Svizzera
Casi di rigore, aiuti fino al 30 giugno
immagine CdT/Zocchetti
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Keystone-ats
3 anni fa
Il Consiglio Federale ha prolungato fino a fine giugno gli aiuti destinati alle imprese in difficoltà. La Confederazione continuerà ad assumersi una quota tra il 70% e il 100%, mentre i Cantoni possono decidere autonomamente se attuare o meno l’ordinanza, che entrerà in vigore l’8 febbraio

Le imprese in difficoltà a causa della pandemia da coronavirus - i cosiddetti casi di rigore - potranno ricevere aiuti fino al 30 giugno prossimo. Lo ha stabilito oggi il Consiglio federale adottando la pertinente ordinanza che entrerà in vigore l'8 febbraio. Come ora, l'applicazione delle ordinanze sui casi di rigore spetta ai Cantoni che possono erogare contributi alle ditte che subiscono perdite importanti di fatturato. L'ordinanza federale copre i cali di entrate compresi tra gennaio a giugno 2022.

Il ruolo di Confederazione e Cantoni
La Confederazione continuerà ad assumersi una quota compresa tra il 70% e il 100% dei contributi. Gli aiuti finanziari saranno versati al massimo per la prima metà del 2022 e saranno calcolati in base ai costi non coperti. I Cantoni decidono autonomamente se e in quale misura attuare l'ordinanza. Il governo stima il fabbisogno finanziario in 1,1 miliardi di franchi, di cui circa 900 milioni a carico della Confederazione. I fondi federali sono richiesti al parlamento nel messaggio riguardante la prima aggiunta A al preventivo 2022, anch'esso adottato oggi.

I requisiti
Le richieste di contributi per i casi di rigore possono essere presentate dalle aziende che ne avevano già diritto in virtù del sistema precedente. È quindi necessario, in particolare, che l'impresa abbia subito un calo del fatturato del 40% o che sia stata interessata da una chiusura ordinata dalle autorità nel 2020 e/o 2021. Inoltre, si applicano le condizioni previste nella legge Covid-19 (in particolare un fatturato annuale di almeno 50 mila franchi e la costituzione dell'impresa prima del primo ottobre 2020).

Calcolo e limiti massimi
I contributi sono calcolati in base ai costi non coperti del 2022. I limiti massimi corrispondono in ampia misura ai valori del sistema per i casi di rigore degli anni 2020 e 2021. Per i primi sei mesi del 2022 ammontano al massimo al 9% del fatturato annuale degli anni 2018 e 2019.

Piccole imprese
Per le piccole imprese (con un fatturato inferiore a 5 milioni) il limite massimo assoluto è di 450 mila franchi, mentre per le grandi imprese di 1,2 milioni. Nel caso di queste ultime, il limite massimo assoluto può essere eccezionalmente aumentato. Anche per i baracconisti si applicano limiti massimi più elevati (18% dei ricavi annuali degli anni 2018 e 2019 o 2,4 milioni).

Grandi imprese
Le grandi imprese devono confermare di aver adottato dall'inizio di gennaio 2021 tutte le misure di autofinanziamento ragionevolmente esigibili, in particolare per proteggere la propria liquidità e la propria base di capitale.

I provvedimenti relativi ai casi di rigore dell'anno precedente sono contemplati nella vecchia ordinanza Covid-19. I Cantoni sono però liberi di applicare le nuove norme sui casi di rigore retroattivamente per il 2021. Al fine di semplificare ai Cantoni il conteggio nei confronti della Confederazione, nella vecchia ordinanza il termine per l'inoltro delle richieste da parte delle imprese è prorogato sino alla fine di giugno 2022 (attualmente sino a fine marzo 2022).

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