Mezzi pubblici
Carta giornaliera, un prezzo unico ma più salato
Redazione
2 anni fa
L’introduzione della nuova carta giornaliera è da ricondurre alla necessità di aggiornare il prodotto per incentivare l’utenza all’utilizzo dei mezzi pubblici, spiega Felice Dafond, presidente dell’Associazione Comuni Ticinesi. "Ci sarà un leggero aumento di prezzo"..

Per la carta giornaliera ci sono cambiamenti in vista. Dal 2024 non ci sarà più né il contingente per Comune né la limitazione ai propri abitanti. La nuova carta subentrerà infatti a quella giornaliera a prezzo ridotto attualmente venduta dai comuni. Lo ha reso noto a Berna l'Alliance SwissPass, l'Associazione dei Comuni Svizzeri e l'Unione delle città svizzere, nel corso di una conferenza stampa. Ne abbiamo parlato con Felice Dafond, presidente dell’Associazione Comuni Ticinesi, che ha spiegato come alla base di questo cambiamento ci sia un sondaggio avviato tra i vari Comuni svizzeri e i mezzi di trasporto. Sondaggio che ha fatto emergere la necessità di “aggiornare il prodotto, quindi offrire qualcosa di più interessante per l’utente al fine di invogliare il più possibile i cittadini a utilizzare i mezzi pubblici”. 

Le novità

Dopo gli approfondimenti sono anche state introdotte alcune novità “che entreranno in vigore nel 2024 e che sono sicuramente più interessanti per l’utente del mezzo pubblico”. Ma non solo, “si trattava anche di risolvere alcune questioni pratiche”. Fino ad ora se un Comune acquistava un certo numero di giornaliere, una volta finite l’utente doveva cercarle in un altro Comune. “Adesso vi sarà invece un contingente nazionale che può essere utilizzato da tutti”. Da questo punto di vista si tratta di una facilitazione per l’utente, che potrà rivolgersi in Comune.

Prezzo uniformato, ma più salato

Un'altra caratteristica delle tradizionali giornaliere era il fatto che il prezzo fosse diverso in ogni Comune. Dall'anno prossimo il prezzo sarà uniformato e anche aumentato, conferma Dafond, spiegando che ciò è dovuto all’aumento dell’offerta. “Se ne sono accorti anche i Comuni che hanno visto crescere la loro partecipazione alle spese del trasporto pubblico e hanno dovuto prevedere nei propri conti importi superiori a quelli versati fino al 2022”.