
Più lavoro per l'ombudsman delle assicurazioni: l'intervento dell'ufficio che media nel settore dei contratti privati e della Suva è stato richiesto 3336 volte nel 2024, con 3078 dossier che sono risultati effettivamente di sua competenza, un numero in progressione del 9% rispetto all'anno precedente. Il tasso di successo, pari al 62%, è stato in linea con la media a lungo termine: questo significa che in circa due casi su tre si è ottenuto un miglioramento della situazione del reclamante, sottolinea in un comunicato il difensore civico Martin Lorenzon, avvocato in carica dal 2010. Al primo posto in termini di numero di casi trattati figurano l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni (720 reclami), seguita dal comparto dell'indennità giornaliera di malattia (426).
Un esempio
Nel documento per la stampa il mediatore riferisce a titolo d'esempio della vicenda di una donna la cui assicurazione di responsabilità civile si era rifiutata di coprire i danni alla porta d'ingresso della casa dell'anziano padre: l'accesso era stato forzato dopo che l'uomo, che non reagiva né alle chiamate telefoniche né agli squilli del campanello, non si era presentato a un incontro concordato con le figlie; era poi emerso che era uscito di casa senza portare con sé il cellulare. L'assicuratore si era rifiutato di rimborsare il danno, sostenendo che esso fosse prevedibile e quindi non coperto. La donna si è quindi rivolta all'ufficio dell'ombudsman, che ha fatto presente all'impresa l'articolo 15 della legge sul contratto d'assicurazione (LCA): se qualcuno cagiona un sinistro "adempiendo un dovere d'umanità" l'assicuratore risponde per intero. L'impresa ha perciò pagato in toto.