Conflitti
Berset: "La Russia non resti impunita per l'aggressione all'Ucraina"
© Gonnella
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Ats
4 ore fa
L'ex consigliere federale spera di ottenere un accordo fra gli Stati per la creazione di un tribunale speciale entro la fine dell'anno. Questa istituzione avrà il compito di giudicare i crimini dell'aggressione russa, ma non quelli di guerra.

Il Consiglio d'Europa vuole, come noto, istituire un tribunale speciale per giudicare l'aggressione della Russia contro l'Ucraina e creare un meccanismo di compensazione per i danni inflitti. "Si tratta di garantire che le violazioni dei diritti non rimangano impunite", ha affermato il segretario generale dell'organo Alain Berset, in un'intervista concessa all'agenzia francese Afp. Qualche giorno fa, gli esperti legali di una quarantina di paesi, della Commissione europea e del Consiglio d'Europa, hanno gettato le basi di un futuro tribunale speciale. Questa istituzione avrà il compito di giudicare i crimini dell'aggressione russa, ma non quelli di guerra, che restano di competenza della Corte internazionale di giustizia.

Raccogliere le richieste di risarcimento

"I tribunali esistenti non sono autorizzati ad occuparsi del crimine di aggressione: è quindi necessaria una giurisdizione specifica", spiega Berset. Con un "testo quasi pronto", l'ex consigliere federale spera di ottenere un accordo fra gli Stati per la creazione di tale tribunale entro la fine dell'anno, un obiettivo "ambizioso". Un registro dei danni è già stato aperto. Serve a raccogliere le richieste di risarcimento degli ucraini legate all'invasione di Mosca iniziata nel febbraio 2022. Le domande riguardano distruzioni di proprietà privata o la morte di un parente, ma "stiamo per includere altre categorie", precisa il friburghese.

Le cifre

Stando a Berset, attualmente i danni registrati sono 13'000. In soldoni, si parla di oltre 150 miliardi di dollari. Un totale che ovviamente non può far altro che crescere, aggiunge il politico svizzero. "Nella logica della riparazione, spetta a chi ha causato il danno pagare", prosegue l'ex consigliere federale soffermandosi sulla questione del finanziamento del meccanismo. I negoziati sono però molto complicati; da due anni gli Stati stanno discutendo sulla possibilità di usare i beni russi congelati, senza che un'intesa sia ancora stata raggiunta.