Nonostante dovesse essere la giornata di Murat Yakin e Giorgio Contini, è stato Xherdan Shaqiri a prendersi le luci della ribalta. Sì, perché il fantasista svizzero, proprio a ridosso della conferenza stampa prevista per fare chiarezza sui prolungamenti di contratto dello staff rossocrociata, ha comunicato sui suoi profili social il proprio ritiro dalla Nati. Un annuncio che ha sorpreso anche i diretti interessati, come ha ammesso il presidente dell’Asf Dominique Blanc, che ha definito il suo discorso iniziale come “imprevisto e molto emozionale”. Un discorso in cui il 74enne ha speso belle parole per il quarto miglior marcatore della storia della Nazionale. “Lo ringrazio per tutto quello che ha dato, in campo e al di fuori, al calcio svizzero. Xherdan è un grande sportivo, un ottimo calciatore e un vero gentiluomo. Ha conquistato il cuore degli svizzeri e ci lascia dei ricordi indimenticabili. È stato un modello per i giovani del nostro paese. Durante questo ultimo europeo ha avuto un comportamento esemplare e molto professionale. Grazie, Signor Shaqiri!”. Nonostante la conferenza stampa fosse stata indetta per il rinnovo dello staff rossocrociato, la prima domanda rivolta a Murat Yakin riguardava Xherdan Shaqiri. “Siamo stati informati tutti contemporaneamente. Anzi, posso dirvi con esattezza anche l’orario: erano le 14:30” ha spiegato l’allenatore su precisa domanda. “Sono dispiaciuto che Xherdan abbia deciso di ritirarsi, avevamo una bella collaborazione. Anche in questo ultimo Europeo siamo riusciti a dosarlo correttamente e i ruoli tra di noi erano chiari. Non conosco in dettaglio i suoi motivi, ma chiaramente rispettiamo la sua decisione, anche se siamo dispiaciuti di dover salutare un grande giocatore. Ha giocato molte grandi partite e detiene diversi record ai grandi tornei. Da parte mia posso solo ringraziarlo e augurargli il meglio per il futuro”.
Shaqiri, un giocatore passato di moda?
Per anni, Shaqiri ha illuminato il gioco della Nazionale svizzera con la sua classe e la sua tecnica. È stato quel giocatore che dal nulla poteva inventare un gol o una giocata decisiva. Un giocatore che con la maglia rossocrociata è spesso riuscito a mostrare la migliore versione di sé stesso, soprattutto durante i grandi tornei. All’ultimo europeo ha però giocato solo 71 minuti, con Murat Yakin che ha puntato su giocatori più giovani e con più ritmo. I giocatori come Shaq, che fanno della tecnica e l’estro i maggiori punti di forza, non sono più al passo coi tempi? “Non abbiamo i numeri delle grandi nazioni, non possiamo pensare di avere 20-25 giocatori che giocano ai massimi livelli, quindi siamo anche costretti a cominciare un processo con giocatori giovani, che magari hanno ancora bisogno di tempo per svilupparsi. In questo senso è stato molto importante che Shaqiri abbia capito il suo ruolo e che si sia comportato in maniera esemplare nei confronti dei giovani che forse in quel momento erano più in forma di lui. Xherdan ha contribuito al successo che abbiamo avuto a questi europei. Abbiamo avuto diverse conversazioni e anche lui ha ammesso che, giocando in America, non aveva più lo stesso ritmo dei suoi compagni che militano in Europa. Era però importante averlo con noi, non solo come esempio per i giovani, ma anche per come li ha aiutati, oltre ovviamente per alcune azioni in campo, come la rete contro la Scozia o il rigore trasformato contro l’Inghilterra” ha spiegato l’allenatore rossocrociato.
Tami: “È stato uno dei più grandi giocatori della Nati”
Sull’addio di Shaqiri si è pronunciato anche Pierluigi Tami, direttore della nazionali svizzere: “Sicuramente organizzeremo qualcosa per Shaqiri. È stato uno dei più grandi giocatori della nazionale, e anche uno dei più amati. I numeri dimostrano la sua grandezza: è secondo per presenze (125) e quarto per reti segnate (32), inoltre ha partecipato a 7 grandi tornei. Come da nostra abitudine, troveremo il tempo e il luogo adatto per salutare e ringraziare Shaqiri di fronte ai nostri tifosi”. A soli 32 anni e con un probabile ritorno in Europa, Shaqiri potrebbe ancora avere le carte in regola per giocare in Nazionale. Quale sarebbe la posizione dell’Asf se in futuro Shaqiri dovesse cambiare idea? “È troppo presto per dire se Shaqiri potrebbe tornare in Nazionale” spiega sempre Tami. “È tutto molto fresco, abbiamo saputo da poco la sua decisione, che sicuramente non è stata facile per lui”.
Altri ritiri all’orizzonte?
Come dimostrano i ritiri di Shaqiri, Kroos e Thomas Müller, la fine di un grande torneo risulta sempre essere un buon momento per annunci d’addio. Murat Yakin però frena: “al momento da parte nostra non ci sono altri ritiri da comunicare. Non è nemmeno il momento per prendere decisioni, abbiamo giocato una settimana fa la nostra ultima partita e in questo momento i giocatori sono in vacanza”. C’è soprattutto curiosità per quanto riguarda i portieri. Yann Sommer va per i 36 anni e soprattutto alle sue spalle c’è un Gregor Kobel che morde il freno. “È troppo presto per dire se faremo dei cambiamenti in porta. Prima dovremo fare un’analisi globale, in seguito invece contatteremo i giocatori. Per questo motivo non parlerò di singoli. Abbiamo degli ottimi giocatori in tutti i reparti, anche in porta, e possiamo guardare con fiducia al futuro, soprattutto per quanto riguarda gli estremi difensori. Avremo sicuramente delle conversazioni, in modo di affrontare la prossima campagna con le idee in chiaro” conclude Murat Yakin.