Ambiente
Berna e i Cantoni vogliono ridurre il rischio PFAS
©Chiara Zocchetti
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Keystone-ats
2 giorni fa
Oggi Confederazione e Cantoni hanno fatto il punto sulla lotta congiunta a questi composti chimici. Il rischio zero non esiste, ma le autorità vogliono ridurlo.

Confederazione e Cantoni hanno avviato vari cantieri per far fronte alla sfida rappresentata dalla classe di sostanze degli inquinanti perenni PFAS. Il rischio zero non esiste: gli enti pubblici si orientano a una politica volta alla riduzione dei pericoli. Rappresentanti di vari uffici federali e dei Cantoni hanno fatto il punto oggi in una conferenza stampa a Berna sulle attività in corso per proteggere la salute umana e l'ambiente dai rischi rappresentati da questi composti chimici altamente fluorurati caratterizzati da una struttura chimica molto stabile che li rende particolarmente resistenti ai processi naturali di degradazione e per questo "perenni".

Nuovi limiti

Sia nell'ambito della salute umana che dell'ambiente l'obiettivo è di ridurre i rischi, hanno indicato Mark Stauber, dell'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV), e Christiane Wermeille, di quello dell'ambiente (UFAM). La legislazione, fissando le concentrazioni limite di tali sostanze, dovrà tenere conto della loro fattibilità tecnica e finanziaria. Ad esempio, un valore soglia di tali inquinanti per la carne di manzo dovrà essere soddisfatto dal 95% della merce in commercio, ha immaginato Stauber. A livello dell'ambiente andranno fissate priorità: poiché le PFAS sono comunque presenti ovunque, sarà opportuno concentrarsi sui siti altamente inquinati: tra questi vi sono le piazze di esercitazione dei pompieri poiché le schiume antincendio rappresentano una fonte notevole di inquinamento. Stauber ha annunciato che il prossimo anno saranno definiti nuovi limiti per l'acqua potabile. Inoltre, sarà istituito un monitoraggio in particolare per gli alimenti di origine animale. La regolamentazione in materia dovrebbe seguire quella dell'Unione europea, hanno indicato vari oratori. In anni recenti sono già state vietate alcune sostanze e si prospettano ulteriori restrizioni, ha detto Simon Liechti, dell'UFAM.

Molto usati nell'industria

Come da lui ricordato, le PFAS (acronimo di PerFluorinated Alkylated Substances, in italiano sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche) sono un gruppo di molecole vastissimo con un'infinità di applicazioni industriali (oltre alle schiume antincendio, ad esempio imballaggi, tessuti e sciolina per gli sci). La loro stabilità, apprezzata a livello industriale, è anche la principale ragione della persistenza nell'ambiente e nella catena alimentare. Il parlamento chiede, in particolare tramite una mozione della consigliera gli Stati Marianne Maret (Centro/VS) e un postulato della sua collega Tiana Angelina Moser (PVL/ZH), valori limite più severi, la bonifica dei siti contaminati e un piano d'azione. "Quattro gruppi di lavoro sono attivi da un anno", ha detto Wermeille. Liechti dal canto suo ha ricordato che il Consiglio federale ha posto in consultazione fino al 21 marzo una modifica delle ordinanze per rendere più rigide le regole volte a tutelare salute umana e ambiente da PFAS e microplastiche. La loro entrata in vigore e i rapporti del governo sugli atti parlamentari dovrebbero intervenire entro la fine dell'anno.