Due privati cittadini hanno presentato un ricorso all'autorità di vigilanza contro l'Ufficio federale delle strade (USTRA): quest'ultimo e il consigliere federale Albert Rösti avrebbero ripetutamente violato i requisiti legali e la "decenza democratica" nella campagna per la votazione, che si terrà domenica, sull'ampliamento delle autostrade.
La richiesta
I ricorrenti - secondo un comunicato odierno - chiedono che il Consiglio federale, in qualità di autorità di vigilanza, dia un'indicazione all'USTRA affinché fornisca informazioni sul decreto federale sulla Fase di potenziamento 2023 delle strade nazionali in modo prudente e obiettivamente corretto. L'Ufficio federale delle strade deve correggere "le affermazioni errate e di fatto non corrette" entro due giorni. Gli autori del ricorso chiedono inoltre un'indagine indipendente per verificare se l'attività inerente la campagna di votazione di USTRA costituisca una illecita influenza sull'elettorato. Le autorità "dovrebbero per legge rispettare i principi di completezza, obiettività, trasparenza e proporzionalità nelle informazioni che forniscono prima delle votazioni". La politica di informazione di Rösti - in qualità di responsabile del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni anche capo di USTRA - "ha a più riprese violato questi principi". Il "ministro" "ha ripetuto pubblicamente dichiarazioni false in diverse occasioni".
Le dichiarazioni contestate
Concretamente, il ricorso all'autorità di vigilanza si basa su dichiarazioni del direttore di USTRA Jürg Röthlisberger, su "risorse sproporzionate" dell'Ufficio federale delle strade nella campagna di voto, come anche affermazioni sull'aumento del traffico, dell'inquinamento ambientale e della sicurezza stradale.