
Periodo di avvicinamento al Mondiale brasiliano, di tagli più o meno clamorosi nelle relative rose e di ultime amichevoli. Tempo di... Brazil 2014, insomma, ma non per lui: Gabriele Giulini, come vuole il personaggio, è originale anche quando parla dell'evento del momento. "Non seguirò i campionati del mondo - dichiara infatti l'ex patron del Bellinzona - perché non ho ancora risolto i miei problemi. La mia priorità attualmente è questa, non ho tempo per concentrarmi su altro."
I mesi son passati, la società granata ha ripreso forma (e il 15 luglio una maglia con quegli storici colori tornerà ad essere protagonista su un campo da calcio) ma per il commendatore milanese le lancette dell'orologio sono ancora bloccate, ferme al momento della disfatta."Mi sono rivolto e appoggiato alle persone sbagliate e ora, per me, sono giorni di meditazione. Sto riflettendo e sto cercando di porre rimedio agli sbagli commessi, ripeto, per avere dato fiducia a chi non se la meritava".
Dopo la stoccata agli squali che, a suo dire hanno portato il Bellinzona allo sfacelo, l'ex presidente rivolge un pensiero, d'amore, per i colori che prima ha fatto sventolare in Super League e in Europa, e che poi, terribilmente sbiaditi, ha accompagnato nelle meste aule di un tribunale."Il mio cuore è ancora lì, nella Capitale. Sono felice che ci sia di nuovo una società e una squadra di Bellinzona che, so, è ormai prossima al raduno".
Ma non c'è solo un Giulini in versione "ascetica", lontano dal calcio, dai suoi affaristi, dalle sue magagne e dalle sue delusioni, ma anche un Giulini più pratico, magari meno romantico, che sta compiendo il cammino inverso del fratello: è Tommaso, che avrebbe ormai rimpiazzato lo storico Massimo Cellino alla testa del Cagliari."Innazitutto premetto che io sono Giulini Gabriele e che Giulini Tommaso è un'altra persona. Non voglio e non posso quindi commentare le vicende che lo riguardano. Anche perché, e questo lo posso tranquillamente dichiarare, io non ho nulla a che fare con la società sarda di Serie A e con le trattative societarie che la riguardano."
Neanche il fatto che un altro membro della famiglia Giulini riaccosti il vostro cognome al mondo di calcio le fa tornare la voglia di rientrare?"L'amore, la passione e l'interesse per il pallone non mi sono mai mancate, mai, e nemmeno ora mi fanno difetto. Il problema non è quindi di ritrovare o meno le motivazioni. Ma ho davvero altro a cui pensare."
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