Oggi alcuni sopravvissuti dell’Olocausto e una quarantina di capi di Stato e di Governo, nonché esponenti di organizzazioni internazionali parteciperanno alla commemorazione per l’80° anniversario della liberazione dei campi di concentramento e di sterminio di Auschwitz-Birkenau. La presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter rappresenterà la Svizzera e sarà accompagnata da due sopravvissuti svizzeri. In occasione di questo importante anniversario, le cerimonie e gli eventi commemorativi in diverse parti del mondo si concentrano sull'importanza di tenere viva la memoria di Auschwitz e degli altri campi di concentramento. La speranza è che il ricordo di ciò che è stato possa guidarci verso un futuro in cui la pace, la tolleranza e i diritti umani siano sempre al centro delle nostre azioni.
La cerimonia
La cerimonia di commemorazione ad Auschwitz sarà organizzata dal museo locale e dalla fondazione internazionale Auschwitz-Birkenau e sarà caratterizzata dai discorsi dei sopravvissuti. In quanto parte della delegazione ufficiale svizzera, i fratelli Alfred e Rudolf Popper, sopravvissuti da bambini, vi parteciperanno per la prima volta dalla loro liberazione nel 1945.
Assassinate oltre un milione di persone in 5 anni
In base alle stime, nel campo di Auschwitz-Birkenau furono assassinate dal regime nazionalsocialista più di un milione di persone tra il 1940 e il 1945. Nel primo pomeriggio del 27 gennaio 1945 i soldati dell’Armata rossa liberarono i sopravvissuti. Nel 2005 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 27 gennaio Giornata Mondiale di Commemorazione delle Vittime dell’Olocausto. Dal 2006 il presidente della Confederazione pubblica ogni anno un messaggio in questa occasione. Per la Svizzera è importante mantenere vivo il ricordo dell’Olocausto. È lo stesso obiettivo che persegue l’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto, di cui la Svizzera fa parte dal 2004. Il nostro Paese ha versato 1,2 milioni di franchi alla Fondazione internazionale per la conservazione dell’ex campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau.
Il campo
Auschwitz, situato in Polonia, fu uno dei più grandi complessi di campi di concentramento e di sterminio nazisti. Fu liberato il 27 gennaio 1945 dalle truppe sovietiche dell'Armata Rossa, che trovarono circa 7'000 prigionieri ancora in vita, ridotti in condizioni disumane. Il campo, che aveva ospitato oltre un milione di prigionieri, di cui la maggior parte ebrei, è diventato un simbolo della deportazione e dello sterminio sistematico delle persone durante la Seconda Guerra Mondiale. La liberazione di Auschwitz-Birkenau non segnò solo la fine della sofferenza per i sopravvissuti, ma anche l'inizio di un lungo processo di testimonianza e di memoria collettiva. Negli anni successivi, Auschwitz è stato trasformato in un museo, un luogo di educazione e riflessione che richiama ogni anno milioni di visitatori da tutto il mondo. L'importanza di preservare la memoria di quanto accaduto in quei luoghi è fondamentale per evitare che tali atrocità possano ripetersi.
Le celebrazioni in Svizzera
Nella Confederazione invece, per celebrare gli 80 anni dalla liberazione, molti edifici pubblici, tra cui Palazzo federale, verranno illuminati. "Anche in Svizzera ricordiamo e commemoriamo", hanno scritto una settimana fa annunciando l'iniziativa - che rientra in quella a livello mondiale denominata #WeRemember - la Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI) e la Piattaforma degli ebrei liberali in Svizzera (PELS). A Berna, stasera Palazzo federale sarà illuminato con diversi colori e riporterà la scritta #WeRemember. Anche città e comuni di molti altri cantoni hanno previsto di fare lo stesso sugli edifici pubblici. La campagna intende "ricordare al mondo le conseguenze di un aumento sfrenato dell'odio", hanno evidenziato FSCI e PELS, sottolineando che ci troviamo in un periodo in cui vi è una recrudescenza degli episodi antisemiti. Stando ai promotori, illuminare gli edifici rappresenta un segnale d'umanità silenzioso, nonché tiene viva la memoria di uno dei capitoli più bui della storia europea e delle sue vittime.