
7’500 persone, equamente distribuite in tre gruppi. Due, a partire da maggio, potranno acquistare cannabis legalmente in negozi specializzati e farmacie di 34 comuni del canton Zurigo. I consumatori di canapa facenti parte del gruppo restante – quello di controllo – non avranno invece accesso legale a questa sostanza e dovranno continuare a cercarla sul mercato nero. I responsabili del progetto pilota presentato questa mattina – il più grande mai realizzato in Svizzera – intendono così esaminare le conseguenze sociali ed economiche della legalizzazione della canapa a scopo ricreativo.
Le sperimentazioni già in corso
Lo studio durerà cinque anni e si aggiunge ad altre sei sperimentazioni simili già esistenti nel Paese. Per un commento, Ticinonews ha raggiunto Sandro Cattacin, professore ordinario di sociologia all’Università di Ginevra, nonché corresponsabile de “La Cannabinothèque”, una delle sperimentazioni in corso in Svizzera. Lo studio, condotto a Vernier nel canton Ginevra, vuole valutare in che misura un programma di accesso regolamentato alla canapa migliora le conoscenze e le problematiche a essa legate. Il progetto è iniziato solo a dicembre insieme a Losanna – ci dice Cattacin – ed è quindi troppo presto per dei risultati specifici, ma già si può fare qualche osservazione. “I primi clienti erano commossi, perché il peso di quando si consumava prima, in un mondo dell’illegalità, va a perdersi e questo è estremamente importante”.
C’è poi un secondo elemento interessante: “In tutti i progetti la sostanza che si prende viene discussa e si riesce a entrare in un altro tipo di relazione”, prosegue Cattacin. “Si riesce così a far passare tanti messaggi e diverse informazioni, e c’è un vantaggio anche dal punto di vista della prevenzione, perché si può cominciare a dire ‘è meglio non fumare, bensì assumere la sostanza in un altro modo’”.
I primi dati emersi
Nel caso del canton Zurigo, il prodotto sarà disponibile in tre diverse tipologie: con un tasso di THC del 15%, del 9% e del 6%. E su questo punto c’è una tendenza interessante che emerge dallo studio in corso a Verbier… “A sorprendere di più è che il prodotto che vendiamo qui a Ginevra con il tasso di THC più basso, è il più richiesto dai clienti e questo mostra probabilmente anche questa logica di riflessività, del capire cosa si fa e, l’importanza del THC diventa meno rilevante”. Tuttavia "abbiamo anche dei clienti che vogliono il THC massimo, il quale è molto vicino a quello che si trova sul mercato”, conclude il professore.