Centocinque gol in Svizzera fra il 2010 e il 2017 con le maglie di Locarno, Lugano, Aarau e Xamax. Dante Senger viveva per il gol.
Oggi rientrato nella natia argentina ha un sogno: vedere la nazionale Albiceleste trionfare al Mondiale.
Per farlo i ragazzi di Scaloni dovranno come prime cosa battere questa sera la Croazia, nella prima delle due semifinali.
"È una partita importantissima - racconta un teso Senger - ma noi siamo pronti. Se ci pensate il nostro mondiale è stata tutta una finale. Quell'inizio così brutto contro l'Arabia Saudita poi, una dopo l'altra, una serie di partite tiratissime e mai scontate. Avete visto contro l'Olanda? Ecco, in quella circostanza abbiamo imparato a soffrire ancora di più. Le partite non finiscono davvero mai."
L'avversario odierno è di quelli tosti.
"Qui si dice che la Croazia sia la squadra europea più sudamericana. Sanno fare tutto bene e in più giocano molto sul fisico. Detto questo sono fiducioso ma con grande rispetto. Una cosa è certa: non vogliamo assolutamente fare la fine del Brasile."
Per Senger questo Mondiale ha più risvolti.
"Per il mio paese non è un momento semplice. A livello finanziario la crisi si fa sentire. C'è un intero popolo che ha voglia di sognare e festeggiare un trionfo per dimenticare almeno per qualche ora i problemi quotidiani."
E per centrare il traguardo gli argentini non possono che affidarsi a...
"A Messi ovviamente. Gli abbiamo sempre chiesto di essere il nostro uomo in più. Lo è stato costantemente nei club, vogliamo che lo sia anche in nazionale. In questo Mondiale Leo si sta assumendo tutte le responsabilità, vuole caricarsi la squadra, e forse anche un Paese, sulle spalle. Potrà sembrarvi strano ma personalmente, adesso che ha 35 anni, vedo il miglior Messi di sempre. Non ho preoccupazioni nel dirlo: in lui rivediamo Maradona."