Senza ombra di dubbio è una stagione turbolenta quella che sta affrontando lo Young Boys. I campioni svizzeri in carica sono attualmente noni in classifica, il che significherebbe partecipare al girone di relegazione della post-season. Sono 10 i punti che distanziano i bernesi dalla vetta della classifica e solo 4 dal sesto posto, posizione che permetterebbe di lottare per il titolo nella fase finale del campionato. Una situazione addolcita dopo le ultime prestazioni dell’YB. Basti pensare che ad inizio ottobre, i gialloneri occupavano l’ultima posizione di Super League. Per parlare dei bernesi è intervenuto a Ticinonews Sport il viceallenatore dell'YB, Matteo Vanetta.
Una tendenza positiva
Per Vanetta è una situazione in netto miglioramento, soprattutto dopo la vittoria contro il Lugano: “Un’ulteriore performance positiva di 90 minuti, con il carattere che contraddistingue lo Young Boys, dopo le partite contro Zurigo, Lucerna e Basilea. È la conferma di una tendenza che la squadra ha finalmente preso. Siamo ora più sereni rispetto alle altre due pause per le nazionali”. L’inizio di stagione galoppante è causa di una preparazione atletica non perfetta: “Quest’anno, a livello fisico, non abbiamo fatto tutto giusto e correggere la condizione fisica quando si gioca ogni tre giorni è complicato”, afferma il viceallenatore dei gialloneri.
Una situazione difficile, poi l'arrivo di Magnin
Una sorpresa per tutti vedere lo Young Boys nei bassifondi nella classifica, sentimento provato anche dal viceallenatore dei bernesi. "Eravamo tutti un po’ sorpresi da questi risultati e da queste dinamiche. Ad un certo punto sembrava che tutto girasse contro di noi. Il club però è sempre stato molto tranquillo. Abbiamo abbassato la testa e abbiamo lavorato tanto: è questo il modo per uscire da una situazione complicata. Lo stiamo facendo, perché non siamo ancora nella posizione in cui vogliamo essere. Siamo nella direzione giusta”, sostiene Vanetta. Dall’arrivo di Joel Magnin, però, lo Young Boys ha avuto un cambio di rotta: 10 punti in 5 partite, che varrebbero la terza posizione in graduatoria: “Non mi piace fare paragoni tra gli allenatori. Joël è arrivato a stagione in corso e ha detto ai giocatori che non sempre saranno i coach a pagare per le loro prestazioni. Lo stesso Magnin è da 15 anni nel club e rappresenta il nostro DNA: conosce alla perfezione ogni dinamica. Queste piccole cosa sono state perse negli ultimi anni, sia con Rahmen che con altri. Quello che mi ha impressionato di questo club quando sono arrivato è il numero di ore che i giocatori investono nel loro lavoro”, spiega Vanetta.
Campionato ancora tutto da scrivere
Il campionato è ancora aperto e potrà riservare sorprese. Nessuna delle compagini in corsa ha dato l'impressione di essere nettamente superiore alle altre. Secondo Vanetta, la seconda parte della stagione - senza le coppe europee- sarà decisiva: “L’avversario più temibile per noi, siamo noi stessi. Dobbiamo ritrovare la continuità della performance e il volume di corsa. La seconda parte di campionato sarà molto differente. L’influenza delle coppe europee sarà meno presente. Ci sarà una bella lotta fino alla fine, poi vincerà chi avrà la panchina più pronta, la forma fisica adeguata al momento giusto e chi sarà abituato a gestire situazioni di pressione”.
La Champions League
In Champions League le condizioni della squadra di Joel Magnin sono bene peggiori: 0 punti in 4 partite e l’esclusione dalla fase finale della competizione è già alle porte. “Il focus è naturalmente sul campionato perché è il nostro pane quotidiano e ci permette di fare le coppe nella stagione seguente. Quest’anno la Champions era molto importante a livello finanziario per il club". Molto sinceramente "la Champions di quest’anno non so se sia un regalo o un carico di lavoro per noi. Nelle prime tre partite abbiamo dimostrato di non avere il livello per giocare contro Inter, Barcellona o Aston Villa. È chiaro che si impara, ma ci si mette qualche giorno a digerire e si mettono in dubbio le dinamiche difensive perché si ha preso acqua da tutte le parti. Con lo Shaktar, invece, il pareggio sarebbe stato più giusto” dichiara il viceallenatore dello Young Boys.
Dove arriverà l'YB?
Dalla sconfitta contro il Lugano del 27 ottobre, lo Young Boys ha collezionato 7 punti (un pareggio a Zurigo e vittorie con Basilea e lo stesso Lugano). Un ruolino di marcia a cui eravamo abituati. Ma i detentori del titolo svizzero riusciranno a concorrere per la vittoria del campionato entro la fine dell’anno? “Lo Young Boys sta tornando”, afferma Vanetta. “Siamo sulla strada giusta. Dobbiamo correre con tanta intensità, dobbiamo correre a lungo e soprattutto avere più disciplina e spirito di squadra. Tutti gli allenatori dicono che c’è bisogno di tutto il gruppo, ma non è vero. Quelli che giocano ogni sette giorni hanno bisogno dei migliori. Quando si gioca ogni tre giorni tutti sono necessari e noi necessitiamo di tutti al meglio”.