
All'ombra dei grandi campionati europei, c'è un calcio che si sta sviluppando sempre più. In Asia il calcio infatti non fa più rima solo con Giappone e Cina, dove il pallone è in pieno sviluppo a suon di milioni e grandi nomi che vanno a chiudere la carriera, ma anche, fra gli altri, Thailandia, Vietnam e Filippine. Ed è proprio nello stato insulare del sud-est asiatico che Carlo Polli, ex calciatore di Chiasso e Locarno, si è trasferito da ormai un anno.
Il centrocampista di Melide, dopo altre esperienze all'estero tra Malta e Vanuatu, milita ora nello Stallion FC, compagine della United Football League, la massima lega del calcio filippino.
Come si vive il calcio nelle Filippine?"Il calcio in tutta l’Asia si sta sviluppando velocemente, la gente impazzisce per questo sport, è bello giocare perché i tifosi ti sono vicini, ma non sono stressanti."
Il campionato è in crescita? "Quest’anno hanno voluto provare un nuovo sistema con tutte le squadre a giocare a Manila, ma la nostra squadra era di un’altra isola di 20 milioni d'abitanti e a seguirci non avevamo quindi tanto pubblico... forse 1'000-2'000 persone. Altrimenti si arriva tranquillamente fino a 15'000-20'000. Per la prossima stagione si torna alla vecchia formula, con tutti che giocheranno nella propria isola, mentre noi invece resteremo in una laguna nei pressi di Manila dove è stato costruito un nuovo centro sportivo.. Rischiamo di non avere ancora tantissimo pubblico, ma stanno facendo tanta pubblicità per promuoverci."
Con i compagni come fai a capirti?"Parlo inglese con i miei compagni. Ci sono alcuni stranieri, un canadese, un camerunense, due ghanesi e un inglese... e poi c’è Simone Rota che tra l’altro è l'artefice del mio trasferimento. Lui ha il passaporto di qui, è stato adottato da una famiglia italiana, ma è filippino."
La squadra come va?"Siamo arrivati a metà classifica. Solo le prime due si qualificano per la Champions League asiatica, ma le prime tre squadre erano davvero troppo forti per noi. Avremmo potuto fare qualcosa in più, ma di certo non ambire a un posto in Champions."
Cosa cambia rispetto al calcio svizzero?"Qui il calcio è totalmente differente, c’è molta meno tattica, c’è più corsa. Fisicamente sono magari più piccolini, ma vanno veloce, sono sguscianti. Per la competitività, c'è da dire che le prime tre sono abbastanza forti, ma dalla metà in giù ci sono squadre davvero scarse."
A un anno dal tuo arrivo nell'Oceano Pacifico, diresti di esser pronto a rifare la stessa scelta?"Sono molto contento di questa esperienza, ho fatto una delle mie migliori stagioni, tra i guai fisici del passato e il fatto che faticavo a trovare squadra, non era mai andata per il verso giusto."
Rimarrai allo Stallion?"Il campionato qui va da fine febbraio a poco fa. Tornerò a gennaio per la preparazione e per cominciare una nuova stagione, ho ancora un altro anno di contratto. Ci sono le prime due squadre che sono interessate a me e se potrò fare un passo avanti ben venga, altrimenti sono felice anche di rimanere lì. Finché ho la possibilità e posso giocare penso di sfruttarla al massimo. A livello di stipendio prendevo poco, ma dall’anno prossimo andrà meglio... diciamo che hanno i soldi. Il nostro presidente ha 70 ristoranti e 3 hotel."
Ma i giornalisti ti seguono anche lì?"A livello mediatico c’è tanto interesse, però la nostra società punta più sugli aspetti di marketing, realizzando spot per gli sponsor, tipo per la Gatorade. Però a fine partita ci sono comunque sempre dei giornalisti che ti fanno delle interviste."E come si vive nelle Filippine?"Il tempo è bellissimo, fa molto caldo, fin troppo. I ritmi di vita sono diversi, abbiamo allenamento alle 6 del mattino, perché fa troppo caldo. Facciamo 3 ore di allenamento. Mi sveglio verso le 4.30-5.00 e al pomeriggio mi concedo un riposino. Il mercoledì abbiamo un doppio allenamento con palestra al pomeriggio, mentre le partite sono nel weekend."
Ha imparato qualche parola di filippino?"I primi tre mesi ho mangiato solo riso e pollo, quindi sono le uniche due parole che imparato nella lingua locale!"
Non sei l'unico calciatore svizzero emigrato in Oriente..."Chappuis è diventato famosissimo in Thailandia, se vai lì su tutti i cartelloni c’è lui che compare sugli spot della Nivea. Lo sento spesso, si è fatto una vita giù e non credo che tornerebbe. C'era poi anche Rijat Shala che ho sentito per messaggio qualche volta. Ora mi ha detto che fa il procuratore, penso sia in Albania, non gioca più."
Sere/O.C.
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