Live successione Amherd
Eletto Martin Pfister, "È un onore e un privilegio"
8 ore fa
Tutti gli aggiornamenti in diretta sull'elezione del nuovo consigliere federale.

Al secondo turno di votazione l'Assemblea federale ha eletto il nuovo consigliere federale. Si tratta di Martin Pfister, consigliere di Stato di Zugo, preferito al consigliere nazionale Martin Ritter. Venerdì i consiglieri federali discuteranno l'attribuzione dei dicasteri.


un'ora fa
Gerhard Pfister: "Il DDPS è uno dei dipartimenti più importanti al momento, non sarebbe un problema"
Gerhard Pfister si è detto sorpreso dal risultato netto a favore di Martin Pfister, ma ritiene che il nuovo presidente possa gestire con successo il DDPS. "Ci sono delle sfide anche negli altri dipartimenti, non ce n’è uno più facile degli altri".

È stato un risultato deciso, quello a favore di Martin Pfister, che ha tuttavia stupito anche il presidente del Centro, Gerhard Pfister. “A dire la verità non mi aspettavo un risultato così netto. Ma da quel che ho visto mi è sembrato che la maggior parte del Parlamento avesse già un’opinione molto chiara. Già nel primo round ci si era fatti una precisa idea di chi fosse il favorito”. Probabilmente Pfister prenderà le redini del DDPS. Se dovesse succedere, si tratta di un dipartimento problematico per il Centro? “No, al contrario. È uno dei dipartimenti più importanti di questi tempi. Ci sono delle sfide anche negli altri, non ce n’è uno più facile degli altri. Sono convinto che lui, così come Ritter, è in grado di continuare il lavoro di Viola Amherd”.

3 ore fa
Al DDPS sarà dura, il Governo vira a destra
Il compito che - con tutta probabilità - aspetta il 61enne del canton Zugo quale nuovo capo del Dipartimento della difesa (DDPS) sarà dei più ostici. La sinistra è inoltre preoccupata da uno spostamento verso destra del governo.

C'è un denominatore comune fra le reazioni, come al solito dal tenore discrepante, dei vari partiti all'elezione odierna di Martin Pfister in Consiglio federale: il compito che - con tutta probabilità - aspetta il 61enne del canton Zugo quale nuovo capo del Dipartimento della difesa (DDPS) sarà dei più ostici. La sinistra è inoltre preoccupata da uno spostamento verso destra del governo.

PLR e UDC

Qualora dovesse effettivamente rimpiazzare la dimissionaria Viola Amherd alla testa del DDPS (la ripartizione ufficiale dei dipartimenti verrà svelata venerdì), Pfister dovrà agire rapidamente, ha commentato il PLR. "La nostra industria della difesa è sull'orlo del precipizio. Manca una strategia globale per garantire la sicurezza della Svizzera", hanno aggiunto i liberali-radicali. Secondo lo schieramento, la neutralità armata è minacciata da coloro che vogliono abolire l'esercito e dai sostenitori del presidente russo Vladimir Putin. Pfister andrà giudicato in base al suo operato, è stato il sintetico commento del presidente dell'UDC, Marcel Dettling. Lo svittese ha poi consigliato alla new entry in governo, se prenderà le redini del DDPS, di rimanere fuori dai radar per quanto riguarda gli scontri internazionali e di non portare conflitti stranieri in Svizzera. Quanto al suo apprezzamento personale nei confronti di Pfister, Dettling è rimasto vago. "Posso convivere" con la scelta fatta dall'Assemblea federale, si è limitato a dire il consigliere nazionale.

PS e Verdi

Nel campo rosso-verde prevale invece la preoccupazione per un governo destinato a spostarsi verso destra. Amherd era infatti una rappresentante dell'ala sinistra del Centro. "Per noi è stata una scelta difficile", ha affermato la co-presidente del PS Mattea Meyer riassumendo questo stato d'animo. La zurighese ha anche espresso il suo disappunto per il fatto che un uomo abbia sostituito una donna. Pfister è atteso ora da una sfida complicata: dovrà prendere posizione a favore dei diritti umani, dello Stato di diritto e della democrazia, opporsi alla politica di Donald Trump e Vladimir Putin ed esaminare attentamente come si sia creata l'attuale situazione di confusione nell'esercito, ha elencato Meyer. Sulla stessa lunghezza d'onda i Verdi, che parlano di virata a destra che non rispecchia la volontà della popolazione. Gli ecologisti hanno assicurato che faranno tutto il possibile per ristabilire l'equilibrio quando si renderà vacante il prossimo seggio. Il partito chiede che la nuova costellazione del Consiglio federale garantisca il buon funzionamento del DDPS. Qualsiasi progetto di aumento del budget dell'esercito deve essere fermato fino a quando la situazione non si sarà stabilizzata, sostengono i Verdi.

Centro

Nel suo commento, il Centro invece non ha voluto dimenticare lo sconfitto Markus Ritter, definito, come Pfister, un "eccellente" candidato per competenza, esperienza e qualità. Entrambi avrebbero potuto garantire il funzionamento dell'esecutivo e affrontare le sfide attuali, si è detto certo il consigliere nazionale e presidente del gruppo alle Camere, il vallesano Philipp Matthias Bregy. Congratulandosi con il proprio rappresentante, il Centro ha ribadito il suo impegno per una politica pragmatica, che rafforzi la coesione del Paese. Il governo deve agire come organo collegiale e dare la massima priorità alla sicurezza e alla difesa, ha evidenziato una volta di più il partito.

3 ore fa
Marchesi: "Pfister? Una brava persona, ma su certi temi tende a sinistra"
L'UDC sosteneva Markus Ritter, ma l'Assemblea generale ha eletto Martin Pfister come successore di Amherd. Marchesi accoglie la decisione, pur notando che Pfister ha posizioni liberali in economia ma tendenti alla sinistra su temi sociali.

Il gruppo UDC, lo ricordiamo, sosteneva apertamente la candidatura del sangallese Markus Ritter. Dunque, il risultato di oggi non è quello sperato dal partito, come ci conferma Piero Marchesi, consigliere nazionale democentrista. “Effettivamente l’UDC sosteneva Ritter perché più vicino alle nostre posizioni. Tra l’altro è una persona pronta ad entrare subito in carica, anche perché conosceva tutto l’ambiente a Palazzo federale. Ma l’Assemblea generale ha deciso diversamente e noi ne prendiamo atto, augurando buon lavoro a Martin Pfister”. Marchesi ci ha però detto di aver incontrato personalmente Pfister, “e umanamente è una persona che mi piace molto. Per quanto riguarda le sue posizioni politiche quello che posso dire è che è liberale in economia, ma per quanto riguarda i temi societari e sociali è piuttosto tendente alla sinistra. Cosa che ovviamente non mi entusiasma molto”.

4 ore fa
Venerdì avrà luogo la ripartizione dei dipartimenti
Pfister non riprenderà automaticamente il dipartimento lasciato libero da Viola Amher, quello della difesa (DDPS). È infatti possibile che un consigliere federale in carica voglia cambiare casacca e passare al DDPS.

La ripartizione dei dipartimenti in seno al Consiglio federale, in seguito all'elezione oggi di Martin Pfister, verrà fatta venerdì. Lo ha confermato il portavoce del governo Andrea Arcidiacono in conferenza stampa. Pfister non riprenderà automaticamente il dipartimento lasciato libero da Viola Amher, quello della difesa (DDPS). È infatti possibile che un consigliere federale in carica voglia cambiare casacca e passare al DDPS. Tale eventualità è però assai remota, se non nulla. I due ministri UDC si trovano infatti già nei dipartimenti che volevano (Albert Rösti al DATEC e Guy Parmelin all'Economia, dopo aver trascorso tre anni proprio al DDPS).

Altri dipartimenti

Anche Karin Keller-Sutter, dopo una legislatura a Giustizia e polizia (DFGP), ha ottenuto il dipartimento che desiderava, quello delle Finanze. Ignazio Cassis, da parte sua, ha detto più volte di trovarsi bene agli Affari esteri. E i due ministri socialisti - Beat Jans al DFGP e Elisabeth Baume-Schneider agli Interni, dopo aver trascorso un anno al DFGP - difficilmente andranno ad accasarsi in un dipartimento che è responsabile delle forze armate. I giochi sembrano quindi fatti. Durante la campagna, del resto, tutti i partiti hanno dato per scontato che Pfister assumerà le redini del DDPS. Anche il diretto interessato non ha mai nascosto di essere interessato al Dipartimento della difesa. Venerdì si saprà se sarà accontentato.

