
Un'opportunità, quella di giocarsi il titolo, per il Lugano che non nasconde le difficoltà dell'ultimo periodo. Qualche settimana fa, infatti, la posizione in classifica dei bianconeri era più rosea con culmini anche in vetta alla graduatoria. Dopo le eliminazioni in Conference League e in Coppa Svizzera la squadra di Croci-Torti si è disunita, complici anche gli infortuni. Secondo l'ex presidente del Lugano Angelo Renzetti le motivazioni sono diverse: "Il Lugano non è stato in grado di gestire aspettative così alte per una squadra che non le ha mai avute. Il club doveva passare all'acqua bassa. Ha reso da inizio anno i giocatori protagonisti e ad un certo punto la classifica rispondeva positivamente, ma il rischio di affondare c’è sempre", afferma a Ticinonews Sport.
Chi segna?
Renzetti, però, addolcisce la pillola credendo in una squadra dal buon potenziale: "Il Lugano non fa risultati, ma non ha mai perso 4-0 o 5-0. Le sconfitte sono maturate da errori individuali, dalla mancanza di freschezza o dagli infortuni. Il Lugano se l’è giocata con tutti, la squadra c’era", commenta l'ex presidente. Di opinione differente, invece, Kubilay Türkyilmaz, che si aspettava di più: "È vero che ci sono gli infortuni, è vero che non ci sono i cambi, ma mi aspettavo qualcosa in più. Il solo Steffen non basta. A Lugano se Koutsias non segna, non lo fa nessun altro. Non si può ambire a posizioni più pregiate se non hai questa qualità in squadra", dichiara Kubi sempre a Teleticino. Su Koutsias si esprime anche Angelo Renzetti che vede nell'attaccante greco delle lacune: "I giocatori attuali non sono dei goleador. Contro il San Gallo ho visto una scena che non mi è piaciuta tanto. Il centravanti attuale non ha dei movimenti da attaccante. È bravino; se riesce a tirare, tira bene. Fatica a difendere il pallone", commenta Renzetti.
La lite incriminata
Giovedì scorso, durante un allenamento, Renato Steffen e Antonios Papadopoulos sono stati protagonisti di una lite. Sull'episodio di sono espressi i due ospiti di Ticinonews Sport che valutano non preoccupante la diatriba tra i due giocatori bianconeri: "Steffen è un po’ un peperino, non mi meraviglia", dice Renzetti: "In una squadra di calcio, con tante teste, possono succedere questi episodi anche se non sono edificanti". Dello stesso pensiero anche Türkyilmaz: "Succede, ma bisogna trasformare questi episodi in qualcosa di positivo in campo".