
"Bisogna cambiare il calendario in base alle condizioni meteorologiche, non l'ambiente per rispettare l'agenda delle gare". Dopo le ruspe entrate in azione sul ghiacciaio del Teodulo, l'associazione Protect Our Winter (Pow) ha lanciato una petizione che vuole chiedere alla Federazione internazionale di sci e snowboard (FIS) di attuare una strategia di sostenibilità basata su chiari obiettivi, inclusa una tabella di marcia che punti a raggiungere un taglio del 50% delle emissioni entro il 2030. Inoltre si chiede di pubblicare l'impatto ambientale della Federazione, così come un calendario delle competizioni che riduca l'impatto dei viaggi e rispetti il cambiamento climatico.
La raccolta firme in pochi giorni ha quasi raggiunto le 30mila sottoscrizioni e, si legge sul portale, è stata lanciata a seguito agli scavi sul ghiacciaio del Teodulo, in Vallese, per rendere possibili le discese di Coppa del mondo di sci alpino a Zermatt (VS)/Cervinia (I). Cantiere per il quale, ricordiamo, la Commissione cantonale dell'edilizia vallesana ha imposto la cessazione dei lavori al di fuori del perimetro del comprensorio sciistico a seguito della richiesta fatta da Avvocati per il clima a nome di WWF, Pro Natura e Mountain Wilderness Svizzera. L'obiettivo dei promotori è quello di raccogliere 35mila firme.
"È la gara più importante"
"Come comunità outdoor", si legge nella lettera indirizzata alla FIS, "stiamo vivendo in prima persona gli effetti del cambiamento climatico. Lo si nota dalla riduzione dei ghiacciai, dalla diminuzione delle precipitazioni nevose, ma anche dall'aumento degli eventi meteorologici estremi. Un numero sempre maggiore di gare di sci e snowboard viene cancellato a cause delle condizioni meteo, oltre a questo le piste di allenamento pre-stagionali ogni anno diventano più rare e corte. Il nostro sport è minacciato da tutti questi fenomeni. La scorsa stagione 500 atleti attivi presso la Federazione internazionale di sci e snowboard hanno scritto una lettera aperta per chiedervi di organizzare le vostre attività nel rispetto dell'ambiente. Ci dispiace che non abbiate accolto le richieste di questi sportivi, per questo abbiamo deciso di riproporvele. Noi, come l'intera comunità outdoor (composta da atleti, persone comuni, scienziati e aziende) vi chiediamo di agire per salvare il futuro del nostro sport. Questa è la gara più importante, vinciamola insieme".