4 ore fa
Gianini: "È possibile che il mio partito sia stato l'ago della bilancia"
Il consigliere nazionale ticinese del Plr commenta l'elezione di Martin Pfister in Consiglio federale.

"È possibile che il mio partito sia stato l'ago della bilancia. La soddisfazione la misureremo tra un po’ di tempo. Il nuovo consigliere federale ha parecchio lavoro da fare. Probabilmente non avrà i classici 100 giorni, ma dovrà dimostrare sin da subito di prendere in mano ciò che gli verrà affidato. Così come -ed è lì che ho particolare fiducia- dovrà riportare quell’amalgama e quell’unità all’interno del Consiglio Federale che permette al nostro esecutivo di poter affrontare sfide epocali a livello mondiale con più fiducia da parte della popolazione. È stata una sorpresa il primo turno con l’elezione quasi sfiorata. La somma dei vari partiti ha fatto sì che Pfister raggiungesse questo risultato comunque buono".

4 ore fa
Gysin: "È stato un voto contro Ritter, non a favore di Pfister"
La consigliera nazionale ticinese dei Verdi commenta l'elezione di Martin Pfister in Consiglio federale.

"Sono sollevata del fatto che non sia stato eletto Ritter". Parola di Greta Gysin, consigliera nazionale dei Verdi, che ai microfoni di Ticinonews ha commentato il risultato dell'elezione odierna, che ha visto l'Assemblea federale nominare Martin Pfister quale successore di Viola Amherd in Consiglio federale. "Ho seri dubbi", aggiunge, "che sarebbe riuscito a cambiare il proprio carattere e più volte, negli ultimi anni, ha dimostrato di avere un problema con le opinioni divergenti. Questa non è certo una buona caratteristica per il lavoro in un organo collegiale come l'esecutivo federale". Per Gysin, comunque, quello di oggi "è stato un voto contro Ritter e non a favore di Pfister".

5 ore fa
Pfister alla stampa: "Intendo restare in carica per almeno sette anni"
Il neo consigliere federale Martin Pfister, poche ore dopo la sua elezione, ha incontrato per la prima volta la stampa.

Assumo la carica con gioia e rispetto, e accetterò qualsiasi dipartimento mi verrà affidato, ha affermato oggi davanti ai media il consigliere federale eletto Martin Pfister (la ripartizione è prevista per venerdì, n.d.r.), anche se come storico e colonnello dell'esercito ho delle affinità con i problemi legati alla sicurezza. Ad ogni modo, ha affermato Pfister incalzato dai giornalisti - tra l'altro ha dichiarato che intende rimanere nell'esecutivo per almeno sette anni, ossia poco meno di due legislature -, "ho senz'altro voglia di guidare il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), dove posso portare la mia esperienza nell'esecutivo di Zugo e quale alto ufficiale".

"Si tratta di una responsabilità"

Qualora dovesse assumere la direzione del DDPS, ora guidato da Viola Amherd fino al 31 marzo, farò in modo, ha aggiunto Pfister, che la truppa sia ben armata. Si tratta di una responsabilità, ha puntualizzato, che incombe all'intero governo e al parlamento, chiamato a dotare la truppa dei mezzi finanziari necessari affinché sia credibile. Stando a Pfister, in un contesto geopolitico in trasformazione come quello attuale, con una guerra in Europa e i cambiamenti che si delineano a livello transatlantico, la Svizzera deve trovare il proprio ruolo nel rispetto della sua sovranità e indipendenza. Più specificamente, Pfister ha rammentato che la sicurezza della Svizzera dipende anche dai suoi vicini. A suo avviso sono importanti l'interoperabilità, le esercitazioni comuni, e più in generale la cooperazione internazionale, anche per l'acquisto di armamenti. "Credo che in parlamento - ha spiegato - ci sia comprensione per questi aspetti". Quale possibile responsabile della difesa, Pfister sa che dovrà agire con una certa fretta, anche a livello di nomine - capo dell'esercito e dei servizi segreti - per ristabilire la fiducia del parlamento.

Dai rapporti con l'Ue alle critiche espresse dai Verdi

Per quanto riguarda i rapporti con l'Ue, Pfister pensa anche che sia importante stabilizzare la relazioni col maggiore partner commerciale elvetico: a tale riguardo si impegnerà affinché i nuovi accordi negoziati con Bruxelles possano essere accolti anche dal popolo. Interrogato sui timori espressi dai Verdi di uno spostamento a destra del collegio governativo, Pfister ha risposto diplomaticamente che il governo agisce quale collegio e non lavora per compartimenti stagni. Ad ogni modo, "ascolterò tutti, anche gli ecologisti che non sono rappresentati in Consiglio federale", ha promesso. "È ciò che fa il successo di un esecutivo", ha sottolineato. In generale, dopo aver ringraziato il parlamento per la fiducia accordatagli, Pfister ha sostenuto che si impegnerà per il benessere del Paese nel rispetto della collegiale, e per una Svizzera sociale e liberale.

6 ore fa
L'elezione di Pfister è stata "un voto di sicurezza"
Economiesuisse commenta l'elezione di Martin Pfister, che dal primo aprile succederà a Viola Amherd in Consiglio federale.

Per Economiesuisse, dopo il "voto di sicurezza" per Martin Pfister il Consiglio federale nel suo complesso viene ora messo alle strette. Fino a poco tempo fa, sarebbe stato impensabile che un candidato al Governo si proponesse attivamente per il Dipartimento della difesa (DDPS). Ora, invece, la sua importanza è "aumentata in modo massiccio". La situazione geopolitica è cambiata rapidamente, ha indicato oggi in una nota la federazione delle imprese svizzere. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha scatenato una guerra commerciale in Nord America. La sicurezza è diventata una questione fondamentale per l'Europa perché l'ombrello degli Stati Uniti si sta chiudendo, ha aggiunto Economiesuisse. Anche la Svizzera deve tenerne conto. L'intero Consiglio federale è chiamato a farlo. Tutti i dipartimenti devono collaborare per la sicurezza del Paese, in modo interconnesso e integrato, si legge ancora nel comunicato.

Secondo Economiesuisse, il pacchetto di sgravi è oggi più importante che mai. Delle finanze federali sane sono un prerequisito per la capacità di difesa. Inoltre, non si può prescindere dalla cooperazione con l'Europa. Allo stesso tempo, è importante rafforzare la competitività dell'economia. Ciò contribuirebbe alla sicurezza. Economiesuisse ha lanciato un appello agli attori economici affinché concedano all'esercito di milizia nuovamente una maggiore libertà. È necessaria una maggiore comprensione per i dipendenti che occupano posizioni di comando nell'esercito, anche se questo ha un costo.

6 ore fa
Martin Pfister guadagnerà oltre 470'000 franchi all'anno
Martin Pfister guadagnerà uno stipendio annuo lordo di circa 478'000 franchi come consigliere federale a partire dal mese di aprile. Inoltre, riceverà un'indennità annuale fissa di 30'000 franchi. La Confederazione coprirà anche i suoi costi di telecomunicazione.

Un consigliere federale ha poi diritto a due veicoli, uno ufficiale e uno di servizio, nonché a un abbonamento generale di prima classe e a uno per tutti gli impianti di risalita del Paese. Viola Amherd, che ha lasciato il Governo, riceverà dal canto suo una pensione annuale a vita corrispondente alla metà della sua retribuzione come ministra. Solo i consiglieri federali che si ritirano dopo almeno quattro anni o per motivi di salute ne hanno diritto. La legge prevede che, dopo aver lasciato l'esecutivo, gli ex consiglieri federali non possano guadagnare più dei loro colleghi in carica. Pertanto, gli ex ministri che decidono di assumere un impiego retribuito o di far parte di consigli di amministrazione devono restituire alla Confederazione quanto incassano in più rispetto a un membro del governo attivo.

6 ore fa
Governo Zugo, dopo oltre 40 anni un consigliere federale
Il governo cantonale zughese ha reagito con soddisfazione all'elezione del proprio collega Martin Pfister in Consiglio federale. Dopo oltre 40 anni, il Canton Zugo ha di nuovo un membro nell'esecutivo federale.

