Mattia Croci-Torti siederà sulla panchina del Lugano ancora per parecchio tempo. Adesso c’è l’ufficialità. Il tecnico momò ha firmato un contratto che lo lega alla società bianconera fino al 30 giugno 2028. Una tiritera che non lasciava spazio a sorprese, ma l’attesa ha giustamente suscitato interesse. Per Mattia Croci-Torti non vi era alcuna pretattica, ma tutto è filato liscio come ci si aspettava: “La verità è che abbiamo definito gli ultimi dettagli martedì pomeriggio”, afferma il ‘Crus, “non ci sono mai stati problemi, l’obiettivo era comune. In questi 4 anni qualcosa è cambiato. Abbiamo degli obiettivi sempre più grandi e le mie responsabilità sono aumentate. Era giusto prendersi il tempo necessario per chiudere l’accordo”, dichiara l’allenatore del Lugano.
Una questione di soldi?
Si sa, nel calcio moderno i soldi giocano un ruolo importante e i cambi di casacca o di panchina spesso sono legati ad offerto più onerose. Non per Mattia Croci-Torti, interessato più alle questioni di cuore che al portafogli: “Non è stata una questione di soldi. Sono una parte importante della vita, però quando ho pensato di rinnovare il contratto con il Lugano, è stato l’ultimo dei miei pensieri. Quello che conta sono le ambizioni, gli obiettivi e la fame. Le cose dovevano combaciare, perché andiamo ad affrontare una fase d’inizio con l’apertura del nuovo stadio. È un privilegio allenare questa squadra. Lasciare un ambiente dove si sta bene sarebbe stato un errore da parte mia”, sottolinea Croci-Torti.
Lugano, un luogo dove si sta bene
È altresì vero che Croci-Torti è ancora considerato un allenatore emergente, ma i suoi risultati parlano chiaro. Dal 2021 il 42enne si è sempre migliorato; un quarto posto, un terzo e un secondo (quello dello scorso anno). In Coppa Svizzera ha ottenuto tre finali consecutive, tra cui il trionfo nel 2022. Sono pur sempre dei successi in patria, ma non è sorprendente suscitare il possibile interesse di squadre estere. Mattia Croci-Torti, però, almeno per ora, è nel suo locus amoenus ed è entusiasta a continuare l’avventura sulle rive del Ceresio: "Ognuno ha sogni, ognuno ha ambizioni. Sicuramente un giorno ci sarà l’opportunità di provare qualcosa da qualche altra parte, è inutile negarlo. È, però, veramente difficile andare via da un posto dove si sta bene e dove le dinamiche si stanno sviluppando sempre più positivamente. Vedo una società dove giorno dopo giorno vuole crescere. È normale pensare di crescere con il Lugano”, conclude il ‘Crus’.