Appaiate a 6 punti con due vittorie e una sconfitta, il Lugano di Mattia Croci-Torti e il Gent si daranno battaglia alla Stockhorn Arena di Thun alle 21:00 di questa sera. Per l'occasione abbiamo fatto una chiacchierata con il giornalista di RTBF Sport Manuel Jous per scoprire le caratteristiche dei campioni del Belgio del 2015 e de loro cammino europeo. L'intervista integrale sarà mandata in onda questa sera a Fuorigioco a partire dalle 19:30 in cui Stefano Sala e i suoi ospiti vi intratterranno nel prepartita europeo del Lugano.
Una squadra che gioca a viso aperto
Il Gent ha una storia quasi secolare in terra belga, ma nonostante ciò, il palmarès conta solo un titolo di Jupiler Pro League. Quest'anno la squadra di Wouter Vrancken occupa la sesta posizione in classifica che significherebbe l'accesso ai playoff (un sistema simile al campionato di Super League). Per il giornalista Manuel Jous il Gent è una squadra capace di tutto: "Sta avendo un percorso caotico. In questo momento occupa la sesta posizione nel massimo campionato belga. Il Gent è una squadra che segna facilmente, ma allo stesso tempo incassa molte reti. Lo abbiamo visto il weekend scorso: con l’Anderlecht ci aspettavamo una partita più chiusa, non certamente una sconfitta per 6 a 0. Questo risultato può forse lasciare degli strascichi negativi a livello morale. In ogni caso è una squadra che gioca a viso aperto e con buone individualità", afferma Jous.
Il conto aperto con le squadre belga
Il giornalista di RTBF Sport richiama alla memoria dei tifosi del Lugano gli ultimi incontri dei bianconeri contro squadre del Belgio. In quattro occasioni su quattro gli uomini di Croci-Torti sono usciti sconfitti: "In parte conosciamo il Lugano perché l’anno scorso ha giocato due volte contro l’Union Saint-Gilloise e due volte contro il Bruges perdendo tutte e 4 le partite. Il Lugano ha dunque avuto già l’occasione di affrontare qualche squadra belga", dichiara Jous. "Per quel che riguarda il Gent, è stato campione del Belgio per la prima volta nella loro storia nel 2015. Da quel momento non è una delle grandi favorite in Belgio, ma è considerata una delle sei migliori del campionato per accedere al sistema playoff. Da noi è dunque valutata come una squadra appena sotto le top. Il club è gestito molto bene e possono vantare di essere l’unica società ad avere un nuovo stadio in un panorama politico complicato. Direi che è un club stabile e capace di tutto", sostiene il giornalista belga.
La tradizione francofona e il pubblico locale
Il Gent si afferma nel campionato belga come una squadra appena al di sotto delle grandi. Il pubblico che segue la squadra alla Planet Group Arena è perlopiù locale, come ci dice Jous, e non ha la tradizione di squadre più blasonate: "In Belgio abbiamo la Vallonia, le Fiandre e la regione bilingue di Bruxelles. Gent è fiamminga, quindi si trova nelle Fiandre ed è dunque di lingua olandese. Originariamente, però, il club è stato costruito dalla borghesia francofona. È richiamata la tradizione francofona con il suo appellativo ‘La Gantoise’, ma è a tutti gli effetti un club fiammingo", afferma Jous. E ancora: "Abbiamo una storia europea grazie al Bruges, all’Anderlecht e allo Standard Liegi. La loro storia e il loro passato sulla scena calcistica in Europa può attirare un pubblico che può arrivare dai 4 angoli del Belgio e non solo da Bruges, Liegi o Bruxelles. Per quanto riguarda Gent, ma il discorso vale anche per Genk, il pubblico è più locale e viene pescato soprattutto dalla regione delle Fiandre Orientali e non solo dalla città di Gand. Difficilmente troviamo dei tifosi del Gent nella parte occidentale del Belgio. È un pubblico fedele, ma lontano dai bacini delle grandi città belghe", sostiene il giornalista di RTBF.
Il poco appeal della UECL
Il livello della competizione europea è parecchio più basso rispetto a Champions League e Europa League. Ne risente il Gent che ha le carte in regola per mostrare la sua forza contro squadre nettamente alla sua portata: "Quest’anno la Conference League non ha un appeal straordinario. C’è solo il Chelsea, forse", sostiene Jous. "Gli anni scorsi forse potevamo paragonarla all’Europa League, ma non è per niente la stessa cosa. Per il Gent non è un così grande obbiettivo, ma è visto più come un ‘bonus’. Quest’anno non è partito male. Dopo la sconfitta con il Chelsea ha ottenuto due successi contro il Molde e l’Omonia Nicosia. Ha giocatori che sanno fare la differenza da soli, uno tra i quali il vostro compatriota Franck Surdez. Qui da noi si mette spesso in evidenza", dichiara il giornalista belga.
Una squadra ostica
Manuel Jous ha potuto descriverci in maniera più dettagliata quali sono i punti di forza del Gent, una squadra sicuramente piacevole da guardare: "Come detto prima, il Gent è una squadra che gioca a viso aperto e dunque è capace di annichilire l’avversario oppure soccombere. Sono sorpreso della sconfitta per 6 a 0 contro l’Anderlecht, perché la difesa è comunque solida, a partire dal giapponese Watanabe, ovvero il migliore difensore del campionato. Tra gli altri abbiamo anche due esterni forti come Surdez e Archie Brown. L’anno scorso aveva in squadra anche Malick Fofana, ora partito per Lione. Storicamente il Gent ha giocatori difficili da catalogare come l’israeliano Gandelman, segna molto facilmente. Non è un attaccante puro, ma costruisce il suo gioco da centrocampo. Sicuramente con il Gent ci sarà spettacolo", afferma Manuel Jous.
Il Belgio come trampolino di lancio
Un campionato, quello belga, che sicuramente non vanta la popolarità dei top europei. Per Manuel Jous la Jupiler Pro League è considerata un trampolino di lancio per diversi giocatori, esattamente come per Mohamed Amoura: "Il campionato belga è un campionato di transizione, ma negli anni il livello e la qualità sono aumentati", sostiene il giornalista. "Molti giocatori stranieri arrivano qua in Belgio ad inizio carriera ed è quindi considerato un trampolino di lancio. Nonostante la potenza del Bruges, il campionato belga non vale i top-5 campionati europei. All’estero pensano che siccome la Nazionale belga abbia ottenuto ottimi risultati allora il campionato belga è competitivo. Non è così. Basti guardare il percorso di Amoura. È arrivato all’Union Saint Gillois dal Lugano e ha fatto una stagione stupenda. Ora è partito per la Bundesliga. Ci sono moltissimi esempi come quello di Amoura. In Belgio gli occhi sono puntati più sull’Anderlecht in Europa. In questo momento hanno ottenuto 10 punti su 12 e ora affrontano il Porto. Visto, invece, quello che ha fatto il Gent in quest’altra competizione è possibile che porti a casa un risultato contro il Lugano, ma bisogna vedere come abbiano assimilato il 6-0 in campionato", conclude il giornalista di RTBF Sport Manuel Jous.