Ciclismo
Gli occhi di 140 Paesi sulla Val Calanca: "Le due ruote? Una vetrina importante"
Redazione
17 giorni fa
Per la prima volta nella sua storia Il Tour de Suisse passa in Val Calanca. Il comitato organizzatore freme: “C'è un entusiasmo straordinario”.

Tanto impegno, entusiasmo, e tanta voglia delle due ruote. La si percepisce già ora nell’aria in val Calanca in vista del 19 giugno, quando una tappa del Tour de Suisse si concluderà proprio qui, a Santa Maria, passando due volte per Grono. "C'è un entusiasmo straordinario, molte persone ci hanno già contattati per chiedere il programma e come sistemarsi sul percorso, e vedo anche tra chi lavora che c'è gran voglia di fare bella figura" ha detto ai microfoni di Ticinonews il presidente del Comitato organizzatore, Fabrizio Keller, a margine di una conferenza stampa di presentazione della tappa. "È evidente che una regione come la Val Calanca, sì conosciuta, ma comunque un pochino discosta, in un evento di questo tipo trova una vetrina internazionale importante".

Tanto impegno, tante ricadute

Il comitato non ha svelato cifre, ma ha parlato di un impegno finanziario importante, sottolineando però tante ricadute positive sul territorio, come quella legata al turismo. "Abbiamo lavorato parecchio nell'ambito del turismo con le due ruote, sia a livello di mountain bike che di bici su strada", ha detto a riguardo il Sindaco di Grono, Samuele Censi, "si sono creati a diversi prodotti anche qui a Grono, penso a una piazza dedicata alla bicicletta, ma anche a un negozio di biciclette. Quindi è nato un piccolo centro di competenza legato alle due ruote e questo ci fa ben sperare per il futuro".

Lavoro logistico

Oltre all'impegno finanziario, è stato alto anche l’impegno logistico, per il trasporto e per avere le persone sul percorso in modo ordinato, ma gli sforzi sono valsi la pena anche secondo il direttore del Tour De Suisse, Olivier Senn: "È stato difficile trovare delle soluzioni per la salita e l'arrivo, ma le abbiamo trovate. E per noi arrivare nel Grigioni italiano, per la seconda volta in 88 anni, è importante. Vogliamo visitare tutte le regioni della Svizzera, anche quelle più piccole, e questa tappa (che ha probabilmente l'arrivo più difficile di tutta l'edizione 2025) è molto speciale anche per noi".

183 chilometri, due passi alpini e la "Route 26"

Guardando al percorso, si tratta di una tappa alpina importante e molto attesa. È lunga 183.7 km, parte da Le Punt e - dopo aver passato due passi alpini (Julier e San Bernardino) - termina a Santa Maria, con l'importante salita della recentemente pavimentata e rinominata "Route 26" (chiamata così per i 26 tornanti che portano ai paesi della Calanca esterna, con picchi di pendenza che toccano il 20%). "Ci aspettiamo una tappa bella, un grande spettacolo e un'ampia partecipazione", ha commentato Keller. Poiché il Tour de Suisse non è solo una semplice corsa ciclistica, ma anche una festa, la popolazione è invitata a percorrere la Route 26 insieme in una pedalata/camminata popolare domenica 15 giugno, con pranzo offerto. Tutto pronto quindi? Quasi: Olivier Senn ha dato un compito importante e finale al comitato: assicurare il bel tempo. "Il Tour de Suisse è visto in 140 Paesi del mondo. È quindi molto importante avere il bel tempo per avere delle immagini perfette".