Chiesa cattolica
"Attenzione a fare troppe riforme, si rischia di dividere ulteriormente i fedeli"
© Wikimedia - Abaddon1337, CC BY-SA 4.0
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Ats
11 ore fa
Charles Morerod, presidente della Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS), spiega come dovrà essere la Chiesa cattolica del futuro e il ruolo che dovrà avere il successore di Papa Francesco. "Dovrà puntare sul dialogo".

Dopo la morte di papa Francesco, si pone la questione dell'orientamento futuro della Chiesa cattolica. Per la Chiesa svizzera, il presidente della Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS), Charles Morerod, sconsiglia di procedere a troppe riforme, per evitare di dividere ulteriormente i suoi membri. Riforme troppo radicali dividerebbero ulteriormente i membri della Chiesa cattolica in Svizzera, afferma oggi monsignor Morerod sulle colonne della SonntagsZeitung: "Nonostante tutto noi facciamo sempre riforme a piccoli passi". In Svizzera c'è un "grande divario tra tradizionalisti e progressisti", dichiara il vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo. Le opinioni spesso divergono diametralmente, in particolare su temi emotivi come l'omosessualità.

Si punta sul dialogo

Secondo il vescovo, il divario non è né geografico né generazionale: giovani lo hanno già interpellato sul fatto che la Chiesa dovrebbe esprimersi contro l'omosessualità. "Hanno detto - e cito un esempio - che temevano che i loro figli sarebbero diventati omosessuali se la Chiesa non avesse più assunto questo compito". Ha definito questa affermazione "sciocca". "Ma non è utile dire alle persone che sono sciocche", ha detto. Da parte sua, il presidente della CVS punta sul dialogo e si aspetta che il nuovo Papa faccia lo stesso.