Risorse
CEO Alpiq: "Senza accordo Ue, rischi per l'energia in Svizzera"
© Shutterstock
© Shutterstock
Ats
16 ore fa
Senza intesa, la Confederazione rischia di compromettere la sicurezza della rete. Antje Kanngiesser di Alpiq avverte: "Servono backup e cooperazione europea per l'approvvigionamento".

Senza un accordo sulla fornitura di energia elettrica con l'Ue, la sicurezza dell'approvvigionamento della Svizzera sarebbe minacciata. A dirlo, in dichiarazioni rilasciate alla "NZZ am Sonntag", è la CEO di Alpiq Antje Kanngiesser, secondo cui, in caso di difficoltà, la Confederazione non potrebbe più importare corrente nella stessa quantità di prima.

Si tratta de "l'energia di regolazione"

Non si tratta tanto delle grandi forniture annuali, ma piuttosto della cosiddetta energia di regolazione, spiega la dirigente al domenicale. Questa va per esempio importata o consegnata entro trenta secondi per mantenere la stabilità del sistema. "Tale bilanciamento avviene tramite l'intera rete elettrica europea", precisa Kanngiesser.

Revocare il divieto di nuove centrali atomiche non basterebbe

Stando alla manager, i rischi per la rete svizzera sussistono indipendentemente dalle tecnologie utilizzate oggi e in futuro per la produzione di elettricità. Le centrali nucleari vengono sottoposte a manutenzione per almeno quattro-sei settimane all'anno e, come accade con altre fonti, possono sempre verificarsi incidenti imprevisti. "Ogni tecnologia ha bisogno di un backup", sottolinea Kanngiesser. A suo dire quindi, nemmeno la revoca del divieto di nuove centrali atomiche risolverebbe i problemi di approvvigionamento della Svizzera nei prossimi quindici o vent'anni. "Ora dobbiamo portare avanti l'attuazione dei progetti esistenti per espandere la produzione energetica e lavorare per l'accordo sull'elettricità", ha sintetizzato la CEO di Alpiq.