In vista del match del Lugano contro il Servette ai microfoni di Teleticno abbiamo sentito l'ex giocatore del Ginevra Stéphane Patry.
"Per me, la partita contro il Ginevra Servette di questo week-end sarà una partita molto speciale perché ho vissuto tutta la mia vita in quella città. Conosco la squadra, i giocatori… tutti. All’inizio sarà molto strano ma per noi come squadra, è una partita come le altre. Dobbiamo portare a casa i tre punti e vincere la partita. Dovremo essere solidi e fare gol! Non entrerò nello spogliatoio sbagliato alle Vernets, non ci sono rischi perché seguirò i miei nuovi compagni che conoscono la strada per entrare nello spogliatoio degli ospiti meglio di me." Patry non sbaglierà spogliatoio, ma sul ghiaccio scenderà sicuramente e la sua ex squadra sarà agguerrita: "Il Ginevra Servette scenderà sicuramente in pista con il coltello fra i denti perché quando ti fai eliminare nei pre-playoffs, non te lo scordi facilmente. Quando inizia la stagione successiva, hai voglia di rivincita. Non abbiamo ancora affrontato i ginevrini, quindi vedremo come andrà la partita ma loro si sono rinforzati con degli stranieri molto solidi. Il nostro compito è semplice: scendere in pista, dare tutto e portare a casa tre punti." L'obbiettivo del Lugano è anche quello di dare più peso alla produzione offensiva: "Stiamo difendendo molto bene e concediamo poche occasioni da gol. Offensivamente invece, facciamo un po’ fatica. Penso che ci creiamo delle buone occasioni, ma non riusciamo a buttare il disco in fondo alla rete. Dobbiamo lavorare su queste cose e mettere più pressione sul portiere e creando più traffico. Così, avremo più occasioni e le reti arriveranno."
Il calendario gioca brutti scherzi, sostiene Patry, ma i bianconeri si faranno trovare pronti. "Giocare il venerdì sera a Ginevra e la sera dopo contro il Losanna in casa non è facile da gestire per via del viaggio, ma è così per tutte le squadre. Ci sono diverse squadre che fanno delle trasferte lunghe nei “back to back” del venerdì e del sabato. Penso soprattutto a Ginevra, Davos e Lugano, che sono le squadre più distanti dal centro della Svizzera. È chiaro, la seconda partita è difficile perché si torna a casa presto alla mattina e si gioca la sera stessa. Ma abbiamo l’abitudine e sappiamo gestire queste situazioni. A Lugano mi sento molto bene. Sono arrivato qui a maggio per svolgere la preparazione con la squadra e quasi tutti parlavano in italiano perché gli stranieri non erano ancora arrivati. Quindi ho fatto un po’ fatica con la lingua ma mi sto adattando. Sto prendendo delle lezioni di italiano e mi sto abituando a usare la lingua nella vita di tutti i giorni. Sono contento di essere qui", conclude Patry.