Svizzera
Accordo sul telelavoro dei frontalieri, verso uno scambio dei dati dei salari
©Gabriele Putzu
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Keystone-ats
un mese fa
È quello che si prefigge un progetto di legge posto in consultazione oggi dal Consiglio federale. Lo scambio delle informazioni è necessario ai fini dell'imposizione.

Per poter applicare gli accordi sul telelavoro dei frontalieri negoziati con la Francia e l'Italia, è necessario regolare lo scambio dei dati sui salari. È quanto prevede un progetto di legge (nuova) inviato oggi in consultazione dal Consiglio federale fino al 27 di settembre. Nel dicembre 2020 la Svizzera e l'Italia hanno negoziato nuove regole per l'imposizione dei frontalieri. Il relativo accordo è applicabile da inizio gennaio di quest'anno e prevede uno scambio automatico e reciproco delle informazioni necessarie ai fini dell'imposizione dei lavoratori frontalieri nello Stato di domicilio. Nel giugno del 2023 la Svizzera e la Francia hanno firmato un'intesa che regola l'imposizione del telelavoro. Anche in questo caso l'Accordo introduce lo scambio automatico e reciproco delle informazioni necessarie ai fini dell'imposizione dei lavoratori dipendenti che risiedono in uno dei due Stati contraenti e che lavorano per un datore di lavoro situato nell'altro Stato contraente.

La creazione di una nuova legge

Per poter applicare simili intese, spiega una nota governativa odierna, il Consiglio federale propone la creazione di una nuova legge che regoli lo scambio automatico di informazioni relative ai dati salariali a fini fiscali tra la Svizzera e uno Stato partner con cui esiste un trattato internazionale in materia. Ciò riguarda in particolare la trasmissione di informazioni tra le autorità fiscali cantonali e l'Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC). Lo scambio delle informazioni tra l'AFC e le autorità estere è disciplinato dai trattati internazionali stessi. Il Governo ha già stabilito nel messaggio del primo marzo scorso riguardante la legge federale sull'imposizione del telelavoro in ambito internazionale - attualmente al vaglio del Parlamento - che i datori di lavoro devono presentare alle autorità di tassazione, per ogni periodo fiscale, un'attestazione sui dati salariali dei lavoratori dipendenti che non sono domiciliati in Svizzera qualora un Accordo internazionale ne preveda lo scambio.