"È un momento storico per il Cantone (...). L'elezione dimostra la fiducia riposta in Martin Pfister a livello nazionale. Il suo impegno e la sua lungimiranza politica arricchiranno la Svizzera", ha dichiarato il "Landamano" (capo del governo cantonale ndr) Andreas Hostettler, citato in una nota odierna.

A Zugo si festeggia

Il Cantone organizzerà ora un grande ricevimento a Baar (ZG) per il neoeletto Consigliere federale Pfister giovedì 20 marzo. Dopo l'arrivo di un treno speciale alle 14.15, si terrà un corteo dalla stazione ferroviaria alla Marktgasse. Lì la popolazione di Zugo "festeggerà degnamente il suo consigliere federale" con un rinfresco e della musica.

43 anni dopo

L'elezione suppletiva per la successione di Martin Pfister nel governo cantonale si terrà il 15 giugno. Pfister, 61 anni, è responsabile del Dipartimento della sanità zughese dal 2016. Con lui, il cantone tornerà ad avere un seggio in Consiglio federale 43 anni dopo le dimissioni di Hans Hürlimann (allora PPD) e la Svizzera centrale 21 anni dopo quelle di Kaspar Villiger (PLR/LU).

7 ore fa
"Pfister sarà giudicato in base al suo lavoro"
Il presidente dell'Udc Marcel Dettling commenta l'elezione in Consiglio federale di Martin Pfister.

Il nuovo consigliere federale Martin Pfister andrà giudicato in base al suo operato. È quanto afferma in merito all'elezione odierna il presidente dell'UDC Marcel Dettling, sottolineando che, se come previsto la new entry in governo prenderà le redini del Dipartimento della difesa (DDPS), il lavoro da fare sarà molto. "Mi fido di lui", si è limitato a dire Dettling ai microfoni dell'emittente pubblica svizzerotedesca SRF, aggiungendo di "poter convivere" con la scelta fatta dall'Assemblea federale. Per il consigliere nazionale svittese vi è poi la piccola soddisfazione rappresentata dal fatto che a essere eletto sia stato un altro svizzero centrale (pur se del canton Zugo). Dettling ha poi consigliato a Pfister di rimanere fuori dai radar nel suo potenziale nuovo lavoro come capo del DDPS per quanto riguarda gli scontri internazionali e di non portare conflitti stranieri in Svizzera. "La neutralità è importante" e lui dovrebbe "ripristinare la sicurezza", ha fatto notare il presidente dei democentristi.

7 ore fa
Meyer: "Scelta difficile per noi"
Secondo la copresidente socialista, il Governo non si è certo spostato a sinistra. "Questo fa male in un momento in cui il dominio maschile sta iniziando ad affermarsi di nuovo".

Per il gruppo parlamentare del Partito socialista è stata una scelta difficile, ha dichiarato la copresidente del PS Mattea Meyer in merito all'elezione del nuovo consigliere federale Martin Pfister. A suo avviso, il Governo non si è certo spostato a sinistra, fatto che la preoccupa. "Questo fa male in un momento in cui il dominio maschile sta iniziando ad affermarsi di nuovo", ha aggiunto Meyer alla televisione svizzerotedesca SRF. Finora ci sono state solo dieci donne in Consiglio federale, quattro delle quali provenienti dal PS, ha proseguito. Secondo Meyer, la parità deve essere presa sul serio.

"Pfister deve opporsi alla politica di Trump e Putin"

A Pfister spetta ora un compito difficile nel Dipartimento della difesa (DDPS). Il Partito socialista vuole che il nuovo consigliere federale prenda posizione a favore dei diritti umani, dello Stato di diritto e della democrazia, ha dichiarato ancora la zurighese. Pfister deve opporsi alla politica di Donald Trump e Vladimir Putin, e deve esaminare attentamente come si sia creato il caos nell'esercito.

7 ore fa
Il politologo: "Pfister ha giocato bene le proprie carte"
Secondo Adrian Vatter, professore dell'Università di Berna, il nuovo "ministro" ha fatto regolarmente riferimento alla sua esperienza governativa nel canton Zugo e al suo grado militare di colonnello.

L'elezione odierna di Martin Pfister non è solo una mossa contro il suo antagonista Markus Ritter. A pensarlo è il politologo Adrian Vatter, secondo cui il nuovo consigliere federale è stato bravo a giocare i propri assi nella manica man mano che la campagna avanzava. In queste settimane, Pfister ha fatto regolarmente riferimento alla sua esperienza governativa nel canton Zugo e al suo grado militare di colonnello, ha sottolineato Vatter alla televisione svizzerotedesca SRF. E nel suo discorso dopo essere stato eletto, non ha mancato di evidenziare come conosca meglio le caserme di Palazzo federale.

Un Governo che si sposta un po' a destra

Stando al professore dell'Università di Berna, Pfister ha vinto perché il campo rosso-verde ha votato in blocco per lui. A queste preferenze si sono aggiunte almeno la metà di quelle del Centro e la metà o i due terzi dei liberali-radicali. Il "ministro" neoeletto sposterà il Consiglio federale un po' più a destra. Viola Amherd si colloca in effetti nell'ala sinistra del Centro. Il 61enne è più attento alle misure di risparmio rispetto a chi l'ha preceduto. Tuttavia, in materia di politica estera e di sicurezza è aperto come la vallesana, soprattutto per quanto riguarda le relazioni con l'Unione europea.

7 ore fa
Per i sostenitori zughesi Pfister è un "costruttore di ponti"
Il carattere amichevole, aperto, disponibile ed empatico di Pfister “è una buona base per creare alleanze in un collegio governativo”, ha spiegato il suo amico di lunga data Gregor Frei.

I sostenitori zughesi di Martin Pfister sono convinti delle qualità del nuovo consigliere federale, del quale attestano le speciali capacità di costruttore di ponti. "Pfister è bravo a riunire le persone e a lavorare in modo orientato alla soluzione", ha dichiarato il granconsigliere di Zugo Heinz Achermann alla televisione svizzerotedesca SRF durante la festa per l'elezione oggi a Baar (ZG). Achermann aveva intuito fin dall'inizio che poteva essere sufficiente per essere eletto nel Governo federale.

Frei: "Pfister reagisce in modo ponderato nelle situazioni difficili"

Il carattere amichevole, aperto, disponibile ed empatico di Pfister è una buona base per creare alleanze in un collegio governativo, ha spiegato dal canto suo Gregor Frei, amico di lunga data di Pfister. Secondo Frei, che aveva già diretto un'azienda assieme al nuovo consigliere federale, Pfister reagisce in modo ponderato nelle situazioni difficili, non si affretta ad intervenire ed è aperto a diverse soluzioni. "Questa è una delle sue caratteristiche come persona e come politico", ha aggiunto Frei, il quale suona anche in un gruppo di Guggenmusik con Pfister.

7 ore fa
Ritter la prende con filosofia: "Felice per Pfister"
Il consigliere nazionale ha dedicato parole al miele al compagno di partito, ma non si ê sbilanciato sui motivi del risultato di oggi. "Esprimersi sulle ragioni della sconfitta sarebbe leggere i fondi di caffè".

Malgrado la delusione per aver mancato l'elezione in Consiglio federale, Markus Ritter non si è scomposto, dicendosi "felice" per Martin Pfister, dal quale è stato battuto oggi nella corsa per un posto nell'Esecutivo. Fino a poche settimane fa "non ci conoscevamo, ma ora ho un amico in più", ha affermato il sangallese parlando del rivale. È stato bello fare campagna insieme, ha aggiunto il consigliere nazionale ai media poco dopo il voto, dedicando altre parole al miele al compagno di partito, al quale ha augurato buona fortuna per le molte questioni che lo attendono. Ritter ha anche ringraziato la propria famiglia per il sostegno ricevuto in queste settimane, definite "intense".

Non si esprime sulle ragioni della sconfitta

Dato da molti quale favorito, Ritter si è fermato a 110 preferenze. Interrogato sui motivi di questo risultato, il deputato non si è sbilanciato, sottolineando di non sapere per chi abbiano votato i singoli parlamentari. Esprimersi sulle ragioni della sconfitta sarebbe "leggere i fondi di caffè", ha tagliato corto. Per Ritter è ora tempo di smaltire la delusione e perseguire altri obiettivi. "Rimango consigliere nazionale e presidente dell'Unione svizzera dei contadini", ha ricordato.

