Davos
Al WEF attesa una partecipazione record. "Ci saranno sorprese"
Foto World Economic Forum/swiss-image.ch
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Keystone-ats
3 ore fa
Lo ha detto al Blick il presidente Borge Brende, che non ha potuto però svelare ulteriori dettagli. I temi? "L'AI, uno dei settori economici in rapida crescita"

Al World Economic Forum (WEF), che si terrà dal 20 al 24 gennaio a Davos (GR), è previsto un numero record di persone provenienti dal mondo degli affari e della politica. Parola del presidente Borge Brende, secondo cui sono attesi anche rappresentanti della futura amministrazione del Presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump. Per motivi di sicurezza e riservatezza, il presidente del WEF, intervistato dal Blick in edicola oggi, ha precisato di non poter rivelare chi parteciperà. Ci saranno sorprese, ha spiegato al giornale svizzero tedesco, aggiungendo che la futura amministrazione a stelle s strisce lascerà senz'altro il segno.

L'intelligenza artificiale sarà uno dei temi centrali

Il WEF si svolge quest'anno in un contesto geopolitico difficile, ha osservato Brende. Egli si è detto tuttavia ottimista sull'economia globale, che si stima dovrebbe crescere del 3% nel 2025. Anche se si tratta di un dato inferiore a quello degli anni precedenti, non è una battuta d'arresto, ha sottolineato. L'incontro di quest'anno si concentrerà sul ruolo della conoscenza e della tecnologia. L'intelligenza artificiale è uno dei settori economici in più rapida crescita, ha puntualizzato Brende, secondo cui il pianeta di sta "muovendo verso una nuova era della realtà industriale, in cui la conoscenza e l'intelligenza costituiscono la base".

Brende respinge le accuse a Schwab. "Ma il tema è preso sul serio"

Nel corso del colloquio con il foglio zurighese, Brende ha respinto le accuse di discriminazione rivolte al fondatore del WEF, Klaus Schwab. Tuttavia, la questione viene presa molto sul serio, ha spiegato. "Una commissione ad hoc, guidata dal CEO di Axa Thomas Buberl, sta indagando sulle accuse per cambiare l'approccio del forum". Nel giugno 2024, il Wall Street Journal aveva riferito di una cultura lavorativa misogina e razzista in seno all'organizzazione. A luglio è stata presentata una denuncia per razzismo e discriminazione contro il WEF e il suo fondatore da parte di un'impiegata afroamericana, in seguito all'inchiesta del giornale americano. La denunciante sostiene che il suo posto di lavoro è stato soppresso dopo il suo congedo maternità e che è stata sostituita da una donna bianca che non era incinta. All'epoca, la direzione del WEF aveva respinto tali rimproveri, giudicandoli falsi.