Hockey
L'Ambrì-Piotta deve decidere in quali acque navigare
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Samuele Quadri
12 ore fa
Manca poco alla ripresa del campionato. I biancoblù, dopo un inizio di stagione entusiasmante, hanno subìto una forte flessione. La squadra leventinese può puntare in alto, ma deve limare alcuni aspetti che, per ora, la fermano nel limbo tra le posizioni pregiate e quelle più calde.

L’Ambrì-Piotta tornerà in pista sabato e farà visita al fanalino di coda Ajoie. Un’occasione per gli uomini di Luca Cereda per dare un segnale all’ultimo periodo di campionato non totalmente positivo, almeno in termini di risultati. I leventinesi, infatti, navigano tra due sponde: una fa emergere la scarsa quantità di punti fatti negli ultimi 10 incontri (5 nelle ultime 8 gare) e l’altra un gioco propositivo che tiene a galla i biancoblù per l’intero arco del match. Sono 10 le sfide terminate dopo il 60° per l’Ambrì: metà vinte, metà perse. Le riflessioni possono andare in due direzioni diametralmente opposte. La capacità di portare l’avversario al tempo supplementare denota un’attitudine a giocarsela con tutti. D’altro canto, la quantità inferiore di punti ottenibili rende più galoppante la cavalcata in National League. È sì vero che smuovere la classifica aiuta a livello mentale, ma in termini meramente utilitaristici di punti, due vittorie piene equivalgono a sei sconfitte dopo il 60°. A suo tempo lo diceva già Vujadin Boskov: “Meglio perdere una partita 6-0 che sei partite 1-0”. Stato di forma dell’Ambrì-Piotta confermato anche dall’andamento tra le mura amiche. Sono quattro le sconfitte consecutive alla Gottardo Arena per gli uomini di Cereda. Un ruolino di marcia da invertire se si vuole fare delle partite casalinghe la propria forza .

Una difesa da migliorare

Capitolo reti subite. La porta dell’Ambrì-Piotta è stata trafitta 57 volte da inizio stagione, dato che attesta la squadra leventinese al 13esimo posto in questa graduatoria con una media di 3,17 gol a partita. Una fase difensiva da aggiustare a cui si aggiunge una media di parate dei due estremi difensori biancoblù non da primato. Gilles Senn è il 13° portiere della lega in questa classifica (90,11%); Juvonen fa peggio: 88,37% e 15esima posizione in National League. Il dato è sempre da contestualizzare. La bassa percentuale non macchia le belle prestazioni di Senn, mentre dal portiere finlandese, forse, ci si aspetta un po’ di più. Una solidità difensiva che stride con le ottime prestazioni in zona offensiva dei due stranieri della retroguardia. Jesse Virtanen è uno dei difensori più forti del campionato e per alcuni è anche il migliore; pensiero condiviso anche da Serge Pelletier e Elias Bianchi nel corso de “Il Match” su Teleticino. Il finlandese è il top scorer dei biancoblù: in 17 uscite ha fatto registrare 15 punti (4 gol, 11 assist). Numeri che lo lanciano a migliore difensore della lega in termini di punti. A ruota, sempre nella graduatoria del nostro campionato, segue Tim Heed. Per lo svedese i punti sono gli stessi (15: 3G, 12A) con una presenza in più rispetto a Virtanen. Una sicurezza in termini di punti, alla quale però deve essere affiancato un apporto più sostanzioso da parte degli attaccanti.

Dove sono i gol stranieri?

12 punti per Dominik Kubalik, 9 per Manix Landry, Tommaso De Luca e Inti Pestoni, uno in meno per Dario Bürgler. Numeri non esaltanti, circostanziali per ogni giocatore. Landry sta dimostrando di non essere più un comprimario della formazione, ma una vera e propria certezza. Discorso simile per De Luca, che dopo la stagione formidabile dell’anno scorso cerca la riconferma. Kubalik si accomoda su un contributo in fase realizzativa minimo per non affondare in critiche costanti. Le aspettative però erano ben altre: dobbiamo continuare ad analizzare le prestazioni del ceco con gli occhi del 2018/2019, oppure sono altre le riflessioni da fare? L’apporto in termini di punti non deve però arrivare solo da lui. Gli altri stranieri non stanno rendendo. Jonathan Ang (1 punto in 7 partite) e Jakob Lilja (1 punto in 11 partite) a parte, Philippe Maillet ha totalizzato 4 punti in 12 presenze. Servono senza ombra di dubbio più gol da parte dello straniero dei biancoblù. Una voragine che - probabilmente - vorrà essere colmata dall’ultimo arrivo: Chris DiDomenico. Un discorso, quello sui singoli, obiettato dai dati di squadra. L’Ambrì-Piotta segna: sono 47 le reti da inizio campionato, che rendono l'attacco della compagine ticinese il settimo della National League. Il numero di tiri verso la gabbia avversaria, inoltre, si attesta a 32 per partita; solo tre squadre fanno meglio nel nostro campionato. Il problema dei leventinesi è la concretezza.

Tour de force da crocevia?

Ora, all’Ambrì-Piotta spetta, prima della prossima pausa, un filotto di 10 partite, cominciando proprio dall’Ajoie questo sabato. Le nove successive, poi, impegneranno i biancoblù per 16 giorni. Un tour de force evitabile dagli organizzatori del calendario e, soprattutto, che risulta molto importante per le sorti future della squadra allenata da Cereda. 30 punti in palio. L’Ambrì dovrà ambirne il più possibile e per ottenerne di più, come detto in precedenza, l’ideale sarà concludere i match entro i 60 minuti.

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