Oro e record del mondo nei 50m delfino, oro e record del mondo nei 100m delfino, oro e record svizzero dei 100m misti. È questo il bottino che Noè Ponti ha portato con sé ieri all'aeroporto di Zurigo. Il ticinese ha mostrato al mondo la sua strapotenza fisica nelle acque dei Mondiali in vasca corta di Budapest. Difficile da prevedere, difficile da ottenere e difficile da realizzare: "Sto bene e personalmente penso di aver già realizzato quello che ho fatto, ma forse non so ancora cosa significhi per la Svizzera. Ho fatto qualcosa di incredibile", afferma Noè Ponti a Ticinonews dopo l'exploit in terra, o meglio acqua, ungherese.
Una scorpacciata di primati
Il record del mondo nei 50m delfino era già suo e lo aveva fatto registrare più di un mese fa nel circuito della Coppa del Mondo. Noè Ponti non si è accontentato e ha gareggiato con sé stesso bloccando il cronometro a 21"32. Nessuno come lui: "Sapevo che il record del mondo nei 50 delfino era ancora alla mia portata. L’avevo già battuto due volte in Coppa del Mondo. Sapevo che altri due ragazzi nuotavano veloce in questa disciplina e non era una gara scontata. Quando ho visto di aver vinto il primo oro mondiale è stato un gran sollievo", dichiara il ragazzo del Gambarogno. Il 23enne non si accontenta e due giorni più tardi conquista il secondo oro mondiale: "Nei 100m misti, invece, non era scontato fare risultato con il back-to-back. Non sapevo come avrei risposto, ma ho fatto benissimo, soprattutto negli ultimi 25m a stile libero: pazzesco", dice Ponti. La ciliegina sulla torta, però, arriva il 14 dicembre, quando il ticinese spodesta dall'olimpo dei nuotatori il record del mondo di un certo Caleb Dressel: "I 100m delfino sono stati speciali. Battere il record del mondo di Caleb Dressel e scendere per la prima volta sotto la barriera dei 48 secondi, sembrava impossibile. Sapevo di avere le capacità di nuotare in 48 basso o 47 alto, ma negli ultimi mesi non mi sono allenato in maniera ideale. Ho iniziato a crederci dopo i primi 50m, sapevo di poter fare qualcosa di grande". afferma Noè Ponti.
Le dinamiche cambiano e così come le pressioni
Si parte da sconosciuti, si diventa outsider e poi il proprio nome finisce sulle bocche degli avversari, infine ci si trasforma in favoriti e le pressioni cambiano notevolmente. Sta ora a Noè Ponti saper gestire questa attenzione e trarre a proprio vantaggio la consapevolezza di essere uno dei migliori al mondo nella disciplina: "Le pressioni cambiano", conferma il nuotatore. "Non era la prima volta che succedeva e penso di aver perso tante volte per questo motivo. Penso soprattutto a Parigi, dove nei 100m delfino ero il favorito. A Budapest sono riuscito a gestirla bene, perché nei 100 misti - non essendoci Léon Marchand - potevo solo perderla. Nei 50m delfino sapevo di essere il più forte e dovevo confermarlo, infatti, sia dopo la gara che il mattino seguente ho avuto problemi intestinali a causa della tensione. Per quanto riguarda invece i 100m delfino ero tranquillo: ho riso e scherzato fino alla gara. Ora gli allenatori mi guardano come punto di riferimento e come atleta da battere. Fa parte dello sport", sostiene Noè Ponti.
Tempo di festeggiamenti
Rientrato ieri a Zurigo, Noè Ponti ha poi passato la serata in famiglia concedendosi del meritato riposo dopo gli sforzi sportivi prodotti e i legittimi festeggiamenti di Budapest: "Sono stato contento di vedere all’aeroporto di Zurigo molta gente e tanti piccoli nuotatori. È bello vedere che ho fatto qualcosa di grande per il nostro paese", afferma il ticinese. "Ieri sono stato molto tranquillo perché ero in hangover dalla sera prima. A Budapest siamo andati molto lunghi (ride, ndr), ho dormito molto poco. Nei prossimi giorni vedrò di festeggiare con i miei amici e con la famiglia. Durante il resto dell’anno sono a regime, ma adesso è il momento per lasciarsi andare. È giusto festeggiare perché non so quante volte capiterà ancora". E noi speriamo che possa festeggiare tante altre volte.
Uno sguardo al futuro
Noè Ponti può ora vantare una medaglia olimpica, 6 medaglie ai Mondiali in vasca corta, una europea e 4 ottenute agli Europei in vasca corta. Nel palmarès del campione del Gambarogno manca solo una medaglia ai Mondiali in vasca lunga. Segnate, dunque, sui calendari il 2025. Tra luglio e agosto si terranno i Mondiali di nuoto a Singapore e Noè Ponti punterà a fare jackpot: "L’ultima medaglia che mi manca è quella del Mondiale in vasca lunga: questo è il mio prossimo obiettivo. A Singapore ci proverò, non importa il materiale, ma voglio tornare a casa con una medaglia", sostiene Ponti che tra sogni e obiettivi concreti non si erge ancora a numero uno al mondo: "No, non sono il più forte al mondo. Il nuotatore più forte al mondo è Léon Marchand. Forse in vasca corta rientro fra i migliori, così come in vasca lunga, dove però non sono ancora il numero uno e la strada da fare è ancora tanta", conclude il nuotatore ticinese.