Calcio
Ticinesi di Promotion League e Prima Lega, è ora di rialzare la testa
©Gabriele Putzu
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Samuele Quadri
un giorno fa
Alla pausa invernale le ticinesi dei campionati nazionali traggono le prime considerazioni. In Promotion League il Paradiso e il Lugano U21 non navigano in buone acque in termini di classifica. Stesso discorso per Collina d'Oro e Mendrisio in Prima Lega, mentre il Taverne è l'unica che può ritenersi soddisfatta.

È arrivata la pausa invernale ed è tempo di analisi. In Promotion League Paradiso e Lugano U21 faticano a reggere il passo delle prime in classifica e anzi, sono costrette a lottare per non retrocedere. È un andamento che va contro ogni pronostico e non rispetta gli obiettivi delle due squadre del Luganese. Non del tutto rosea anche la situazione in Prima Lega: 13esimo il Collina d'Oro e 15esimo il Mendrisio, mentre il Taverne è la prima squadra ticinese del campionato con la sua attuale sesta posizione.

Lugano U21

Il Lugano U21occupa la penultima posizione in classifica di Promotion League, ma con una partita in meno. Un risultato non edificante, ma per il direttore tecnico dei bianconeri Roman Hangarter non è tutto da gettare ciò che si sta facendo: "Siamo penultimi. Sportivamente stiamo andando male, ma io la vedo diversamente. Abbiamo giocato molte partite equilibrate. Siamo ancora più giovani rispetto alla stagione scorsa e quindi sono contento. Manca l’esperienza, come ogni anno. Con noi ci sono diversi giocatori classe 2006 provenienti dalla U19 e hanno bisogno di tempo. Sono convinto che faremo un bel girone di ritorno", sostiene Hangarter. È da valutare ora se la seconda squadra dell'FC Lugano dovrà intervenire sul mercato per colmare i buchi. Non arriveranno giocatori d'esperienza sostiene Hangarter, ma si proseguirà con il progetto giovani: "Quest’anno non acquisteremo giocatori d’esperienza nella sessione invernale. Abbiamo già preso in attacco un giovane ticinese dallo Young Boys e ora proverò a fare un altro colpo. L’obiettivo è essere autosufficienti: una squadra formata da giovani ticinesi. L’altro obiettivo è quello di portare questi giovani giocatori in prima squadra. Il contratto di Fotis Pseftis è come portiere della prima squadra. L’anno prossima giocherà nel Lugano? L’idea è quella", conclude Roman Hangarter.

Paradiso

 Si sa. Gli obiettivi del Paradiso non si fermano alla sola salvezza. Schelotto e compagni puntano alle posizione più prestigiose del campionato, ma ora come ora, è giusto che i biancoverdi si guardino alle spalle. Pensiero condiviso anche dal direttore generale del Paradiso Alessandro Grigoletto: "Un girone d’andata inaspettato, perché non erano questi gli obiettivi. Blasi? È totalmente diverso da Sannino per come guida la squadra. Siamo contenti. Non ha ottenuto i risultati che volevamo, però nelle ultime due giornate ci è riuscito", sostiene Grigoletto. "Dobbiamo assolutamente intervenire sul mercato. Abbiamo già sondato due profili, dobbiamo solo trovare la soluzione giusta. Vogliamo fare giocare un attaccante fisicamente importante con Rossier, anche perché è un campionato molto fisico. L’obiettivo è ora, chiaramente, quello di salvarsi. L’idea era di arrivare tra i primi sette: non siamo distanti in termini di punti, ma non siamo neanche distanti dalla zona retrocessione". Aleggiavano, tra le altre cose, delle voci che dicevano di un avvicinamento di Maxi Lopez al Paradiso e Grigoletto conferma: "Maxi Lopez è un amico. Si è avvicinato e sta sondando la situazione. In futuro può esserci un avvicinamento. Cerchiamo sempre qualcuno che ci dia una mano. È un campionato complicato dove c’è bisogno uno sforzo economico importante per fare bene", conclude il direttore generale del Paradiso. 

