Giungono da ogni parte del globo le incandescenti polemiche sulla cerimonia d'apertura dei Giochi Olimpici di Parigi. Lo show inaugurale andato in scena ieri lungo la Senna e visto da milioni di telespettatori, ha infatti scatenato reazioni da parte di politici, istituzioni ecclesiastiche o singoli cittadini che hanno sfogato la propria ira attraverso i social media. Anche dal Ticino.
A innescare la bomba è stata una “parodia blasfema dell’Ultima Cena”, così definita nelle polemiche, in cui al posto di Gesù Cristo e i suoi discepoli è stata “messa in risalto la comunità Lgbtq+”, “offendendo la sensibilità e la fede altrui”.
L’arcivescovo di San Francisco: "Bestemmiata la religione cristiana"
"Il fondamentalismo secolare si è ormai infiltrato nelle Olimpiadi, arrivando persino a bestemmiare la religione di oltre un miliardo di persone. Farebbero lo stesso con qualsiasi altra religione? Chiedo a tutti i nostri di pregare per un ripristino della buona volontà e del rispetto". Con queste parole in un post su X, l’arcivescovo di San Francisco, Salvatore J. Cordileone, condanna certi contenuti della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi.
Famiglia Cristiana: "A che pro offendere la sensibilità e la fede altrui?"
"Leonardo da Vinci, autore dell'Ultima Cena parodiata in maniera offensiva e blasfema per i cristiani e con il quale la Francia ha debiti, avrebbe meritato maggiore garbo e la Francia ha cultura sufficiente per sapere che non è necessario offendere la sensibilità e la fede altrui per affermare la propria idea di mondo". Lo scrive online Famiglia Cristiana sulla cerimonia di apertura dei Giochi olimpici di Parigi.
Don Emanuele Di Marco: "Un gesto fatto per ferire e dividere"
Le critiche arrivano anche dal Ticino, la “parodia dell’Ultima cena di Leonardo” non ha infatti lasciato indifferente neanche Don Emanuele Di Marco, il quale ha voluto dire la sua attraverso un post su Facebook: “Mi fa male vedere che una manifestazione simile possa inneggiare all’inclusività offendendo molte persone. E non mi importa quante. Sarebbe stato sbagliato comunque, qualunque gesto avesse offeso anche una sola persona. La festa non è prendere in giro qualcosa di importante per qualcuno. È un gesto fatto per ferire. Per dividere”. Il prete luganese chiude il suo commento con un post scriptum piuttosto ironico e rassicurante: “Leonardo… sta’ tranquillo: il tuo affresco supera i secoli. Quella messinscena troverà poco tempo…”.
Orban: "Il vuoto morale dell'Occidente"
L'onda lunga delle polemiche è arrivata fino in Transilvania, dove il premier ungherese Viktor Orban in trasferta non ha perso l'occasione per lanciare la sua nuova invettiva contro "la debolezza e la disintegrazione dell'Occidente". Lo spettacolo sulla Senna che ha reso omaggio a una Francia multietnica e ha messo in risalto la comunità Lgbtq+ è l'emblema del "vuoto morale", ha attaccato il premier magiaro dalla scuola estiva di Baile Tusnad facendo riferimento alle drag queen che ricreavano l'Ultima cena di Cristo. “Si perdono gradualmente i legami metafisici, con Dio, la patria e la famiglia" e questo "ha portato all'assenza di moralità pubblica, come si può vedere dalla cerimonia di apertura delle Olimpiadi", ha affermato.
Le spiegazioni dell’ideatore: "Non era l'Ultima Cena"
"Non era l'Ultima Cena la mia ispirazione. Credo fosse abbastanza chiaro che si trattava di Dioniso che arriva a tavola, è il dio della Festa, del vino e padre di Sequana, la dea legata al fiume": lo dice, in un'intervista a BFM TV, Thomas Jolly, il creatore della Cerimonia di apertura dei Giochi. “L’idea - continua - era una grande festa pagana, legata agli dei dell'Olimpo...Olimpo, Olimpo, spirito olimpico…”.
Le scuse degli organizzatori: “Se qualcuno si è sentito offeso, ci scusiamo”
L'organizzazione dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 ha espresso le sue scuse "se qualcuno si è sentito offeso" per sequenze diffuse nel corso della Cerimonia di apertura. Anne Descamps, direttrice della Comunicazione di Parigi 2024 ha detto: "ovviamente, la nostra intenzione non era di mancare di rispetto a un gruppo religioso, qualunque esso sia. Al contrario, la nostra intenzione era mostrare tolleranza e comunione. Se qualcuno è stato offeso, noi ce ne scusiamo".