
Cinque fra membri ed ex membri della direzione di Verkehrsbetriebe Luzern AG (VBL), l'azienda dei trasporti pubblici lucernese, sono stati condannati oggi per truffa dal Tribunale penale di Lucerna a pene detentive e pecuniarie con la condizionale. Erano accusati di aver rilasciato false attestazioni per l'ottenimento di sovvenzioni. Le irregolarità risalgono agli anni 2018 e 2019. Attraverso le false attestazioni, l'Ufficio federale dei trasporti (UFT) e la Comunità tariffaria dei trasporti pubblici di Lucerna (VVL) avrebbero versato sovvenzioni più elevate per un importo di 2,1 milioni di franchi. Somma che solo in parte è stata versata alla filiale di VBL che si occupa di trasporti pubblici. L'inchiesta è partita da denunce sporte alla fine del 2020 dall'UFT, dalla VVL e da un privato. Dopo il caso legato ad AutoPostale, divenuto di dominio pubblico nel 2018, l'UFT e i Cantoni hanno scoperto che BLS, FFS e i trasporti pubblici lucernesi avevano ricevuto troppe sovvenzioni. La pena più alta - 15 mesi - è stata inflitta all'ex direttore di VBL. Altri due imputati hanno ricevuto dodici mesi e 20 giorni ciascuno, un quarto otto mesi e quattordici giorni, mentre all'ultimo è stata inflitta una pena pecuniaria di 127 aliquote giornaliere da 220 franchi. Tutte le condanne sono sospese per un periodo di due anni. Trattandosi di un verdetto di primo grado, è ancora possibile inoltrare ricorso. Durante il processo, la procura aveva chiesto per tutti e cinque i coinvolti nella vicenda - due di essi sono tuttora impiegati presso l'azienda - una pena di prigione con la condizionale della durata di 18 mesi. Il tribunale ha però rinunciato a una tale sentenza "a forfait" perché, è stato spiegato oggi, le responsabilità e il coinvolgimento nel reato sono diverse.