Con un anno di anticipo, il 44enne Andrea Caroni - liberale-radicale di Appenzello Esterno di origini ticinesi, attinente di Grub (AR) e Mendrisio - è il nuovo presidente del Consiglio degli Stati. È stato eletto con 43 voti su 44 schede valide per il periodo 2024-2025 e subentra a Eva Herzog (PS/BS). Residente a Herisau, si definisce un politico per vocazione, ma non ambisce al Consiglio federale. Caroni è stato eletto nel 2011 in Consiglio nazionale e, nel 2015, in quello degli Stati, venendo poi confermato nel 2019 e 2023. Padre di due figli, Caroni è appassionato di musica. Nel 2012, insieme con altri rappresentanti eletti, ha fondato la Federal Palace Band. In una seconda vita, il politico appenzellese vorrebbe essere un musicista jazz. Andrea Caroni vuole sfruttare il suo anno di presidenza per sottolineare l'importanza delle istituzioni democratiche liberali della Svizzera.
La sua carriera
Come molti politici svizzeri, Caroni ha iniziato la sua carriera dal basso quando, a 19 anni, ha aderito alla neonata sezione locale del PLR di Grub (AR). Dottore in diritto con studi a Harvard, avvocato, docente all'Università di San Gallo, è stato anche collaboratore personale dell'ex consigliere federale Hans-Rudolf Merz. Nell'esercito riveste il grado di tenente colonnello. In politica è il "lavoro approfondito" nelle commissioni che lo interessa, afferma all'agenzia Keystone-ATS. "È come lavorare nella sala macchine", lontano dal pubblico. Nel corso degli anni, diversi media lo hanno presentato come un predestinato per il Consiglio federale. "Ormai sono vaccinato contro questa eventualità", afferma l'appenzellese. Per quasi tre anni ha lavorato con Merz, potendo constatare sulla sua pelle l'impatto di una funzione governativa sulla sua vita privata. Benché la politica lo appassioni, gli amici, il tennis e i viaggi sono troppo importanti, sottolinea. Inoltre, "la funzione politica più bella" rimane quella di rappresentare il suo cantone al Consiglio degli Stati.
Lavori alla Camera dei cantoni
Andrea Caroni dirigerà i lavori alla Camera dei cantoni con un anno di anticipo del previsto. La ginevrina Lisa Mazzone avrebbe infatti dovuto assumere tale carica per i Verdi a dicembre, ma non è stata rieletta alle ultime elezioni federali. Alla Camera dei Cantoni, Caroni fa parte dell'importante Commissione dell'economia e dei tributi, nonché della Commissione degli affari giuridici e di quella delle istituzioni politiche. È anche membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sull'acquisizione del Credit Suisse da parte di UBS.
Il discorso
Prima di passare alla votazione e cedere la parola a Caroni, la presidente uscente Eva Herzog (PS/BS), ha passato in rassegna i vari avvenimenti e dibattiti politici che hanno contraddistinto il suo anno presidenziale 2023-2024. Nel suo discorso d'investitura Caroni ha poi voluto rendere attenti i colleghi "senatori" su ciò che non funziona nel mondo. "Se potessi menzionare soltanto una sola preoccupazione: troppe persone (...) sono oppresse da despoti, l'autocrazia è di nuovo in aumento e lo Stato costituzionale liberale e democratico è sotto pressione", ha affermato il neo eletto presidente. Inoltre, "nel mondo ci sono oppressione, violenza e povertà. E anche in Svizzera abbiamo abbastanza problemi: ne parliamo ogni giorno in questa Camera", ha aggiunto. Ma Caroni ha voluto pure rimarcare le cose che funzionano. "Vorrei condividere con voi due importanti statistiche sul cambiamento della situazione globale: secondo le stime, nel 1848 solo la metà dei bambini raggiungeva i 15 anni. Oggi questo tasso è quasi del 95%, per una popolazione mondiale sei volte più grande. Nel 1848, l'aspettativa di vita media era di 31 anni. Oggi è di 73 anni". Per quanto riguarda la Svizzera, "nel 1848 - ha proseguito Caroni - gran parte della popolazione era molto povera. Anche le classi più agiate dell'epoca vivevano in modo più modesto, perché oggi non solo godiamo di un grande e diffuso benessere, ma abbiamo anche una solida rete sociale". "Nel 1848 - ha ancora sottolineato - un terzo della popolazione svizzera era analfabeta. Oggi quasi il 99% della popolazione sa leggere e scrivere, anche se non tutti sono allo stesso livello".
Anche in italiano
Il neo presidente degli Stati ha aggiunto - nella lingua di Dante - che in "Svizzera, abbiamo la fortuna di avere quale pilastro delle nostre istituzioni un federalismo equilibrato con un Parlamento quasi perfettamente bicamerale in cui entrambe le Camere hanno esattamente le stesse competenze. È un caso quasi unico al mondo". Da appassionato di musica, Caroni ha poi definito il Consiglio degli Stati un complesso musicale in cui vi sono "46 solisti vocali ('senatori' ndr.) suddivisi in cinque registri (partiti ndr.). Per poter suonare, ogni quattro anni dobbiamo affrontare un'audizione impegnativa (elezioni federali ndr.)". Con una punta di ironia, ha pure affermato che "al Consiglio degli Stati, anche se l'ordine del giorno ci chiede di suonare tutti allo stesso ritmo, a volte produciamo melodie discordanti, persino dissonanti". Ma il "senatore" appenzellese ha voluto far presente ai colleghi "la fortuna di poter suonare in questa magnifica istituzione, questa orchestra del "Consiglio degli Stati". "Suoniamo il corno, suoniamo il tamburo, ma ascoltiamoci anche a vicenda, in modo da creare un insieme piacevole per il nostro pubblico, il popolo svizzero", ha ancora dichiarato, suscitando alla fine una "standing ovation".