Clima
A nord delle Alpi la siccità non dà tregua da gennaio, c'è preoccupazione per l'idroelettricità
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Keystone-ats
13 giorni fa
La portata di alcuni fiumi e il livello dei laghi naturali e artificiali sono straordinariamente bassi. Secondo il servizio meteorologico privato MeteoNews, per l'estate si profila una diminuzione della produzione di energia idroelettrica.

Le precipitazioni sono state nettamente inferiori alla media pluriennale a nord delle Alpi dall'inizio dell'anno. La portata di alcuni fiumi e il livello dei laghi naturali e artificiali sono straordinariamente bassi. Secondo il servizio meteorologico privato MeteoNews, per l'estate si profila una diminuzione della produzione di energia idroelettrica. Rispetto al trentennio di riferimento 1991-2020, il Lago Bodanico stamani alle 8.00 ha raggiunto la quota di primato inferiore, per la stagione primaverile, di 394,52 metri sul livello del mare, indica un comunicato dell'azienda zurighese, che riprende dati dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM). Record sono stati registrati anche per il Lago di Zurigo e il Walensee (SG/GL).

Livelli laghi di Brienz e Bienne sotto la media

Contattato da Keystone-ATS, l'UFAM, per iscritto, conferma e precisa che anche i laghi di Brienz (BE) e di Bienne (BE/NE) si situano a livelli inferiori alla norma. Il 2025 comunque, indicano i funzionari bernesi, non è un unicum: situazioni analoghe sono già state registrate nel 2011 e 2020. Il fenomeno, spiega l'UFAM, riguarda maggiormente i laghi di bacini idrografici più piccoli e che culminano a quote non elevatissime. Il Lago dei Quattro Cantoni e il Lemano, che hanno molti affluenti e raccolgono precipitazioni anche da alte vette, presentano livelli nell'intervallo della norma stagionale a lungo termine. Globalmente le riserve nelle falde corrispondo a quelle del lungo periodo. Anche la portata attuale di numerosi grandi fiumi è modesta come raramente avvenuto, aggiunge MeteoNews. Quella misurata a Rheinfelden (AG) per il Reno, il corso d'acqua con i volumi maggiori in Svizzera, è ai suoi livelli più bassi sul lungo periodo.

Pochissima acqua nei bacini artificiali

La siccità che ha caratterizzato gli ormai quasi primi 100 giorni del 2025 si rivela in modo ancora più palese nei laghi artificiali. Il loro tasso di riempimento si aggira intorno al 13% su scala nazionale, ben al di sotto della media e vicino al minimo da sempre. Il dato è ancora più contenuto nei Grigioni, 10%, e in Ticino, 7% (quota che rappresenta un minimo assoluto). Il basso tasso di riempimento è dovuto alla poca neve (ben al di sotto della media a lungo termine) attualmente presente in montagna: lo spessore del manto bianco è inferiore al 60% della norma in molte località, e addirittura al 30% nelle Prealpi orientali; addirittura, scrive MeteoNews, in alcune regioni non è mai stato così basso in questo periodo dell'anno. Dal primo di gennaio e fino a ieri in determinate aree del nord delle Alpi, le precipitazioni (pioggia e neve) non hanno raggiunto il 50% della norma. La relativa siccità ha riguardato in particolare Vallese, Prealpi e nord e centro dei Grigioni. MeteoNews fornisce i dati per alcune località: Altdorf (UR) -45%, Glarona -43%, Coira -38%, Sion (VS) -34%, San Gallo -25%. Il quadro è stato nettamente diverso al sud delle Alpi: Locarno +41%, Lugano +44%.

Preoccupazione per l'estate

Per il futuro prossimo (settimana dal 14 al 21 aprile), le previsioni - che vanno considerate con estrema cautela, scrivono gli specialisti zurighesi - mostrano "un segnale di precipitazioni superiori alla media, soprattutto al sud." Anche se queste ultime si confermassero, è improbabile che la situazione siccitosa in atto conosca un cambiamento significativo. Per le settimane successive, fino a metà maggio, le previsioni a medio termine dei modelli meteorologici europei non mostrano una tendenza a precipitazioni superiori alla media. Questo vale anche per i mesi di maggio, giugno e luglio, che secondo le previsioni a lungo termine dovrebbero essere complessivamente troppo secchi. Se si confermassero precipitazioni scarse, è legittimo temere che la produzione estiva di elettricità dai bacini artificiali sia molto inferiore alla media. Gli esperti zurighesi non escludono neppure una situazione idrica tesa, in particolare nelle regioni carsiche del Giura e delle Alpi.