AC BELLINZONA
Tra fatture non saldate e possibile cessione: che succede all'ACB?
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Alle condizioni attuali praticamente impossibile ottenere la licenza in prima istanza. Fra fatture da saldare e possibile cessione, questa la situazione in casa granata

Tante voci, tante speculazioni, poche certezze.

Il futuro dell’AC Bellinzona rimane avvolto dalle nubi, nubi che minacciano pioggia. Molta pioggia.

Prima che dirompa il temporale proviamo a capirci qualcosa in più.

La cordata guidata dall’australiano Paul Francis è seriamente interessata al club. I colloqui proseguono dalla fine del mese di gennaio. La cifra messa sul tavolo è consistente ma non quanto ventilato qualche giorno fa: 4 milioni sono una cifra irrealistica, 2 invece sembrano più consoni al valore di una società che al momento non se la sta passando benissimo.

Perché sosteniamo questa tesi?

Facciamo astrazione delle difficoltà che i granata stanno vivendo sul campo, con una salvezza ancora tutta da conquistare.

No, gli aspetti problematici riguardano l’attuale gestione.

In primis c’è la questione Stadio Comunale, notoriamente di proprietà della città di Bellinzona.

Ebbene, nelle case comunali al momento non è ancora pervenuta la cifra pattuita per l’affitto dello stadio.

Si tratta di un ammontare vicino ai 65'000 franchi, che copre solo in parte i costi vivi sostenuti dall’amministrazione cittadina.

Il mancato versamento di tale cifra ha impedito agli organi municipali preposti di apporre la propria firma al modulo necessario per la richiesta e l’ottenimento della licenza per giocare la prossima stagione in Challenge League.

Per farla breve: ad oggi il Bellinzona non ha indicato alla Swiss Football League uno stadio dove giocherà le partite della stagione 24-25. O, se lo ha fatto, lo ha fatto senza il consenso del proprietario.

Il termine ultimo per integrare al proprio dossier ulteriori documenti era fissato per ieri.

Questo lascia chiaramente intuire che ben difficilmente l’AC Bellinzona otterrà, il prossimo 22 aprile, la licenza in prima istanza. Se così sarà, il club avrà poi tempo fino a mercoledì 24 aprile per inoltrare ricorso e inserire nel faldone il modulo relativo allo stadio debitamente parafato.

Ma lo stadio non è l’unica questione spinosa che la dirigenza granata deve risolvere. C’è anche la grana Team Ticino. Al momento la quota parte che il Bellinzona è tenuto a corrispondere al partenariato giovanile non è stata saldata. La cifra si aggira attorno ai 90'000 franchi. Di più, il club sopraccenerino non ha neppure onorato la parte di debito strutturale che l’organizzazione genera ogni stagione.

Rimane poi in sospeso anche la situazione di Gabriele Gilardi. L’ex amministratore unico è ancora in attesa di rientrare in possesso delle garanzie personali depositate e degli investimenti operati nel club. Si tratta di un ammontare di diverse migliaia di franchi. Ciò che è sicuro è che la denuncia nei suoi confronti, preannunciata da Pablo Bentancur in diretta a Fuorigioco lo scorso 1 febbraio, non è mai stata depositata.

Questo insomma il quadro (parziale) di una situazione che si sta facendo vieppiù delicata, perché i fronti aperti sembrerebbero essere di più di quelli menzionati in questo articolo.

La speranza di tifosi e appassionati è che da qui a breve il sole possa tornare a splendere sul Comunale. Con una nuova proprietà e una licenza per giocare al Comunale.

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