Calcio
Mattia Bottani sul rinnovo: "Non voglio forzare la società"
©Gabriele Putzu
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Dopo la sconfitta al Wankdorf, i temi di discussione sull'FC Lugano sono numerosi: dai rigori al rinnovo di Mattia Bottani. L'attaccante spera in un accordo con la società, mentre per il 'Crus' non è il momento di parlarne.

La parola chiave della partita dell'FC Lugano al Wankdorf e senza ombra di dubbio ‘rigore’. Il 2-1 maturato contro lo Young Boys è frutto di una massima punizione assegnata ai bernesi -poi trasformata da Itten-, un altro penalty concretizzato da Grgic che ha permesso ai bianconeri di trovare il momentaneo pareggio e da quello sparato sopra la traversa da Vladi in pieno recupero. Una sconfitta che ferma la squadra di Mattia Croci-Torti e che non le permette di balzare in testa alla classifica di Super League: occasione sprecata.

Rigore generoso

Al 18’ Bottani perde ingenuamente un pallone al limite dell’area e trattiene Hadjam. L’arbitro concede il tiro dagli undici metri e valuta il contatto dentro l'area di rigore, nonostante la trattenuta inizi un metro prima. Lo stesso Mattia Bottani è dubbioso: “Lui mi trattiene all’inizio, poi andiamo giù insieme. Non ho visto le immagini, quindi non saprei dire. Dal vivo non mi sembrava rigore, è stato un rigore generoso”, dichiara.

Le gerarchie di rigoristi

Pochi dubbi invece sulle altre due decisioni. Al 32’ Zanotti viene steso da Husic e la massima punizione conseguente viene trasformata da Grgic. Il centrocampista ex Sion viene poi sostituito ed è Vladi che s’incarica di calciare il rigore al 95’: palla alta e fischio finale. Durante l’episodio Steffen si posiziona vicino all’attaccante kosovaro, ma per l’allenatore del Lugano Mattia Croci-Torti è stato un gesto che distoglieva l'attenzione: “Steffen era lì per togliergli pressione, perché mi avevano detto subito che calciava Vladi. Abbiamo seguito le nostre linee direttive: di solito spacca la porta calciando, questa volta purtroppo, la palla è andata sopra quella maledetta traversa”, sostiene il ‘Crus’. E ancora sulla gerarchia: “Vladi è il rigorista. Quando gioca titolare sono o lui o Grgic, quando invece non c’è sono Grgic o Przybylko. Vladi calcia sempre i rigori e si allena per realizzarli”, afferma il mister momò.

Tra 'momento no' e rinnovo

Rigori a parte, le due ultime uscite del Lugano non hanno convinto. Lo stato psicofisico dei bianconeri non è decisamente dei migliori. Stessa situazione anche per quel che riguarda la forma di Mattia Bottani, condizione confermata dal 33enne luganese: “Non è il mio miglior periodo. È una situazione difficile. Sto vivendo un lungo momento in cui, sia durante le partite che fuori dal campo, sono un po’ giù”, sostiene Bottani. “Io ci proverò sempre, finché mi daranno la possibilità. C’è chi molla e chi no, io cercherò di non mollare”. Situazione che è argomento di discussione all’interno della società per il rinnovo dell’attaccante: “Sono tranquillo, ma non voglio forzare un rinnovo in questo momento. Posso dare di più e devo meritarlo. Io sono luganese e voglio sempre dare il massimo per la mia gente”, dichiara Mattia Bottani. “Come uomo e come calciatore posso dare tanto a questa squadra. Cerco sempre di aiutare il gruppo. Ho sempre messo da parte il mio ego: questo forse ha penalizzato la mia carriera, ma posso girare a testa alta. Io mi rinnoverei, ma sarà una decisione della società”. Sul suo rinnovo si esprime anche il mister Mattia Croci-Torti: “Sicuramente è un ragazzo che dobbiamo tenere da conto, perché ha il Lugano nel cuore e ci tiene più di qualsiasi d’altro. Giocatori del genere bisogna sempre tenerli nel motore. Il suo rinnovo? Dopo una partita come quella contro lo Young Boys non bisogna parlare, bensì lavorare e cercare di migliorare”, dichiara l’allenatore bianconero.

"Davanti alle telecamere bisogna essere intelligenti"

Mattia Bottani torna anche sulle dichiarazioni forti di Amir Saipi. Un’intervista che, secondo l’attaccante, era evitabile e queste situazioni sono da risolvere all’interno dello spogliatoio. Bottani, poi, prende le difese del portiere e ne giustifica i modi: “Anche io da giovane rilasciavo interviste dicendo qualcosa e intendendo altro. Lui, poi, non parla benissimo italiano. Come ho detto anche a lui, davanti alle telecamere bisogna essere intelligenti a parlare, perché poi si monta un caso dove non c’è. Lui intendeva che a livello di atteggiamento non siamo stati in partita ed ha ragione. L’ha detto in modo, forse, sbagliato. Possiamo fare tutto ciò all’interno dello spogliatoio, esattamente come abbiamo fatto dopo la sconfitta di Yverdon, e non davanti alle telecamere”, conclude l’attaccante del Lugano Mattia Bottani.

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