 

Taverne

Ad guardare tutti dall'alto, per quanto riguarda le squadre ticinesi in Prima Lega, è il Taverne. Un motivo d'orgoglio per molte persone, ma non per il suo allenatore Vittorio Bevilacqua: "Siamo contentissimi. C’è voluto un breve periodo di assestamento per conoscere i giocatori e la società. Io non guardo gli altri, come il Collina d’Oro o il Mendrisio, non mi interessa. Ho una mentalità diversa rispetto a quella ticinese. È 28 anni che alleno, queste cose non mi piacciono. Tifo il Lugano e penso che Mattia Croci-Torti sia il migliore allenatore della storia dei bianconeri. In ogni caso, in Ticino, c’è troppo campanilismo. Non voglio fare l’arrogante, io guardo la mia squadra", afferma Bevilacqua. Nella compagine del Luganese si è messo in mostra, in questa prima parte di stagione, Samuele Bengondo, 18enne capace di segnare 12 reti in 14 presenze: "Bengondo è un ragazzo eccezionale. Fino a giugno sarà con noi, poi dovrà finire la Commercio di Bellinzona. Lo sto trattando come Gavranovic quando l’ho portato a Yverdon. Deve ancora migliorare sotto tanti punti di vista, però mi fa venire la pelle d’oca: è forte di testa, è veloce, è bravo a scuola. Se al ritorno facesse ancora 7 o 8 gol, tante squadre proveranno a prenderlo. Deve stare con i piedi per terra e continuare così, poi sarà destinato ad una bella carriera" dichiara Bevilacqua.

Mendrisio

Una situazione complicata, invece, è quella del Mendrisio, ormai penultima in classifica di Prima Lega, davanti al solo Uzwil. La salvezza sembra distante, ma l'obiettivo del girone di ritorno è puntare alla salvezza. A confermarlo è anche il suo allenatore, Amedeo Stefani: "Non nego che ci aspettavamo di essere in zone di classifica più tranquille. Abbiamo fatto meno bene di quello delle nostre aspettative. Cos’è cambiato rispetto all’anno scorso? Alcune assenze per infortunio hanno pesato. L’assenza di Martinelli, il nostro giocatore più forte, si fa sentire", commenta Stefani. E ancora: "Il problema principale non è la poco prolificità in zona gol. Sì, facciamo fatica a segnare, ma arriviamo in zona offensiva poco lucidi. Non è un discorso di reparto, ma un discorso di squadra. Dobbiamo per forza intervenire sul mercato. Qualcuno arriverà e qualcuno ci lascerà, ma cercheremo di fare il meglio per il Mendrisio", conclude l'allenatore del Mendrisio. 

Collina d'Oro

Più rosea la situazione del Collina d'Oro rispetto a quella del Mendrisio. Ma non c'è troppo da gioire: la formazione luganese, seppur da neopromossa, è a sole cinque lunghezze dalla zona retrocessione, ma il direttore generale Virginio Prisco è di parere contrario. La strada è quella giusta, sostiene, e nel girone di ritorno si farà meglio: "Un bilancio più positivo che negativo. Siamo all’interno del perimetro degli obiettivi che ci eravamo posti. Uno di questi concerneva puramente la classifica, ovvero la salvezza. L’altro era l’aspetto qualitativo: abbiamo lanciato diversi giovani, siamo la squadra ticinese che ne ha lanciati di più. È una prerogativa importante. Vogliamo essere un trampolino di lancio per il calcio che conta", afferma Prisco. E aggiunge: "La difficoltà è stata amalgamare la squadra. Abbiamo iniziato la preparazione il primo di luglio e i tempi erano molto brevi. Dobbiamo guardarci alle spalle perché la classifica è tutt’altro che tranquilla e serena. Detto questo abbiamo concluso il girone d’andata con un buon stato di forma, la squadra era sul pezzo. La rosa verrà scremata per ovvi motivi numerici. Vogliamo selezionare la giusta rosa. Nel prossimo mercato ci saranno più uscite che entrate", conclude Virginio Prisco.

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