Svizzera
Ampliamento di strade e ferrovie, Berna chiede al Poli di Zurigo di definire le priorità
©Gabriele Putzu
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Visti i costi supplementari per l'ampliamento della ferrovia e il "no" alle urne a quello delle autostrade, il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni ha deciso di rivedere i propri piani infrastrutturali. Il rapporto del Politecnico sarà presentato entro giugno e fungerà da base per i prossimi passi nel settore della politica svizzera dei trasporti.

Dopo il rifiuto popolare all'ampliamento delle autostrade e i maggiori costi per l'infrastruttura ferroviaria, la Confederazione intende fissare delle priorità per la realizzazione delle future opere destinate a questi due settori. Per vederci più chiaro ha quindi incaricato il Politecnico federale di Zurigo che dovrà presentare un rapporto entro il terzo trimestre di quest'anno.

Costi supplementari

Per l'ampliamento delle ferrovie 2035 il Parlamento ha destinato 16 miliardi di franchi. In novembre è stato comunicato che la prevista estensione costerà di più, ossia circa 14 miliardi supplementari, ha spiegato il ministro dei trasporti ai media, Albert Rösti, aggiungendo che tali cifre erano già state comunicate nell'autunno scorso. A fronte dei costi supplementari considerevoli per la ferrovia e del "no" popolare alla Fase di potenziamento delle strade nazionali, il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) ha quindi deciso di rivedere i propri piani infrastrutturali previsti per la strada e la ferrovia allo scopo di fissare delle priorità e rimandare a un secondo tempo la realizzazione di altri progetti non considerati urgenti, ha spiegato il consigliere federale democentrista. 

I progetti ferroviari sottoposti a un riesame

Riferendosi alle ferrovie, Christa Hostettler, direttrice dell'Ufficio federale dei trasporti, ha affermato che si tratta di somme importanti. Viste le risorse limitate, non sarà possibile realizzare nei prossimi 20 anni tutto quanto ci piacerebbe, ha sottolineato. Da qui la necessità di fissare delle priorità. Saranno sottoposti a un riesame, per esempio, una serie di progetti già approvati ma che non hanno ancora ricevuto il via libera per la realizzazione. Si tratta, per esempio, della linea Lucerna-Basilea (stazioni sotterranee), della linea Losanna-Berna, Winterthur (ZH)-San Gallo e Aarau-Zurigo (linea diretta) e dei lavori per la galleria del Grimsel (BE/VS). A questi progetti se ne aggiungono circa un'ottantina, ha spiegato Rösti, inclusi nei 14 miliardi stimati dalle FFS. Sia il "ministro" dei trasporti che la direttrice dell'USTRA hanno precisato che, a prescindere dall'imminente definizione delle priorità, la pianificazione dei singoli progetti proseguirà in modo che l'interposizione di uno studio esterno non comporti un ritardo nella successiva realizzazione.$

I progetti stradali

Per quanto attiene alla rete stradale, Jürg Rotlisberger dell'Ufficio federale delle strade (USTRA) ha affermato che i 6 progetti respinti dal popolo nel novembre scorso rimangono nel cassetto, nell'attesa che in futuro possano essere riattivati, dal momento che i problemi legati al sovraccarico della rete autostradale rimangono. Nel frattempo si andrà avanti come già stabilito con l'ampliamento della tratta autostradale Luterbach-Härkingen (SO, 6 corsie) e la circonvallazione di Le Locle (NE). Altri 20 progetti non ancora vincolanti da una decisione parlamentare verranno sottoposti a riesame, ha aggiunto Rösti.

Una pianificazione moderna e globale

Il rapporto dovrà integrare inoltre i programmi d'agglomerato, ha sottolineato il consigliere federale bernese, che con il suo progetto "Trasporti ‘45" intende avviare una pianificazione moderna e globale che riguardi tutti i vettori di trasporto. Quale incaricato di fissare le priorità è stato scelto Ulrich Weidmann, professore di sistemi di trasporto presso l'Istituto per la pianificazione del traffico e per i sistemi di trasporto del Politecnico di Zurigo che svolgerà i lavori coordinandosi con l'Ufficio federale delle strade, l'Ufficio federale dei trasporti e l'Ufficio federale dello sviluppo territoriale.

Un gruppo di accompagnamento

I lavori potranno beneficiare del sostegno di un gruppo di accompagnamento, in cui sono rappresentati i presidenti delle Commissioni dei trasporti e delle telecomunicazioni delle Camere federali, i Cantoni con i presidenti della Conferenza dei direttori cantonali dei trasporti pubblici e della Conferenza dei direttori delle pubbliche costruzioni, della pianificazione del territorio e dell'ambiente nonché le FFS. A questo gruppo si aggiunge un comitato consultivo in cui sono rappresentate varie associazioni del settore dei trasporti nonché l'Unione delle Città svizzere e l'Associazione dei Comuni svizzeri.

L'ATA aperta alle discussioni

L'Associazione traffico e ambiente (ATA) è favorevole al nuovo approccio del Governo e si dice pronta a far parte di queste discussioni, aspettandosi dei "risultati concreti" per contrastare il maggior traffico e proteggere maggiormente il clima. "Sembrerebbe che il Consigliere federale Albert Rösti abbia tratto insegnamento dal no all'ampliamento smisurato delle autostrade", commenta Jelena Filipovic, copresidente dell'ATA. "Ora non intende più pianificare il futuro della mobilità elvetica solo sulla carta e in modo teorico, bensì attraverso un dialogo comune e concreto. Prendiamo il Consigliere federale in parola. Questo approccio è decisamente più promettente: focalizzarsi unicamente sull’ampliamento delle capacità delle strade nazionali non ha futuro e non sarebbe sostenuto dalla popolazione. La priorità va data ai programmi di agglomerato".