7 ore fa
Ecco chi è il nuovo consigliere federale
Dal Consiglio di Stato di Zugo al Consiglio federale. Oggi Martin Pfister è stato eletto dall'Assemblea federale quale successore di Viola Amherd. Vediamo il profilo del nuovo membro dell'esecutivo federale.

Il "ministro" zughese della sanità Martin Pfister si è lanciato come sfidante nella corsa alla successione di Viola Amherd in Consiglio federale. Poco noto a Berna, è però riuscito a convincere grazie alla sua esperienza in un esecutivo cantonale, alla sua origine, quella Svizzera centrale che mancava da molto tempo in governo, e al suo grado di colonnello dell'esercito. Lo zughese ha annunciato la sua candidatura solo poche ore prima della scadenza fissata dal Centro. Se tutti conoscevano il suo omonimo Gerhard, presidente del partito, Martin Pfister era considerato un "grande sconosciuto". Ed è così che si è presentato ai media, facendo ironicamente riferimento anche alla sua grande altezza.

Accademico e appassionato lettore

Sessantunenne, sposato, ha quattro figli grandi e quattro nipotini. Dopo aver studiato all'Università di Friburgo, colui che di formazione è storico e germanista, ha insegnato lì, oltre che nella scuola dell'obbligo, prima di dirigere organizzazioni economiche e consigliare ong in qualità di consulente indipendente. Nel tempo libero, il nativo di Zugo ama fare jogging, escursioni e visitare luoghi culturali. La lettura è particolarmente importante per lui: "anche un consigliere federale dovrebbe poter leggere un libro" al di fuori dei suoi impegni di lavoro, ha affermato.

Idee chiare sull'esercito

Da quando si è lanciato nella corsa al Consiglio federale, Pfister ha parlato molto del suo passato militare come colonnello, proprio perché il successore di Viola Amherd dovrà probabilmente occuparsi del "suo" Dipartimento, quello della difesa (DDPS). Tra il 2004 e il 2012 ha comandato un battaglione di salvataggio nei Cantoni di Zugo, Uri, Svitto, Grigioni e Ticino. Durante la sua campagna in vista dell'elezione odierna, lo zughese ha auspicato maggiori risorse per le forze armate, poiché le truppe non sono a suo dire sufficientemente equipaggiate. Intende inoltre sfruttare maggiormente la cooperazione della Svizzera con la NATO, senza che la Confederazione vi aderisca.

Il ritorno della Svizzera centrale

La Svizzera centrale non aveva un esponente in Consiglio federale da quando il PLR lucernese Kaspar Villiger (PLR) ha lasciato l'esecutivo nel 2003. Il Canton Zugo è stato rappresentato per l'ultima volta in governo tra il 1974 e il 1982, dal PPD (ora: il Centro) Hans Hürlimann. L'elezione in Consiglio federale di un candidato che non ha mai fatto parte del Parlamento nazionale è un evento raro. L'ultima volta era accaduto alla fine del 2007, quando Eveline Widmer-Schlumpf era stata designata al posto di Christoph Blocher, estromesso dall'esecutivo dopo un solo mandato. Pfister è riuscito a ripetere questa impresa facendosi conoscere dai parlamentari nelle ultime settimane, pur non avendo una rete di conoscenze a Berna. "Ne è capace", ha sostenuto l'ex "senatore" zughese Peter Bieri, che ha lasciato il Consiglio degli Stati nel 2015. Ed è stato proprio Bieri a chiedere a Pfister di lanciarsi in politica. Membro del Gran Consiglio di Zugo per dieci anni e presidente della sezione cantonale dell'allora PPD per quattro anni, è stato eletto in Consiglio di Stato nel 2016, succedendo a Peter Hegglin, eletto a sua volta "senatore".

Efficiente e attento

"Ministro" cantonale della sanità per nove anni, è stato rieletto nel 2018 e nel 2022 con il risultato più alto tra i cinque consiglieri di Stato zughesi. Da sinistra a destra, i parlamentari del suo cantone hanno sottolineato il suo spirito di "gran lavoratore" e la sua padronanza dei temi. È stato anche elogiato per essere un buon ascoltatore, molto efficiente e per aver gestito bene la crisi pandemica, ispirando fiducia in un momento di polarizzazione. Secondo i suoi avversari politici socialisti e Verdi, Pfister è un "borghese dalla mente aperta", "non un sostenitore della destra dura". Di fronte alla politica da paradiso fiscale del governo zughese, la sinistra ha però criticato la sua "mancanza di visione" e il suo atteggiamento "poco coraggioso", in un momento in cui la classe media soffre per il costo della vita a Zugo. A queste critiche, Pfister ha risposto sostenendo di essere riuscito a raggiungere un equilibrio tra un'ottima qualità delle cure e un livello moderato dei premi malattia. Grazie alla grande prosperità del Cantone e alle sue casse piene, le autorità sono state in grado di ridurre i premi di assicurazione malattia aumentando le spese in questo settore, assumendo in particolare il 99% dei costi ospedalieri stazionari nel 2026 e 2027.

7 ore fa
Martin Pfister è il 123esimo consigliere federale
Entrerà in carica il primo aprile. Nulla da fare per il consigliere nazionale Markus Ritter (Centro/SG), che ha ricevuto solo 110 preferenze. Pfister è stato eletto al secondo turno, ma già al primo si era capito che sarebbe stato lui a prendere il posto della dimissionaria Viola Amherd (Centro/VS). Lo zughese ha infatti mancato l'elezione diretta per un sol voto.

Il consigliere di Stato di Zugo Martin Pfister (Centro) è il 123esimo consigliere federale. L'Assemblea federale lo ha eletto oggi con 134 voti su 245 schede valide. Entrerà in carica il primo aprile. Nulla da fare per il consigliere nazionale Markus Ritter (Centro/SG), che ha ricevuto solo 110 preferenze. Pfister è stato eletto al secondo turno, ma già al primo si era capito che sarebbe stato lui a prendere il posto della dimissionaria Viola Amherd (Centro/VS). Lo zughese ha infatti mancato l'elezione diretta per un sol voto.

Da outsider a favorito

L'elezione di Pfister, malgrado non sieda nel Parlamento federale, non può comunque essere considerata una sorpresa: benché sia stato visto inizialmente come un outsider, le sue quotazioni sono andate crescendo con l'avvicinarsi alla data dell'elezione, tanto che alcuni giornalisti lo davano per favorito. Lo zughese ha avuto il vantaggio di provenire da una regione - la Svizzera centrale - che da tempo non è presente in governo. Ha inoltre un profilo più urbano rispetto a Ritter (che è presidente dell'Unione svizzera dei contadini), ciò che visibilmente ha convinto la sinistra (l'UDC ha esplicitamente detto di sostenere Ritter). Infine, essendo consigliere di Stato ha già l'esperienza di un esecutivo. Martin Pfister, 61 anni (il secondo consigliere federale più anziano della storia svizzera recente dopo Christoph Blocher), ha studiato germanistica e storia e ha lavorato per diverse associazioni. Ha quattro figli adulti. Colonnello e già comandante di battaglione, potrà far valere la sua solida esperienza maturata proprio nelle forze armate. Il neo eletto dovrà infatti, con ogni probabilità, dirigere il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) lasciato libero da Amherd.

"Un grande onore"

Nel suo discorso d'accettazione, Pfister ha descritto la sua elezione in Consiglio federale come un grande onore per sé, per il suo Cantone e per l'intera Svizzera centrale, esprimendo gratitudine per la fiducia ricevuta. In un periodo caratterizzato da profondi cambiamenti geopolitici, ha sottolineato l'importanza di lavorare insieme per garantire la fiducia nella istituzioni e la stabilità che caratterizzano il Paese. Il consigliere federale eletto ha evidenziato la sua esperienza di governo del suo cantone, dove ha imparato ad apprezzare la collegialità, vedendola non come un onere, ma un onore. Pur avendo un'attenzione particolare per l'economia, ha ribadito l'importanza di bilanciare le esigenze economiche con quelle sociali ed ecologiche.

Ritter fa gli auguri a Pfister

Dal canto suo, il candidato sconfitto Markus Ritter ha rivolto le sue congratulazioni a Pfister, augurandogli il meglio e ricordando con piacere la campagna elettorale vissuta insieme. Durante la conferenza stampa successiva all'elezione, il sangallese non ha voluto commentare le ragioni della sua sconfitta: "è come leggere i fondi di caffè", ha detto. Ritter ha poi espresso gratitudine per il sostegno ricevuto dalla sua famiglia nelle settimane intense che hanno preceduto il voto. Pur avendo perso di misura, ha ribadito con fermezza il suo impegno come consigliere nazionale, sottolineando la sua determinazione a continuare a servire con dedizione nel ruolo che ricopre.

