Alla fine del 2023 circa 2,5 milioni di persone percepivano una rendita vecchiaia dell'AVS e 218'000 una per superstiti. Rispetto all'anno precedente, vi è stato un aumento dell'1,6%, si evince dalle cifre pubblicate oggi dall'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS). Il 34% dei beneficiari viveva all'estero e il 15% di essi aveva passaporto elvetico. Una pensione media ammontava a 1'919 franchi al mese, con variazioni a seconda della nazionalità, illustra l'UFAS. Ad esempio, la rendita per gli svizzeri residenti nella Confederazione era di 1'966 franchi, quella per gli stranieri di 1'518. All'estero, le differenze si fanno più marcate: uno svizzero riscuote 1'245 franchi, chi ha altri passaporti solo 550.

Dai numeri diffusi dall'UFAS si estrapola poi come l'AVS l'anno scorso abbia incassato più di quanto abbia speso. Le entrate sono infatti state pari a 51,2 miliardi, le uscite a 50 miliardi. Il risultato di ripartizione di 1,2 miliardi è stato inferiore di quasi il 25% rispetto al 2022. Globalmente, l'assicurazione ha generato un utile di 2,9 miliardi. Sempre allo scorso mese di dicembre, 350'000 persone, ossia il 12,2% di chi percepiva una rendita AVS e il 50,1% di chi ne percepiva una dell'assicurazione invalidità (AI), riceveva prestazioni complementari. Si tratta di un incremento dell'1,7% nel confronto con dodici mesi prima. Tuttavia, il tasso è rimasto stabile, spiega l'UFAS.

In Ticino, così come nella maggior parte dei cantoni romandi (Vallese escluso), oltre il 15% dei cittadini in età pensionabile riceveva prestazioni complementari, contro meno del 9% nella Svizzera centrale e orientale. Per quanto riguarda l'AI, nel 2023 sono stati erogati assegni a 456'000 persone. Delle 251'000 rendite d'invalidità, 224'000 sono state versate in Svizzera e le restanti all'estero. Le entrate hanno raggiunto quota 10,1 miliardi, così come le uscite.