
Frontalieri, una categoria di lavoratori che fa storcere il naso a molti, poiché spesso associata a posti di lavoro "rubati" a persone residenti oppure al traffico causato dai numerosi pendolari che ogni giorno attraversano in auto il confine.
Ma esiste un luogo in cui la "convivenza" tra residenti e frontalieri avviene senza polemica? Sembra di sì. A Basilea città, un cantone che ha a che fare con ben due paesi confinanti, ossia Germania e Francia, vengono finanziati i parcheggi "Park und Rail" al di là della frontiera senza particolari problemi. Inoltre il Cantone sta creando un fondo per pendolari, alimentato dagli introiti che derivano dai parcheggi in centro città, diventati considerevolmente più cari proprio per scoraggiare il transito in auto. Ma se in centro si cerca di limitare il passaggio di veicoli a motore, in contropartita si finanziano opere per incitare i pendolari a prendere il tram o la bicicletta per raggiungere la città.
"Il fondo è stato costituito senza la minima opposizione" ha dichiarato Guy Morin, presidente del consiglio di Stato basilese al giornale Tribune de Geneve, che dedica un ampio articolo alla problematica mobilità-frontalieri. All'inizio dell'anno sono stati finanziati dei parcheggi per bici proprio vicino al confine tedesco. Il fondo sosterrà inoltre la realizzazione di un P+R di 740 posti auto vicino al confine francese, a Saint-Louis, in Alsazia.
Nessuna "caccia" ai frontalieri dunque, sottolinea ancora il giornale romando, che evidenzia la differenza con il cantone di Ginevra, dove il 18 maggio scorso, in votazione popolare, è stato bocciato il finanziamento di un parcheggio per frontalieri in Francia.
"A Basilea c'è calma piatta" ha affermato il presidente dell'associazione dei frontalieri renana Jean-Marc Koenig. "Non c'è un partito antifrontaliere e la coabitazione funziona molto bene".
Un esempio per il Ticino?
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