La Svizzera centrale torna in governo

Con l'elezione di Pfiser la Svizzera centrale torna ad essere rappresentata in governo. Non aveva più un rappresentante dal 2003, quando il lucernese Kaspar Villiger (PLR) aveva lasciato l'esecutivo. Il canton Zugo, dal canto suo, non era più presente in Consiglio federale dal 1982, quando l'esponente del Partito popolare democratico (PPD, oggi: il Centro) Hans Hürlimann aveva lasciato l'incarico.

Solo due donne nell'esecutivo

Da notare che con l'elezione di Pfister al posto Amherd, il Consiglio federale perde l'equilibrio di genere. In governo ci saranno infatti solo due donne, Karin Keller-Sutter (PLR) e Elisabeth Baume-Schneider (PS). Il Centro non ha presentato candidate donne sul ticket ufficiale. Ciò ha fatto storcere il naso ad alcuni parlamentari, specie a sinistra. Ma, come affermato dal co-capogruppo socialista Samuel Bendahan alla radio RTS, la situazione attuale non può essere imputata al Centro, visto che prima di Amherd per il Centro in governo c'era un'altra donna nella persona di Doris Leuthard.

Riniker elogia Amherd

In precedenza, a inizio seduta, la presidente del Consiglio nazionale Maja Riniker (PLR/AG) ha elogiato Viola Amherd per il suo approccio pragmatico e la capacità di trasformare le sfide in opportunità. Prima donna a guidare il Dipartimento della difesa, ha affrontato con determinazione questioni delicate come l'acquisto di nuovi aerei da combattimento e l'integrazione delle donne nell'esercito. Durante il suo mandato, ha reagito prontamente alla crisi ucraina, ha rilevato Riniker, ricordando l'aumento del budget dell'esercito, il suo ammodernamento, la nuova Segreteria di Stato, la sicurezza informatica e la cooperazione internazionale. Amherd ha anche gestito con successo la crisi del Covid e la più grande mobilitazione dell'esercito dalla Seconda guerra mondiale. Grazie alla sua lungimiranza, Amherd non solo ha scritto un capitolo della storia svizzera, ma ha anche costruito un ponte per la prossima generazione, ha concluso Maja Riniker.

Amherd: "È stato un onore"

Quanto alla diretta interessata, nel suo discorso di commiato Viola Amherd ha detto, trattenendo a stento le lacrime e qualche singhiozzo, che "è stato un onore servire il nostro Paese". Ha sottolineato l'importanza del dialogo rispettoso, soprattutto in un periodo di forte polarizzazione politica, sia in Svizzera che all'estero. Secondo la consigliera federale uscente, la democrazia diretta aiuta a evitare la creazione di una classe politica a sé stante, e questa peculiarità della cultura politica svizzera va preservata con cura. Nel suo intervento, Amherd ha affrontato anche il tema della sicurezza internazionale, evidenziando come il diritto del più forte tenda ormai ad imporsi negli scenari geopolitici attuali. Ha ricordato che, di fronte alla guerra in Ucraina e alle sfide globali, anche la Svizzera è chiamata a proteggere la propria libertà e la propria democrazia, così come stanno facendo i nostri vicini europei, riarmandosi. Da questo punto di vista, anche il nostro Paese è chiamato a fare la propria parte in difesa di valori condivisi.

8 ore fa
Regazzi: "Candidatura dal Ticino? De Rosa avrebbe avuto delle serie carte da giocare"
Secondo il consigliere agli Stati centrista, un candidato dal nostro cantone avrebbe avuto delle chances "e l’unico che poteva entrare in considerazione era Raffaele De Rosa".

"Si sapeva che Pfister aveva recuperato molto terreno. Mi aspettavo uno scarto inferiore, ma non è sicuramente un risultato che mi sorprende”. Così Fabio Regazzi, consigliere agli Stati centrista, commenta ai microfoni di Ticinonews l'elezione odierna di Martin Pfister in Consiglio federale a scapito del collega di partito Markus Ritter. “Per Ritter è sicuramente una grossa delusione. Si aspettava probabilmente un maggior sostegno, ma in questi anni si è fatto anche molti nemici per le sue posizioni decise e per i successi ottenuti". Adesso "bisognerà lasciare evaporare questa delusione e poi tornerà il Ritter combattivo di prima. Rimarrà ancora presidente degli agricoltori e continuerà a svolgere il suo ruolo di parlamentare come ha sempre fatto”.

Una candidatura dal Ticino?

Facciamo ora un passo indietro e torniamo a quei giorni in cui anche dal Centro ticinese poteva arrivare una candidatura. Considerando che è stato appena eletto un consigliere di Stato sconosciuto fino a qualche settimana fa, quanto era fattibile, in quelle ore frenetiche, avere una candidatura anche dal Ticino? “Alla luce di questo risultato, una candidatura ticinese avrebbe avuto delle chances e l’unico che poteva entrare in considerazione era Raffaele De Rosa, visto che io mi sono subito chiamato fuori". Con le dinamiche che si sono venute a creare "De Rosa avrebbe avuto delle serie carte da giocare in questa elezione”.

8 ore fa
"Il riarmo dell'esercito va sottoposto a votazione popolare"
È la reazione del Gruppo per una Svizzera senza Esercito (GSsE), dopo l'elezione in Consiglio federale di Martin Pfister.

Il Gruppo per una Svizzera senza Esercito (GSsE) chiede al neoeletto consigliere federale e probabile capo del Dipartimento della Difesa (DDPS), Martin Pfister, di sottoporre il "riarmo" dell'esercito svizzero a una votazione popolare. Il riarmo da svariati miliardi di franchi rappresenta una decisione di principio per la Svizzera, afferma in una nota il GSsE. Poiché non è possibile indire un referendum contro gli aumenti di bilancio, il nuovo consigliere federale deve assumersi le proprie responsabilità nei confronti della popolazione e sottoporli a votazione, si legge nel comunicato. Il Gruppo per una Svizzera senza Esercito si aspetta che il Governo sviluppi una strategia di politica di sicurezza coerente e orientata alle minacce reali, invece di armare l'esercito a casaccio come è avvenuto finora. Inoltre, non si dovrebbero spendere miliardi per gli armamenti a scapito di altri settori rilevanti per la sicurezza, come la protezione del clima e la cooperazione internazionale.

8 ore fa
"Il Governo si è spostato ancora più a destra"
È il commento dei Verdi all'elezione in Consiglio federale di Martin Pfister.

Con l'elezione odierna di Martin Pfister, il Consiglio federale si è spostato ancora più a destra e non riflette la popolazione. Così hanno reagito i Verdi al voto odierno. Gli ecologisti faranno tutto il possibile per ristabilire l'equilibrio dei poteri quando si renderà vacante il prossimo seggio. "Faremo tutto ciò che è in nostro potere per garantire che le donne, le giovani generazioni e i valori ecologici siano rappresentati", ha sottolineato il vicecapogruppo dei Verdi in Parlamento, Fabien Fivaz (NE), citato in una nota odierna. I Verdi si congratulano con Martin Pfister per la sua elezione al Consiglio federale. Tuttavia, si aspettano che il neoeletto faccia di più per difendere la giustizia sociale e globale a livello svizzero di quanto non stia facendo nel suo cantone d'origine, Zugo, dove ha sede il commercio di materie prime. D'altro canto, gli ecologisti chiedono che la nuova costellazione del Consiglio federale garantisca il buon funzionamento del Dipartimento della difesa (DDPS). Qualsiasi progetto di aumento del budget dell'esercito deve essere fermato fino a quando la situazione del DDPS non si sarà stabilizzata. In considerazione delle forti critiche mosse al DDPS, l'UDC ha il dovere di occuparsi di questo dipartimento, secondo i Verdi

8 ore fa
"Entrambi i candidati erano eccellenti'"
È quanto afferma il Centro, commentando l'elezione in consiglio federale di Martin Pfister.

