L'attaccante del Lugano Kacper Przybylko racconta la sua vita calcistica ai microfoni di Ticinonews Sport. Il 31enne polacco non si trattiene nel criticare l'ambiente di Chicago dell'epoca ed elogiare quello di Lugano. Przybylko sottolinea anche la sua volontà di rimanere in bianconero ed espone anche qualche opinione tattica che vorrebbe vedere sulle rive del Ceresio.
A Chicago uno dei momenti più brutti e difficili
Nella stagione 2022/2023 Kacper Przybylko ha vestito la maglia dei Chicago Fire, ovvero il club associato al Lugano. Un'occasione per affermarsi nel panorama calcistico americano. La sua avventura però non è stata del tutto rosea: "Perché a Chicago le cose non sono più andate così bene? Penso che siano state prese molte decisioni sbagliate. Le cose non andavano bene né a livello personale né a livello di squadra, anche se c’era qualità", afferma Przybylko. "Al di fuori della squadra sono però state prese molte decisioni che non ci hanno aiutato. Non voglio aggiungere molto, perché è stato uno dei momenti più brutti e difficili della mia carriera. Non è stato bello come ti trattavano come persona. Ripeto: tante decisioni sbagliate. Le cose non funzionavano, né per me, né per i miei compagni e lo staff. Spero che Chicago possa finalmente svoltare. Hanno cambiato molte persone, spero che le cose andranno meglio".
Lugano doveva essere solo un club di passaggio?
La sua situazione in terra americana è stata negativa e il polacco aveva bisogno di rilanciarsi in un altro club. Il Lugano era la soluzione più comoda, ma poi il matrimonio tra Przybylko e i bianconeri si ?e consolidato: "Sono felice di essere un calciatore e di non dover quindi spiegare perché a Lugano le cose funzionano, mentre a Chicago no. Alla fine, sono felicissimo di essere qui a Lugano, anche perché all’inizio il piano non era quello. In teoria dovevo solo allenarmi qui mentre cercavo un’altra squadra. Allenatore e direttore sportivo hanno però pensato che potessi aiutare la squadra, quindi sono rimasto più che volentieri. È stato il passo giusto: sono molto felice a Lugano, come anche la mia famiglia. Inoltre, come squadra stiamo andando bene questa stagione. Sul perché le cose a Chicago non funzionino… egoisticamente posso dire che non è più un mio problema", dichiara Przybylko.
"Kubi ha ragione"
Nella puntata di Fuorigioco del 6 giugno 2024, Kubilay Türkyılmaz sostenne che l’attaccante polacco potesse arrivare a 20 reti stagionali. A tal proposito, Przybylko si allinea al ‘Kubi-pensiero’. “Innanzitutto dico grazie, è sempre bello sentire certe cose da un esperto e da una leggenda come lui. Non penso che abbia torto, so di poter segnare 20 gol. Un piccolo infortunio mi ha rallentato un po’. Al momento le cose non stanno girando, né per me né per Vladi. Dobbiamo solo sbloccarci, dopodiché torneremo a segnare con regolarità. Mancano ancora molte partite. C’è ancora tempo per segnare un po’ di doppiette e magari, prima o poi, potrò calciare un rigore”. E a proposito di rigori: “Ho detto a Grgic che se mi sblocco non gli lascio nemmeno più un rigore”. Tornando a 'Kubi': “Ha ragione, ho qualità e credo in me stesso. Sono molto forte a finalizzare, ma mi servono più palle in area”, afferma l'attaccante.
La voglia di ricevere più cross
Kacper Przybylko non ha paura a esporre la sua idea di calcio. Dall'attuale Lugano si attende più traversoni per sfruttare le sue doti aeree: "Se invertissimo Steffen e Aliseda sicuramente ci sarebbero più cross", sostiene il centravanti. "Alla fine, però capisco l’allenatore: entrambi hanno tanta qualità e possono segnare se rientrano e cercano il tiro. La nostra squadra gioca per servire molte palle alle due ali, perché in quel ruolo abbiamo giocatori molto forti. Già adesso segniamo abbastanza, però concediamo anche un po’ troppo difensivamente. Forse però segneremmo ancora di più, se crossassimo di più. Ci stiamo lavorando, però. Abbiamo il potenziale per migliorare. Per me e Vladi la situazione non è così facile, ma dobbiamo crescere come squadra. Sono un attaccante e da me ci si aspetta che segni. Tocca anche a me fare meglio. Se però ricevessi più cross, magari segnerei di più" dice l'attaccante del Lugano.
Sulle parole di Carlos da Silva
L’11 novembre al Corriere del Ticino, il direttore sportivo del Lugano Carlos Da Silva parlò di Przybylko e Vladi criticandone la fase realizzativa. Da queste dichiarazioni, il polacco ha tratto sprone per migliorare: “Alla fine, posso capire Da Silva: da me ci si aspetta che io segni. Bisogna però anche guardare i risultati. Spesso vinciamo senza che segni l’attaccante, perché è questo il nostro gioco. Però, ripeto, comprendo le sue parole. Tutti vorrebbero un attaccante che segni 15-20 gol. Se giochi per vincere il campionato, ti serve una punta del genere. Alla fine, però è una questione di minutaggio, non c’è un titolare fisso, io e Vladi ci alterniamo. Non è così facile non avere continuità. Se penso alla Conference League, solo contro il Partizan sono partito titolare ed entrare a partita in corso non è sempre facile. Potrei dire che le parole di Da Silva sono ingiuste e fare l’offeso, ma non sono fatto così. Sono concentrato soprattutto su cosa posso migliorare io. L’ambiente in squadra però è ottimo, tra di noi parliamo apertamente dei problemi", afferma il 31enne.
Servono più giocatori
Przybylko vuole rimanere a giocare sulle rive del Ceresio, ma è consapevole che da un attaccante ci si attende tanto in fase realizzativa. Il polacco pensa costantemente al rinnovo, ma vorrebbe anche, nella sua squadra, più scelta di uomini in fase offensiva: "Onestamente non so nulla di tutte le discussioni sulla mancanza di un terzo attaccante. Posso essere arrogante, ma con me e Vladi il Lugano ha due ottimi attaccanti", sostiene. E ancora: "A cosa servirebbe un terzo attaccante? Il discorso sarebbe diverso se davanti giocassimo a due. In rosa, inoltre, abbiamo altri calciatori che possono giocare davanti. Se qualcuno pensa che serva un altro centravanti , mi spiace, ma ritengo che io e Vladi dobbiamo solo sbloccarci. Devo ammettere che mi piacerebbe giocare con due attaccanti, penso che faremmo meglio. Come unica punta, spesso devi batterti contro tre avversari, anche in area. Ci servono più giocatori, con due attaccanti sarebbe più facile crearsi un po’ di spazio. Mi piacerebbe giocare con due punte, penso che funzionerebbe molto bene, ma è una decisione che spetta all’allenatore. Vorrei non pensarci, ma purtroppo sto riflettendo parecchio sul contratto in scadenza. Lugano mi piace tantissimo, vorrei restare. So che dipende dalle mie prestazioni, e non parlo solo di reti. So che i gol hanno una grande peso, sento un po’ di pressione, perché vorrei veramente rimanere. Cerco di non penarci, ma purtroppo è nei miei pensieri", conclude l'attaccante del Lugano Kacper Przybylko.