
A quattro giorni dalla roboante sconfitta contro l'Etoile Carouge, si traggono alcune considerazioni importante sulla situazione in casa granata. Stando ai dati di Transfermarkt, solo in quattro occasioni nella sua storia il Bellinzona ha subìto un passivo più pesante: 10-0 contro il Servette (76/77), 9-0 contro lo Zurigo (77/78), 8-0 contro lo Xamax (83/84) e 8-0 contro il Grasshopper (57/58). In tal senso l'ex presidente granata Manuele Morelli analizza lo stato di forma della squadra, così come l'ambiente e la gestione societaria.
"Fa male, soprattutto pensando alla piazza"
Un passivo, quello di 7-0, che colpisce mentalmente la formazione granata. La sconfitta - senza nulla togliere all'Etoile Carouge - arriva contro una neopromossa e appiattisce ogni animo nella Citta dei Castelli. Morelli conferma a Ticinonews Sport i malumori: "È una situazione oltremodo difficile. Fa molto male pensando alla storia, al blasone, al calore e alla passione che contraddistinguono la piazza. Già è doloroso ritrovarsi ai piani bassi della classifica, quando poi subentra una sconfitta di queste dimensioni, ci si pone qualche domanda".
Sempre meno pubblico
Oltre alla serie di risultati negativi e all'apice toccato in terra ginevrina, il Bellinzona deve fare i conti con una disaffezione da parte del pubblico che segue ormai una tendenza negativa nelle ultime stagioni. Dagli anni '50, solo in due occasioni i granata hanno avuto un'affluenza peggiore: nel 20/21 in periodo Covid e la stagione successiva in Prima Lega Promotion. Morelli ne evidenzia le cause: "Fa male, ma non dobbiamo nasconderci dietro a un dito. Se oggi siamo a questo punto, ci sono dei motivi, delle cause e delle colpe. Negli ultimi anni si è fatto molto nella direzione sbagliata. Si è data poca attenzione a preservare e a guadagnare l’affetto della piazza. Sappiamo che a Bellinzona, quando la squadra ottiene qualche risultato, il popolo risponde presente. Un’affluenza nelle partite casalinghe di 3/4'000 persone è tutt’altro che utopico. A fronte di certe politiche societarie, le conseguenze non possono che essere queste", sostiene l'ex presidente dei granata.
I giovani calciatori ticinesi
Per uscire dal buco nero, Morelli auspica anche una gestione più attenta dei giovani calciatori ticinesi. "Sin dall’inizio di questa nuova gestione, si sarebbe dovuto avere un occhio di riguardo verso i giovani calciatori ticinesi, se non addirittura bellinzonesi. Io credo che in Ticino ci sia qualità nei nostri vivai. In una rosa allargata di una squadra di metà classifica di Challenge League, ci dovrebbe essere spazio per 6/7 giovani ticinesi". Il Lugano, "fortuna sua, è inarrivabile. Di Bottani, Türkyilmaz e Behrami ne nascono pochi, però credo che esista la qualità in Ticino per avere delle chances in Challenge League. Il giovane non è stupido: se a 16 anni deve privilegiare la via del calcio o dello studio, la scelta è semplice. Il ripiego in una Seconda Lega Inter o una Prima Lega, con tutto il rispetto, lascia un po’ il tempo che trova", dice Morelli.
Le diatribe con il Municipio
L'ex presidente del Bellinzona non vede neanche di buon occhio le discussioni tra la società e il Municipio, definendole sterili: "Non sarà facile ricevere la licenzia in prima istanza, ma penso che più tardi arriverà. Trovo invece sterili le continue polemiche nei confronti del Municipio di Bellinzona. La Città mette a disposizione infrastrutture di buon livello a fronte di affitti non pagati sempre puntualmente. Ho letto tante polemiche sulla omologazione tardiva o non omologazione del campo sintetico, additando questa situazione come causa degli infortuni. Forse c’è un fondo di verità, ma bisogna rimboccarsi le maniche, lavorare in profondità e dimostrare con i fatti di meritare di più. È troppo facile dare sempre la colpa agli altri", conclude Morelli.