Sia il neo eletto in Consiglio federale Martin Pfister sia il suo sfidante uscito sconfitto Markus Ritter erano "eccellenti candidati, con le competenze, l'esperienza e le qualità necessarie" per l'incarico. Lo ribadisce il Centro tornando sul voto odierno dell'Assemblea federale, con il quale il consigliere di Stato di Zugo è stato scelto per sostituire Viola Amherd. In una nota, il partito si congratula con il proprio rappresentante. Ma ciascuno dei due candidati avrebbe potuto garantire il funzionamento dell'esecutivo e affrontare le sfide attuali, si è detto certo il consigliere nazionale e presidente del gruppo alle Camere Philipp Matthias Bregy (VS), citato nel comunicato. L'elezione di Pfister riafferma l'impegno del Centro per una politica pragmatica che rafforzi la coesione del Paese, prosegue lo schieramento. Il partito ribadisce inoltre il suo sforzo in nome dell'equilibrio e di soluzioni praticabili, ricordando che il Governo deve agire come organo collegiale e dare la massima priorità alla sicurezza e alla difesa.

8 ore fa
Chiesa: "Pfister? Probabilmente ha vinto perché Ritter aveva più nemici che amici"
Il deputato democentrista ha commentato l'esito delle votazioni di oggi. "Pfister deve la sua elezione a un centro-sinistra e questo, a mio modo di vedere, avrà un impatto nelle decisioni in Governo”.

Martin Pfister è stato eletto in Consiglio federale al posto della "ministra" uscente Viola Amherd, vincendo la la concorrenza del collega di partito Markus Ritter. Ritter che aveva goduto del sostegno dell'Udc. "Il partito si è espresso in maniera chiara, dicendo che avrebbe sostenuto Ritter, perché ha dimostrato, nel corso degli anni, di essere una persona preparata, capace, molto attiva sui dossier. Meritava quindi il sostegno da parte della nostra fazione", ha dichiarato il consigliere agli Stati democentrista Marco Chiesa ai microfoni di Ticinonews. Pfister "è un po’ una personalità sconosciuta, nel senso che va costruendosi. Probabilmente ha vinto perché Ritter aveva più nemici che amici”.

Ruolo decisivo dei partiti di centro

Pfister, va detto, è spostato un po’ più a destra rispetto ad Amherd. “Diciamo che Ritter era visto come il candidato favorito del centro-destra, mentre Pfister ha goduto del sostegno da parte del centro-sinistra", ha analizzato Chiesa. "Il problema in questa elezione è che il centro ha votato più Pfister rispetto a Ritter".

"Pfister è un po' avulso alla politica federale"

A livello umano, in ogni caso, Pfister "mi ha fatto sicuramente una buona impressione. È un po’ avulso dalla politica federale, a differenza di Ritter". Il neoeletto consigliere federale "deve recuperare moltissimi collegamenti, conoscere le persone e il suo dipartimento. Sono sicuro che sarà in grado di farlo. Deve comunque la sua elezione a un centro-sinistra e questo, a mio modo di vedere, avrà un impatto nelle decisioni in Governo”.

8 ore fa
Il Plr: "La difesa è sul baratro, Pfister agisca subito"
Il Plr commenta l'elezione di Martin Pfister e si congratula con il neoeletto.

Il neo consigliere federale Martin Pfister "dovrà agire rapidamente, qualora dovesse effettivamente assumere la direzione del Dipartimento della difesa (DDPS) lasciata vacante dalla dimissionaria Viola Amherd". È quanto chiede il PLR commentando la fresca elezione in Governo del rappresentante del Centro. "La nostra industria della difesa è sull'orlo del precipizio. Manca una strategia globale per garantire la sicurezza della Svizzera", scrive il partito sul social X, non dimenticandosi comunque di congratularsi con il 61enne per il risultato ottenuto. La neutralità armata è minacciata da coloro che vogliono abolire l'esercito e dai sostenitori del presidente russo Vladimir Putin, si legge ancora in tre brevi post pubblicati sulla piattaforma dai liberali-radicali.

8 ore fa
Il primo discorso di Pfister: "È un onore e un privilegio"
Il neoeletto in Consiglio federale ha tenuto il suo primo discorso davanti all'Assemblea federale.

L'elezione in Consiglio federale "è un onore e un privilegio" per me, per il mio Cantone e per la Svizzera centrale, ha dichiarato oggi davanti all'Assemblea federale il neo eletto in Consiglio federale, Martin Pfister, ringraziando tutti i presenti per la fiducia. In tempo agitati come quelli che stiamo vivendo a causa dei repentini cambiamenti geopolitici, ha sostenuto il consigliere federale in pectore, dobbiamo lavorare tutti assieme per garantire la fiducia nella istituzioni e la stabilità che caratterizzano il nostro Paese. Pfister, secondo cui la collegialità sperimentata nel governo del suo Cantone non rappresenta affatto un peso, ma un piacere, ha dichiarato di sentirsi legato allo stesso modo alla regioni rurali che a quelle urbane quale cittadino di Zugo, una regione che coniuga queste due caratteristiche. Pur avendo un occhio di riguardo per l'economia, Martin Pfister ha sostenuto che anche gli aspetti sociali ed ecologici sono per lui importanti. La vera sfida, ha aggiunto, è farli convivere assieme.

8 ore fa
Martin Pfister ha prestato giuramento
Il nuovo consigliere federale ha prestato giuramento alle 9:22.

Il neo consigliere federale Martin Pfister (Centro/ZG) ha prestato giuramento oggi alle 09.22. Alzando tre dita della mano destra Pfister ha dichiarato "giuro" (ich schwöre es) di osservare la Costituzione e le leggi e di adempiere coscienziosamente agli obblighi inerenti il mandato.

9 ore fa
È Martin Pfister il nuovo consigliere federale
È stato eletto al secondo turno, dove ha ottenuto la maggioranza dei voti. "Dobbiamo lavorare tutti assieme per garantire la fiducia nella istituzioni e la stabilità che caratterizzano il nostro Paese".

Martin Pfister (Centro/ZG) è stato eletto in Consiglio federale al secondo turno. Sostituirà dal 1° aprile la dimissionaria Viola Amherd. L'esito dello scrutinio è stato di 245 schede distribuite e altrettante rientrate, tutte valide. Non si segnalano schede bianche o nulle. La maggioranza assoluta era data a 123. Pfister è stato eletto in Governo con 134 voti, contro i 110 di Markus Ritter. Un voto è andato ai candidati "diversi".

Incarico accettato

Pfister, che ha accettato l'incarico, ha definito l'elezione in Consiglio federale "un onore e un privilegio per me, per il mio cantone e per la Svizzera centrale". Il "ministro" neoeletto ha ringraziato tutti i presenti per la fiducia. In tempi agitati come quelli che stiamo vivendo a causa dei repentini cambiamenti geopolitici, "dobbiamo lavorare tutti assieme per garantire la fiducia nella istituzioni e la stabilità che caratterizzano il nostro Paese".

9 ore fa
Gysin: "I nomi proposti dal Centro non hanno entusiasmato"
La consigliera nazionale dei Verdi si è così espressa a Ticinonews.

Il primo scrutinio vede in vantaggio il consigliere di Stato zughese Martin Pfister, che ha ottenuto 122 voti, uno in meno della maggioranza necessaria per essere eletto. Tuttavia, ha spiegato a Ticinonews Greta Gysin, consigliera nazionale dei Verdi, "non c'è entusiasmo per i nomi proposti dal Centro, anche all'interno dello stesso partito c'è chi non è contento del ticket proposto". In ogni caso, ha assicurato, "il nuovo consigliere federale sarà uno tra Markus Ritter e Martin Pfister.

9 ore fa
122 voti per Pfister nella prima tornata contro i 105 di Ritter
245 le schede distribuite. Nessuna bianca, nessuna nulla, tutte valide.

Si è concluso lo spoglio del primo turno di votazioni per l'elezione del successore di Viola Amherd in Consiglio federale. 245 le schede distribuite. Nessuna bianca, nessuna nulla, tutte valide. Con una maggioranza assoluta di 123, Martin Pfister ha ricevuto 122 voti, contro i 105 di Ritter. Le preferenze per i "diversi" sono state 18. Occorre quindi procedere a un nuovo turno di votazione.

9 ore fa
Storni: "C'è stato un po' un fuggi fuggi, ma le due proposte sono valide"
Secondo il consigliere nazionale socialista, diversi papabili "hanno figli adolescenti, quindi forse preferiscono rimandare a quando i figli saranno più grandi".

