
Chiunque pubblichi commenti diffamatori o minacciosi sui social media dell'amministrazione federale potrebbe vedersi cancellato il commento e, in caso di recidiva, bloccato il profilo. Lo ha stabilito oggi il Consiglio federale approvando varie modifiche all'ordinanza sull'organizzazione del Governo e dell'Amministrazione (OLOGA) che entrerà in vigore a inizio agosto. Nella gestione dei propri profili sui media sociali, le unità amministrative sono tenute a rispettare i diritti fondamentali, tra cui la libertà di espressione. Le autorità, spiega una nota governativa odierna, devono dar prova di ritegno quando decidono di cancellare o bloccare un utente.
Le nuove regole
I nuovi articoli dell'OLOGA contengono disposizioni sull'uso dei media sociali da parte delle autorità e regolano quali commenti nei media sociali possono essere cancellati e quando queste ultime possono bloccare determinati utenti sui loro profili. Le autorità possono, per esempio, cancellare commenti che incitano a delitti, crimini, odio o violenza, oppure includono contenuti lesivi della personalità, diffamatori, minacciosi o discriminatori. La cancellazione è possibile per chi pubblica elementi pornografici oppure scene di violenza. No anche a contenuti pubblicitari. Ciò vale anche per commenti che mettono in pericolo la salute o la sicurezza delle persone, oppure sono manifestamente falsi e, quando inseriti più volte, servono a fare disinformazione. Gli utenti che compiono ripetutamente o in modo particolarmente grave gli atti riportati nell'elenco governativo, che si vuole esaustivo stando all'esecutivo, potranno essere bloccati.