A causa della diffusione di veicoli elettrici, da inizio luglio 2024 i commercianti potranno addebitare ai consumatori, nel quadro del loro obbligo di ripresa, i costi supplementari per lo smaltimento di batterie gravemente danneggiate. È quanto prevedono diverse modifiche di ordinanze adottate oggi dal Consiglio federale. La modifica dell'ordinanza sulla riduzione dei rischi inerenti ai prodotti chimici prevede inoltre una disposizione relativa al rimborso della tassa di smaltimento anticipata sulle pile esportate, spiega una nota governativa odierna.
Restrizioni dei prodotti refrigeranti
Sempre per quanto attiene ai prodotti chimici, un'altra modifica che entrerà in vigore a inizio 2025 riguarda i prodotti refrigeranti. Concretamente, le disposizioni in vigore in Svizzera vengono adeguate ai regolamenti dell'UE. Ciò significa che vengono adottate restrizioni per la commercializzazione di impianti e apparecchi con prodotti refrigeranti particolarmente dannosi per il clima. Tale adeguamento è necessario al fine di rispettare gli obiettivi del Protocollo di Montreal per la protezione dello strato d’ozono, impedendo che in Svizzera vengano venduti articoli non ammessi sul mercato comunitario.
38 mila siti inquinati
A inizio luglio 2024 entrerà in vigore anche una modifica dell'ordinanza sui siti contaminati e del loro risanamento. In Svizzera si contano attualmente circa 38 mila siti inquinati con sostanze potenzialmente dannose per l'ambiente, di cui 4 mila circa devono essere risanati. Stando alle disposizioni attuali, per determinati risanamenti occorre trasportare grandi quantità di materiale in impianti di smaltimento, trattarle e, infine, ricollocarle in un altro sito oppure esportarle. Ciò vale anche nel caso in cui, dopo un eventuale trattamento, il materiale non rappresenti più una minaccia per l'ambiente nel sito originario.
I grandi progetti di risanamento
Da luglio, invece, nell'ambito di grandi progetti di risanamento, sarà possibile, previa autorizzazione della Confederazione, ricollocare il materiale di scavo nello stesso sito risanato. Secondo l'esecutivo l'ambiente deve trarre un vantaggio maggiore dal ricollocamento che dallo smaltimento; va esclusa la necessità di un ulteriore risanamento e, una volta concluso il ricollocamento, il sito interessato viene sorvegliato a lungo termine ai fini del controllo dei risultati.
Foreste e acque
Durante la seduta odierna, il governo ha anche modificato, ponendole in vigore dall'inizio del 2025, le ordinanze sulla protezione delle acque e quella sulle foreste. Dal 2008, nel quadro di accordi programmatici, la Confederazione e i Cantoni stabiliscono quali obiettivi vanno raggiunti in materia ambientale e le sovvenzioni che la Confederazione stanzia a tal fine. Nel quadro del periodo 2025–2028, per eseguire i due accordi programmatici sulle acque (rivitalizzazione) e sulla foresta (protezione della foresta), occorre prolungare di quattro anni la validità delle disposizioni transitorie nelle rispettive ordinanze, il che consente di proseguire e concludere nell'arco di tale periodo i lavori avviati.