“C’è stato un po’ un fuggi fuggi dei candidati in pectore, ma i due profili presentati sono comunque due personalità di peso”. Così il consigliere nazionale socialista Bruno Storni si è espresso ai microfoni di Ticinonews in merito alla successione in Consiglio federale di Viola Amherd. Secondo Storni, un aspetto che ha contribuito a generare questo fuggi fuggi “è che fare il consigliere federale è un lavoro impegnativo. Diversi papabili hanno figli adolescenti, quindi forse preferiscono rimandare a quando i figli saranno più grandi. Questa è una spiegazione che hanno dato in tanti”.

Il testa a testa

Il deputato socialista, in ogni caso, prevede che non ci saranno colpi di scena. “Sarà probabilmente un testa a testa tra Pfister e Ritter”.

9 ore fa
Lombardi: "Sarà un testa a testa, ma se dovessi scommettere punterei su Pfister"
È quanto detto a Ticinonews dal già consigliere agli Stati del Centro.

Intervenuto a Ticinonews, Filippo Lombardi, già consigliere agli Stati del Centro, spiega che "sarà un testa a testa" tra Ritter e Pfister. "Chi pensava che la corse fosse già fatta, con l'elezione di Markus Ritter, consigliere nazionale dal 2011, sbaglia". Questo perché, spiega Lombardi, "in realtà c'è una scelta per i parlamentari perché i due candidati rappresentano realtà differenti". In ogni caso, se dovesse scommettere una 'monetina', Lombardi "punterebbe su Pfister (consigliere di Stato di Zugo ndr)".

9 ore fa
Bregy: "Due profili con esperienza e competenza"
Il capogruppo centrista ha ricordato che il suo partito ha ad almeno un seggio in Governo, invitando il plenum a votare uno dei due canditati ufficiali.

Per succedere a Viola Amherd il Centro ha scelto due canditati che hanno l'esperienza e le competenze per diventare consigliere federale. In questo modo "offriamo una vera scelta" al Parlamento. Lo ha detto il capogruppo Philipp Matthias Bregy (VS).

L'invito al plenum

Il vallesano, dopo aver presentato brevemente il profilo del consigliere nazionale sangallese Markus Ritter e del consigliere di Stato di Zugo Martin Pfister, ha ricordato come il Centro, quale terzo partito della Svizzera e prima forza al Consiglio degli Stati, ha diritto ad almeno un seggio in Governo. Ha quindi invitato il plenum a votare uno dei due canditati ufficiali. In precedenza la presidente dell'assemblea federale Maja Riniker (PLR/AG) ha ricordato come il gruppo UDC sostenga Ritter, mentre gli altri gruppi non abbiano formulato raccomandazioni di voto.

9 ore fa
Iniziate le procedure di voto
Per essere eletto, un candidato deve ottenere la maggioranza assoluta dei voti. Dal terzo turno, è eliminato colui che ha ottenuto meno consensi.

Dopo aver reso omaggio alla consigliera federale dimissionaria Viola Amherd, l'Assemblea federale ha iniziato le procedure di voto per eleggere il suo successore. Come noto, due sono i candidati ufficiali del Centro: il consigliere nazionale sangallese Markus Ritter e il consigliere di Stato di Zugo Martin Pfister. Per essere eletto, un candidato deve ottenere la maggioranza assoluta dei voti. Dal terzo turno, è eliminato colui che ha ottenuto meno consensi.

9 ore fa
Amherd: "Un onore servire il nostro paese"
La "ministra" uscente ha pronunciato il suo discorso di commiato. "Siamo un Paese in cui la popolazione partecipa alla politica e può anche entrare in contatto diretto con un consigliere federale".

"Per me è stato un onore servire il nostro Paese". Così, trattenendo a stento le lacrime e qualche singhiozzo, ha concluso oggi la consigliera federale uscente Viola Amherd davanti all'Assemblea federale il proprio discorso, durante il quale ha ricordato l'importanza del dialogo rispettoso specie in momenti agitati come quelli che stiamo vivendo caratterizzati da una forte polarizzazione politica, sia in Svizzera che all'estero.

Il contesto internazionale

Secondo la "ministra" vallesana, dobbiamo prenderci cura della nostra particolare cultura politica che, grazie anche alla democrazia diretta, non fa di noi politici una classe a sé. Da responsabile del Dipartimento federale della difesa, non poteva mancare un accenno alla situazione internazionale, dove il diritto del più forte tende a prevalere secondo Amherd. Di fronte ai cambiamenti geopolitici innescati dalla guerra russa in Ucraina, anche la Svizzera è chiamata a proteggere la propria libertà e la propria democrazia, così come stanno facendo i nostri vicini europei, riarmandosi. Da questo punto di vista, anche la Svizzera è chiamata a fare la propria parte in difesa di valori condivisi.

L'aneddoto

"Quando qualcuno mi chiede cos’è la Svizzera, mi piace raccontarvi un’esperienza che ho vissuto come consigliere federale qualche anno fa", ha aggiunto Amherd. "Stavo tornando a casa da sola a tarda notte, al buio. Un 'jogger' corse verso di me, si fermò di colpo e chiamò il mio nome". Scioccata, "ho pensato tra me: 'Cosa vuole adesso?'. Al che ha osservato: 'Stai facendo un ottimo lavoro, ma voterò comunque no alla prossima votazione'". Si trattava del voto sull'acquisto dei nuovi aerei da caccia. "Mi sono sentito sollevata: 'Se è tutto, allora va ancora bene'".

"I politici sono una parte della popolazione"

La Svizzera "è un Paese in cui la popolazione partecipa alla politica e può anche entrare in contatto diretto con un consigliere federale, praticamente a qualsiasi ora del giorno e della notte", ha proseguito Amherd. "I politici non sono una 'classe' separata, ma piuttosto una parte della popolazione. Un treno scappa da sotto il naso di un consigliere federale con la stessa puntualità di qualunque altro cittadino".



10 ore fa
Maja Riniker rende omaggio a Viola Amherd
La presidente del Nazionale ha voluto ricordare quanto l'impegno della consigliere federale uscente sia stato apprezzato, tanto che nel 2019 è stata rieletta con 218 voti, un risultato che non si vedeva dal 1971.

Modi pacati ma idee chiare e precise. È con queste parole che la presidente del Consiglio nazionale, Maja Riniker (PLR/AG), ha voluto descrivere la consigliera federale uscente Viola Amherd, rendendole omaggio il giorno del suo addio. Le sfide non sono mai state un ostacolo per lei, bensì un'opportunità per sviluppare soluzioni praticabili e rafforzare la coesione politica, ha sottolineato l'argoviese. Una volta ha detto che non voleva passare alla storia, ma è proprio quello che ha fatto, diventando la prima donna a capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), ha proseguito Riniker, tracciando il ritratto di una donna pragmatica, pronta a rimboccarsi le maniche e ad accettare una sfida per niente facile.

I temi portati avanti

Riniker ha poi voluto ricordare quanto il suo impegno sia stato apprezzato, tanto che nel 2019 è stata rieletta con 218 voti, un risultato che non si vedeva dal lontano 1971 con Hans-Peter Tschudi. La presidente del Nazionale ha ricordato come Amherd abbia reso accettabili alla maggioranza proposte militari controverse, come l'acquisto di nuovi aerei da combattimento nel 2020, ma si sia battuta anche per rendere l'esercito più attrattivo per le donne e per l'integrazione di atleti con disabilità nella scuola reclute di sport d'élite dell'esercito.

Le sfide affrontate

Dopo l'aggressione russa all'Ucraina, la politica di sicurezza è tornata al centro dell'attenzione. Lei ha reagito, ha rilevato Riniker, ricordando l'aumento del budget dell'esercito, l'ammodernamento, la nuova Segreteria di Stato, la sicurezza informatica, la cooperazione internazionale. Amherd ha dovuto affrontare anche la crisi del Covid e la più grande mobilitazione delle forze armate dalla Seconda guerra mondiale. La ministra ha anche sviluppato la protezione civile in modo che possa rispondere più rapidamente alle crisi. Grazie alla sua lungimiranza, la "ministra" centrista non solo ha scritto un capitolo della storia svizzera, ma ha anche costruito un ponte per la prossima generazione, ha concluso Riniker.

10 ore fa
Oggi si elegge il successore di Viola Amherd
I due candidati ufficiali presentati dal Centro sono il consigliere nazionale sangallese Markus Ritter e il consigliere di Stato di Zugo Martin Pfister.

