Edilizia
Aumento salariale per tutti i lavoratori edili e pensionamento a 60 anni garantito
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Redazione
3 ore fa
Lo comunicano i sindacati Syna e Unia, spiegando che inoltre, dato che nei prossimi anni la generazione dei baby boomer andrà in pensione, è stato necessario adottare misure per garantire il pensionamento a 60 anni. "I contributi di finanziamento e le prestazioni sono stati leggermente adeguati, per consentire ai lavoratori edili di continuare a beneficiare di una rendita dignitosa".

Le parti contraenti del Contratto nazionale mantello (CNM) per il settore principale dell’edilizia (ovvero i sindacati Syna e Unia e la Società svizzera degli impresari costruttori SSIC) hanno concordato in data 5 novembre - nell'ambito delle trattative salariali di quest’anno per il 2025 - un aumento salariale generale dell’1,4%. Lo comunicano i sindacati Syna e Unia, spiegando che inoltre, dato che nei prossimi anni la generazione dei baby boomer andrà in pensione, è stato necessario adottare misure per garantire il pensionamento a 60 anni. "I contributi di finanziamento e le prestazioni sono stati leggermente adeguati, per consentire ai lavoratori edili di continuare a beneficiare di una rendita dignitosa". L’8 novembre i delegati della SSIC, il 9 novembre quelli della base di Syna e lo scorso sabato (23 novembre) i delegati dei lavoratori edili di Unia hanno poi approvato il risultato. 

Novità dal 1° gennaio 2025

Il risultato negoziale si applica a tutte le imprese edili sottoposte al CNM e a circa 70’000 lavoratori e include i seguenti punti: 

  • A partire da gennaio 2025, i salari effettivi e i salari minimi saranno aumentati a titolo generale dell’1,4 percento. 
  • Il contributo di finanziamento dei datori di lavoro per il pensionamento a 60 anni (pensionamento anticipato PEAN) sarà aumentato dello 0,5 percento. 
  • Sul piano delle prestazioni, i contributi per la compensazione degli accrediti di vecchiaia LPP saranno eliminati, una rendita completa sarà garantita dopo 20 anni di contribuzione anziché 15 e gli incentivi per continuare a lavorare volontariamente oltre i 60 anni saranno potenziati. 
  • Il termine di disdetta per il modello di pensionamento anticipato del ramo professionale viene aumentato da 5 a 10 anni.
  • Se, contrariamente alle aspettative, in futuro si renderanno necessarie ulteriori misure di risanamento, saranno i lavoratori a decidere se attuarle attraverso aumenti dei contributi o adeguamenti delle prestazioni.   

I lavoratori edili accettano il risultato negoziale dopo intense discussioni

Il risultato negoziale è stato raggiunto dopo diverse tornate di trattative. Una soluzione è stata infine possibile grazie alla disponibilità di entrambe le parti a fare concessioni reciproche. Per tutte le parti contraenti, l’esito non è stato privo di controversie. Tuttavia, dopo approfondite discussioni, una maggioranza di ogni parte ha approvato il risultato. "Decisivo per i lavoratori edili è stato il fatto che, con questo risultato negoziale, è stato possibile mantenere l’attuale potere d’acquisto nonché garantire il pensionamento anticipato senza riduzione delle rendite e senza innalzamento dell’età pensionabile".