie anche al ruolo di Balhadj. Lo conferma Mattia Croci-Torti: "Traoré ha fatto sì che non siamo riusciti a trovare le giuste contromisure, soprattutto nelle ripartenze del Basilea. Posso dire che nei primi 30 minuti i renani ci hanno massacrato fisicamente. Abbiamo poi costruito con la difesa a tre e Belhadj poco più avanti e non sono più ripartiti: lui è stato la chiave", dichiara Croci-Torti.
Umiltà prima di tutto
Il big match contro il Basilea ha fatto capire che il Lugano può giocarsi il titolo. L'allenatore bianconero non si nasconde, ma ha sottolineato che è importante mantenere l'umiltà: "Siamo riusciti a dimostrare a loro che siamo una squadra da temere. Noi dobbiamo avere l’intelligenza di sapere chi siamo. Siamo una squadra che vuole arrivare fino in fondo, ma dobbiamo avere rispetto di tutti. Se noi perdiamo questa umiltà, rischiamo di fare delle figure che non ci possiamo più permettere", dichiara il 'Crus'.
...sul rigore non assegnato
All'89' Belhadj riceve il pallone in area, ma il tunisino non riesce a calciare perché trattenuto. Mattia Croci-Torti non entra in merito: "Rigore? Una situazione 50/50. Puoi fischiare come non fischiare. L’ho rivista nello spogliatoio. Belhadj non può andare a prendere quella palla perché è ostacolato. Anche la loro palla non arriva a Touré, ma siamo stati ingenui a tagliargli la corsa. Non dobbiamo a stare a recriminare sull’arbitro", commenta il tecnico.
Il mercato
Con Przybyłko infortunato il Lugano potrebbe cercare il sostituto direttamente sul mercato, ma secondo il 'Crus' non c'è nessuna trattativa in corso: "Il mercato è chiuso e andiamo avanti così. Anche se Przybyłko dovesse avere un infortunio lungo, noi abbiamo Vladi e Koutsias. Arigoni invece è già arruolabile".
Il rinnovo di Steffen
Renato Steffen, fresco di rinnovo, commenta entusiasta la permanenza in bianconero ed è convinto che può dare ancora tanto con il Lugano: "Nel calcio moderno, non è qualcosa di comune ottenere alla mia età un contratto di questa durata. Per me era importante firmare un contratto di una certa lunghezza. La visione è che io resti una figura chiave della squadra. Ciò non vuole però dire che avrò un posto da titolare garantito. Dipende sempre tutto dalle prestazioni e in questo senso credo che negli ultimi 3 anni mi sono guadagna la fiducia del club. Questo rinnovo non mi farà rilassare. E sono anche onesto abbastanza per riconoscere se sentirò di non poter dare più il 100%. Se sarà il caso, sarò pronto a rivedere il contratto. Al momento però non mi sento 33 anni. Al massimo forse 30. Andare in un’altra squadra svizzera non è mai stata una possibilità. Lugano è sempre stata la mia opzione numero 1. Tornare all’estero era l’opzione numero 2, ma l’avrei considerata solo in presenza di un’offerta economica irrinunciabile", sottolinea l'attaccante del Lugano e poi commenta la sfida individuale con Shaqiri: "Se guardiamo le statistiche, oggi ha vinto lui. Shaqiri ha messo lo zampino in due gol. Il Lugano nelle ultime stagioni ha sempre giocato come squadra. Certo, le giocate individuali fanno la differenza e oggi ha vinto lui. Personalmente so che le statistiche sono importanti, ma non mi misuro solo su queste. Ci sono anche altri contributi da dare alla squadra. Se volete, però, possiamo dire che nel ritorno, per adesso, Shaqiri conduce 1-0", conclude Steffen.