C'è attesa oggi a Berna per conoscere chi succederà a Viola Amherd (Centro/VS) in Consiglio federale. L'Assemblea federale avvierà i lavori alle ore 08.00. A inizio seduta, la prima cittadina Maja Riniker (PLR/AG) pronuncerà un discorso per prendere commiato dalla ministra uscente. Toccherà poi a Amherd prendere la parola. Terminata questa fase protocollare incominceranno le procedure di voto da parte dei 246 parlamentari. Come noto, due sono i candidati ufficiali presentati dal Centro per la poltrona lasciata libera dalla vallesana: il consigliere nazionale sangallese Markus Ritter e il consigliere di Stato di Zugo Martin Pfister.

Tra vantaggi e svantaggi

Gli osservatori della politica federale non si sbilanciano e non fanno pronostici. Ritter ha il vantaggio di essere conosciuto a Berna, essendo membro del Consiglio nazionale. Presiedendo l'Unione svizzera dei contadini potrebbe inoltre ricevere un forte sostegno dalla lobby agricola, notoriamente molto presente sotto il Cupolone. Ha però lo svantaggio di provenire da un cantone - San Gallo - già rappresentato in governo con Karin Keller Sutter. Da parte sua, Pfister era inizialmente visto come un outsider, ma le sue quotazioni sono andate crescendo con l'avvicinarsi alla data dell'elezione. Ha il vantaggio di provenire da una regione - la Svizzera centrale - che da tempo non è presente in governo. Ha inoltre un profilo più urbano, che potrebbe piacere a sinistra. Infine, essendo consigliere di Stato ha già l'esperienza di un esecutivo. Oltre alle ufficiali potrebbero anche spuntare alcune candidature "selvagge", come quella del presidente del Centro Gerhard Pfister (Centro/ZG), anche se ciò appare poco probabile. Più in generale, ogni persona avente diritto di voto può aspirare a diventare consigliere federale e, come accade in ogni elezione da parte dell'Assemblea federale, anche questa volta si sono annunciati diversi "semplici" cittadini.

Primi due turni liberi, poi si va per esclusione

Come per ogni elezione, i primi due turni sono liberi. Chi racimola meno di dieci voti al secondo turno viene eliminato. Questa regola si applica anche per i turni seguenti. A partire dal terzo turno non sono più accettate nuove candidature; chi ottiene meno voti è eliminato. Quando rimangono in lizza due pretendenti, in caso di parità di voti l'elezione prosegue finché uno dei due non la spunta. La persona eletta dichiarerà poi davanti all'Assemblea federale se accetta o meno l'elezione. In seguito, il nuovo consigliere federale dovrà "promettere" o "giurare dinnanzi a Dio onnipotente" di "osservare la Costituzione e le leggi e di adempiere coscienziosamente agli obblighi inerenti il mandato". Dopo il giuramento, il nuovo membro dell'esecutivo si recherà nel cosiddetto "Salon du Président" dove sarà ricevuto dal Consiglio federale in corpore. Un paio d'ore dopo terrà la sua prima conferenza stampa al Centro media di Palazzo federale.

Venerdì la ripartizione dei dipartimenti

Venerdì il Consiglio federale si riunirà con i nuovi eletti per la ripartizione dei dipartimenti. In quell'occasione, i ministri già in carica esprimono la loro preferenza per ordine di anzianità di appartenenza in governo. Di conseguenza, il neo eletto dovrà con ogni probabilità dirigere il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) lasciato libero da Viola Amherd. Il nuovo consigliere federale entrerà ufficialmente in carica il 1. aprile.

Seduta pomeridiana

La seduta dell'Assemblea federale terminerà dopo il discorso del neoeletto. Il Consiglio nazionale si riunirà poi dalle 15.00 per una seduta pomeridiana. Tra i temi in agenda si segnala il dibattito, a livello di divergenze, sulla legge sugli strumenti di tortura. La camera discuterà anche della partecipazione della Svizzera all'aumento di capitale della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo a favore dell'Ucraina. Nessuna seduta è invece prevista per il Consiglio degli Stati. I "senatori" si ritroveranno quindi solo domani mattina.

12 ore fa
Verso l'elezione del nuovo consigliere federale
Dalle dimissioni di Viola Amherd all'elezione del suo successore. Tutto quello che c'è da sapere sulla giornata odierna.

Oggi si conoscerà chi succederà a Viola Amherd in Consiglio federale. Markus Ritter e Martin Pfister, i candidati ufficiali presentati dal Centro, si contendono il seggio nell'esecutivo federale lasciato vacante dalla direttrice del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS). Amherd, ricordiamo, lo scorso 15 gennaio ha annunciato le proprie dimissioni per la fine di marzo. Così questa mattina, a partire dalle 8, il Consiglio nazionale e quello degli Stati saranno riuniti in Assemblea federale per eleggere il suo successore che resterà in carica, salvo colpi di scena, almeno fino al 2027.

Una corsa a due

La ricerca del successore di Viola Amherd è stata caratterizzata da diversi "No grazie". Tra questi quelli del presidente del Centro Gerhard Pfister, il capogruppo alle Camere Matthias Bregy, i consiglieri nazionali Martin Candinas e Philipp Kutter, così come le senatrici Isabelle Chassot, Heidi Z’graggen e Andrea Gmür-Schönenberger. Una situazione che aveva portato Fabio Regazzi, consigliere agli Stati ticinese del Centro, ad affermare a Ticinonews che il suo partito "ha fatto fatica" a trovare due candidati. Ma due persone si sono fatte avanti e così il 21 febbraio il Centro ha presentato i propri candidati ufficiali che, come scritto, sono Markus Ritter e Martin Pfister.

Chi è Ritter

Markus Ritter, 57 anni, è deputato a Berna dal 2011. In qualità di presidente dell'Unione svizzera dei contadini (USC), è considerato come un membro influente del Parlamento e dunque il favorito, anche se tutto resta ancora da scrivere. Ritter è stato il primo a rompere gli indugi, comunicando il suo interesse per la poltrona lasciata vacante da Amherd. "Chi mi conosce sa che apprezzo i compiti difficili", aveva affermato al momento di ufficializzare la propria discesa in campo riferendosi al Dipartimento della difesa (DDPS), la cui gestione è stata molto chiacchierata negli ultimi tempi e che chi sostituirà la vallesana andrà con tutta probabilità a dirigere. Uno svantaggio per questa candidatura rischia di essere la provenienza dell'aspirante consigliere federale. Ritter è infatti del canton San Gallo, già rappresentato in governo dall'attuale presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter.

Chi è Pfister

Dal canto suo, Martin Pfister è direttore della sanità del suo cantone dal 2016. Insegnante di formazione, può vantare una solida esperienza come membro di un esecutivo. Se San Gallo potrebbe addirittura fare doppietta, Zugo ha avuto due soli consiglieri federali nella sua storia e aspetta da una vita di tornare a sfoggiarne uno. L'ultimo fu Hans Hürlimann, pure del PPD (oggi Centro), rimasto in carica dal 1974 al 1982. Secondo la sezione cantonale del suo partito che l'ha sostenuto all'unanimità, Pfister sarebbe il delfino ideale di Amherd al timone del DDPS per le sue conoscenze in ambito militare. Il 61enne è in effetti colonnello dell'esercito, nelle cui file ha ricoperto più di un ruolo di responsabilità.

L'elezione

Ma come avverrà l'elezione? Il nuovo consigliere federale, come scritto, verrà eletto dall'Assemblea federale, composta dai 200 membri del Consiglio nazionale e dai 46 degli Stati. Bisogna dire che i membri del Parlamento, come spiegato dalla stessa Confederazione, possono anche non attenersi alle proposte dei gruppi, anche se solitamente vengono eletti i candidati proposti dai partiti politici e che sono già politicamente attivi. Questo perché si possono votare tutti "tutti i cittadini svizzeri eleggibili al Consiglio nazionale", come previsto dall'articolo 175 della Costituzione federale, ovvero tutte le persone maggiorenni con la cittadinanza svizzera. La procedura, nel dettaglio, prevede che nei primi due turni elettorali tutte le persone eleggibili possono essere votate, mentre a partire dalla terza tornata non sono più ammesse ulteriori candidature. Se nessuno ottiene la maggioranza, ovvero più della metà dei voti validi, il candidato con il minor numero di voti viene escluso e così si continua fino all'ottenimento la maggioranza delle preferenze.