Sport
Lugano addio, parlano Renzetti e Novoselskiy
Foto CdT/Gabriele Putzu
Foto CdT/Gabriele Putzu
Marco Jäggli
3 anni fa
Sempre più vicina a chiudersi l’era Renzetti dopo l’accordo con il Chicago Fire, che dovrebbe concludersi definitivamente nei prossimi giorni. Novoselsky: “Non è la soluzione dei miei sogni, ma ci sono buone speranze”

È di ieri la conferma dell’accordo per la cessione dell’FC Lugano con Joe Mansueto, miliardario americano e proprietario del Chicago Fire, squadra che milita nella Major League Soccer. Un accordo arrivato dopo un duro confronto tra i due azionisti del Lugano, con l’azionista di minoranza Leonid Novoselskiy che inizialmente non sembrava soddisfatto del progetto e che aveva avuto un acceso diverbio con il presidente del club. L’imprenditore russo ha però infine dato l’assenso, anche perché sembra sia stato rassicurato da un confronto con la controparte. Fuorigioco ha intervistato i due protagonisti della trattativa per sapere com’è la situazione e quali sono le sensazioni.

Novoselskiy: “Controparte seria, accordo forse in qualche giorno”
“Felice è una parola grossa, sono contento degli sviluppi degli ultimi giorni e delle discussioni con Heitz (direttore sportivo del Chicago Fire, ndr), che mi ha dato l’impressione di essere serio e costruttivo e di guardare avanti”, quindi “sono contento che abbiamo trovato per il momento una soluzione accettabile, poi vedremo per il futuro. Per ora l’accordo è a parole, poi comincerà il futuro e speriamo che andrà bene”. Ma se Renzetti ha detto sì, è perché è arrivato quello che voleva? “Siamo arrivati a un accordo equilibrato e soprattutto possibile. Non è la soluzione dei miei sogni, che tutti sanno, di andare avanti con la garanzia di vedere giovani portati in prima squadra, ma abbiamo una buona speranza e mi accontento”. Novoselskiy non si è comunque sbilanciato ulteriormente sull’accordo: “Aspettiamo si concluda l’operazione e poi parleremo con piacere di tutti i dettagli”. Ma bisogna regolare ancora alcune cose? “Questo non lo so, ma dico sempre che non è finita finché non è finita”. L’imprenditore russo ha comunque affermato di provare un certo sollievo per l’andamento delle trattative: “C’è leggerezza, sicuramente. Non è facile prendere decisioni di questo tipo quando sono coinvolte così tante persone e così tanti interessi. Meglio avere certezze e chiarezza che il contrario”.

Per quanto riguarda il Team Ticino invece “non è il momento di parlare”, ma sulla metodologia degli allenamenti dei ragazzi, “questa continuerà come fatto negli ultimi 5 anni, per me è fondamentale. Adesso ho la speranza che tutta la nostra visione sia fattibile per il futuro”. A quando le firme, infine? Basteranno un paio di giorni? “Io lo spero, forse ci vorrà un po’ di più, poi spiegheremo tutti i dettagli e potremo parlare di nuovo”.

Guarda l’intervista completa a Leonid Novoselskiy:

Renzetti: “Non è ancora finita, ma adesso sono tranquillo”
Angelo Renzetti, dopo undici anni, sembra veramente sul punto di lasciare le redini del Lugano. Si chiude un’era? “Oggi non ancora, quando si tirerà una riga vedremo. Io sarò felice il giorno che le cose finiranno come desidero. Adesso sono tranquillo”. È dunque un passaggio formale o c’è ancora da discutere? “Per me non c’è niente da discutere, io aspetto e spero di chiudere al più presto per non avere problemi di nessun tipo”. Un accordo che è stato trovato quando non sembrava affatto ovvio, specie vista l’opposizione di Novoselskiy. È sorpreso il patron del Lugano del cambio di rotta? “Quello è un problema di Novoselskiy, io penso possa essere contento”.

Per quanto riguarda le sensazioni: “Io ho lasciato qui tanto del mio vissuto, ho cominciato a 56 anni e adesso ne ho 67. In questi 11 anni anche il mio aspetto fisico è cambiato, son contento di aver trovato un gruppo serio e lasciare la squadre in mani solide per me è un vanto ancora maggiore di quello che ho fatto. Sotto quell’aspetto sono più che felice”. 11 anni in cui si è passati “dall’andare in giro con le maglie di altre squadre e senza panini al giocare in Superleague, in Europa League e in finale di Coppa Svizzera. Siamo partiti in sordina, con pochi spiccioli, e siamo arrivati dove siamo arrivati. Oltre all’effetto della gente mi resta quindi dentro il percorso che ho fatto, sono cambiato anch’io e ho superato ostacoli che non pensavo di superare”.

Infine, sempre secondo Renzetti, intervistato dal Corriere del Ticino, la conclusione dell’operazione potrebbe arrivare comunque in una quindicina di giorni, senza escludere che la proprietà possa però essere operativa preventivamente.

Guarda l’intervista completa a Angelo Renzetti:

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata