
La città di Genova è divisa tra l’amore per il Genoa e quello per la Samp. Le due società negli ultimi anni sono andate incontro a gioie e dolori e talvolta, per forza di cose, un sorriso da un lato implicava una lacrima dall’altro. Quest'anno è successo di nuovo: i rossoblù del Genoa hanno ottenuto la promozione, mentre i blucerchiati della Samp sono ufficialmente retrocessi e non navigano in buone acque a livello societario. L'ultima volta che i rossoblù sono riusciti a risalire nella massima serie era nella stagione 2004-2005. In quel Genoa ha inizio la carriera professionistica di Martino Borghese, attuale difensore dell’FC Locarno. Con lui abbiamo voluto fare una chiacchierata per capire quali sono i sentimenti di una piazza calda come quella genoana e quello che sta dietro la rivalità intercittadina con la Sampdoria. Per lui il Genoa è stata una delle cose più importanti della sua vita e della sua carriera: “Il sogno di diventare calciatore l’ho coltivato al Genoa, grazie alla presidenza e a Gasperini. Ho fatto tutta la gavetta e ho potuto debuttare in palcoscenici più grandi. Ho avuto l’opportunità di allenarmi e di essere in spogliatoio con gente del calibro di Di Vaio, Stellini, Sottil, Milanetto e Sculli. Mi ha caratterizzato la mia piccola carriera”, ci dice Borghese. Il difensore delle "bianche casacche" ha militato cinque anni nel grifone, dalle giovanili fino alla prima squadra. Il suo debutto tra i professionisti coincide con la cavalcata dalla C1 alla A.
Genoa e il ritorno in A
Nella stagione 2004-2005 Il Genoa Cricket and Football Club ottiene la promozione dalla Serie B alla Serie A vincendo il campionato cadetto sotto la guida di Serse Cosmi. Purtroppo, la gioia dei tifosi dura poco. Da lì a poco, il presidente dei rossoblù Enrico Preziosi viene accusato di illecito attribuibile ad una combine nella partita decisiva contro il Venezia e il Genoa viene declassato in Serie C1: “Ho iniziato a giocare in prima squadra con Serse Cosmi. Abbiamo ottenuto la promozione, poi per ragioni al di fuori del calcio il Genoa è stato retrocesso in C1”, rivela Borghese. Il clima in quel di Genova tra la tifoseria genoana ed Enrico Preziosi è sempre più teso; sul piano sportivo invece, il Genoa ottiene repentinamente una doppia promozione, prima nel 2005-2006 dalla C1 alla B, poi nel 2006-2007 dalla B alla A.

Il campionato di Serie B del 2006-2007 è uno dei più competitivi della storia con Napoli, Bologna e Juventus in cerca della massima serie. Ma poco importa, perché sotto la guida tecnica di Gian Piero Gasperini Il Genoa riesce ad arrivare terzo in classifica e a tornare in Serie A dopo dodici anni: “Siamo subito saliti in Serie A con Gian Piero Gasperini. Lui è uno dei migliori allenatori che abbia mai avuto e uno dei migliori allenatori in circolazione. Ha avuto il coraggio di lanciare diversi giocatori, come me e altri anche Domenico Criscito”, sostiene Martino Borghese. È subito festa promozione per un popolo, quello genoano, passionale e legato ai colori rossoblù. “Quell’anno la Serie B era un campionato di alto livello; c’erano Juventus, Bologna, Bari e Napoli. Con lo stesso Napoli abbiamo sancito la promozione all’ultima giornata pareggiando 0-0. È stato bello perché tra Napoli e Genoa c’è il gemellaggio e secondo me la passione tra le due città e tra le due tifoserie si equivale. Genova è la Napoli del nord e come nel capoluogo campano a Genova si vive di pane e Genoa”, ribadisce l’ex difensore dei rossoblù. "Prima dei derby ricordo 2000-3000 persone all’allenamento a sostenerci e a Marassi talmente tanta gente che sembravano 90'000: una bolgia. La gradinata è immagine e somiglianza alla curva del Liverpool”, continua Martino Borghese.
La rivalità intercittadina
La città di Genova, però, deve condividere due amori ben contraddistinti, quello rossoblù e quello blucerchiato, simili per quanto riguarda l’attaccamento ai colori, ma eternamente in conflitto. La Genova calcistica ad ogni gioia sportiva di una squadra deve far fronte all’amarezza dell’altra e viceversa. La promozione del grifone nel 2007 permette sì agli eterni rivali della Sampdoria di rivivere il derby, ma nello stesso momento, di vedere i colori rossoblù riversarsi nelle strade del capoluogo ligure: un duro colpo al cuore: “La rivalità è nell’aria”, prosegue Borghese, “Anche nel mio caso, quando militavo nel Genoa, avevo amici doriani e genoani. Non vivono l’uno senza l’altro. Anche tra parenti succede e gli sfottò sono all’ordine del giorno”, ricorda il difensore del Locarno.
Nella stagione 2010-2011 i tifosi doriani subiscono un’altra beffa: dopo aver toccato le stelle con la qualificazioni ai preliminari di Champions League nella stagione precedente, la Sampdoria viene retrocessa in Serie B. È il Genoa a dare loro il colpo di grazia nel derby a tre giornate dalla fine, in cui i rossoblù trionfano al 92’ con gol di Boselli e costringendo i blucerchiati a giocarsi il tutto per tutto la settimana seguente in casa con il Palermo: sconfitta per 2-1 contro i rosanero e Serie B matematica. Il finale di partita è emozione e lacrime per gli appassionati di calcio. Angelo Palombo, storico capitano del Doria, si unisce alla commozione con i tifosi blucerchiati; il centrocampista fa il giro del Luigi Ferraris e si scusa con l’intero popolo sampdoriano: il capitano viene ripagato con occhi lucidi e applausi in un momento che verrà ricordato da tutti con gratitudine e rispetto.
L'ascensore in un solo anno
Undici anni dopo, nel 2022, è il turno del Genoa a subire la stessa sorte. L’anno scorso, infatti, i rossoblù concludono il campionato in penultima posizione decretando così la retrocessione in Serie B. I tifosi blucerchiati colgono l’occasione riempiendo i caruggi genovesi di prese in giro e sfottò. Nella cronaca calcistica di Genova sono celebri i funerali goliardici dei supporters doriani nei confronti del Genoa con tanto di bare e croci addobbate di rosso e di blu. A ricordarlo è anche Martino Borghese: “Il dualismo Genoa-Samp è sempre molto sentito. L’anno scorso i tifosi doriani fecero un funerale con le bare del Genoa. Vedremo come risponderanno i genoani quest’anno”. È stata, infatti, un’arma a doppio taglio. Sì, perché appena un anno dopo la Sampdoria perde a Udine l’8 maggio 2023 ed è matematicamente retrocessa. La situazione societaria traballante dei blucerchiati lascia presagire ad un futuro difficoltoso, ma l’amore per questi colori è l’ultima cosa a morire. Non è finita qua, perché appena una settimana fa il Genoa effettua l’arrocco battendo l’Ascoli e guadagnandosi la promozione diretta in Serie A.
La storia calcistica è un ciclo, a volte si gioisce e a volte si piange. Le uniche cose certe sulle rive del mare Ligure sono due: il prossimo anno il derby della Lanterna non ci sarà e l’amore per i colori rossoblù e blucerchiati non verrà mai a morire.